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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

BOOM! SEI STATO FRIENDZONED! PROGRAMMA RMI A TEMA FRIENDZONE; SCOPRIAMOLO ATTRAVERSO UN'INTERVISTA AI DUE GIOVANI CONDUTTORI


BOOM! SEI STATO FRIENDZONED!
 PROGRAMMA RMI
 A TEMA FRIENDZONE;
 SCOPRIAMOLO ATTRAVERSO
 UN'INTERVISTA
 AI DUE GIOVANI
 CONDUTTORI:
 MARZIO ROSI
 E
 MARICA DIPALMA

Il logo del programma Boom. Sei stato friendzoned


A chi non è mai capitato di essere attratto da una persona e non essere ricambiato?
Chi di voi non ha ricevuto come giustificazione il fatto "di non voler rovinare il rapporto d'amicizia"?
Quanti si sono accontentati di diventare il migliore amico della persona amata, subendo situazioni incresciose proprio per quello, sottoponendo i propri sentimenti a vere e proprie torture e sofferenze che specialmente in età adolescenziale ci segnano enormemente?
I tempi ed i rapporti cambiano, assumono diverse caratteristiche nel corso dell'avvicendamento delle generazioni, ma alcune cose rimangono immutate, anche se cambiano nome.
Tutto questo al giorno d'oggi viene chiamata "Friendzone", ovvero quella dannata situazione che sembra quasi un tunnel senza uscita e provoca i primi problemi esistenziali in chi la subisce.
E' un tema che si pensa sia quasi esclusivamente riferito ai ragazzini ed alle prime cotte, ma credo che non si possa mai generalizzare nessuno aspetto e soprattutto l'aspetto amoroso nella vita di ognuno di noi.
Radio mola international da un po' di tempo propone nel suo palinsesto un programma diverso dagli altri che tratta proprio di questo tema, una maniera per ironizzare, da una parte, ma sicuramente che ci permette con il sorriso di esplorare anche questo aspetto dei rapporti tra le persone.
Alla conduzione due giovani artisti, Marzio Rosi e Marica Dipalma , due personaggi interessanti sotto diversi punti di vista che oggi conosceremo meglio attraverso una bella intervista che ho avuto il piacere di poter fare.
Intanto vi segnalo  Boom. Sei stato Friendzoned., la pagina ufficiale del programma radiofonico, in onda su Radio Mola International 103.4 MHz in FM o dal sito www.radiomola.net tutti i giovedì dalle ore 15 alle  17.
Ed ora andiamo a conoscere i conduttori. 
L'intervista sarà caratterizzata da 5 domande personali ad ognuno di loro e 10 identiche per tutti e due che riguardano il programma.

Marzio Rosi
Marica Dipalma


  • Marzio Rosi, Attore, doppiatore, una bella voce impostata e profonda, sia per doti naturali che anche per gli studi che hai fatto nel corso della tua vita; fare lo speaker radiofonico, quindi per te è una passeggiata?
Avere una bella voce impostata e profonda sicuramente parte da una questione di predisposizione genetica, non puoi modificare più di tanto il timbro. Hai detto bene, anche gli studi che ho fatto nel corso della mia vita mi hanno aiutato, anche se in alcuni luoghi e laboratori non insegnavano proprio ad impostare la voce, ma insegnavano altre cose, tipo la respirazione diaframmatica. L'impostazione vocale è venuta da sé, l'ho imparata da solo nel tempo, magari ascoltando gli attori ed i doppiatori professionisti, con la pratica teatrale, attraverso uno studio mio personale. Comunque no, non è una passeggiata fare lo speaker radiofonico, anche perché oltre a quello io sono anche il regista del programma, quindi devo badare anche all'aspetto tecnico, devo regolare le nostre voci, i volumi dei microfoni, la messa in onda della musica, delle pubblicità, del notiziario, tutta una serie di cose che devo tenere sotto controllo oltre a condurre. Devo avere in mente già ciò che andrò a fare; è un doppio lavoro per me. A fine puntata devo rimettere tutto a posto, inserire il file nel podscast, ecc. Ma ad ogni modo non è facile nemmeno condurre, stare dall'altra parte, davanti ad un microfono. E' un po' come fare teatro perché comunque hai a che fare con il pubblico; in questo caso non lo vedi, però sai che c'è e questo genera emozione. Ti domandi se il programma piace o piacciamo noi, le nostre voci, la nostra conduzione.Non ci piove sul fatto che le esperienze teatrali e di doppiaggio mi stanno aiutando molto nell'affrontare questa nuova esperienza. Bisogna far attenzione a ciò che devi dire e come devi farlo, non bisogna essere assolutamente volgari; certo, qualche volta ci può scappare qualcosa del genere, anche perchè spesso ciò che leggiamo in diretta nel corso del programma, qualche parolaccia ce l'ha,! Leggiamo, infatti, degli screen sulla friendzone o link da una pagina associata. Non è comunque nostra intenzione essere volgari, ma comunque non ci inventiamo niente, anche perchè parliamo di queste situazioni che nella realtà esistono. Essere un speaker non è facile anche perchè devi avere in mente una scaletta, più che altro mentale, di ciò che devi fare, dire, ecc... Io ce la metto tutta, ma non è semplice. Potrebbe capitare di non sapere cosa dire; qui è molto importante parlare, comunicare col proprio partner radiofonico, in maniera che si pianifichi lo spazio vocale successivo. E ti assicuro che a volte è capitato che io o la mia partner ci siamo trovati in questa situazione. E' importante riuscire a venirne fuori; è un po' come improvvisare a teatro; nel caso di un programma radiofonico te la puoi cavare ricordando, per esempio, i contatti telefonici, i contatti web, poi mandi il brano musicale e riesci a salvarti.
  • Marica Dipalma, una delle voci dei “Sense of life”, sicuramente un'opportunità straordinaria il poter alimentare il sogno di una carriera artistica, esibendosi con delle persone straordinarie quali Lisa Angelillo e Paolo Daniele, per esempio, che possono regalarti anche tanta esperienza e personalità; ti sei fatta già un'idea dei traguardi possibili derivanti da questo tipo di attività? O comunque come vedi il tuo futuro nel campo musicale?
Il mio amore per la Musica è una ricchezza immensa per la mia anima. Paolo e Lisa sono due “stelle” per me, metafora che in questo caso assume un duplice significato: come ben saprai, sono dei Maestri dal talento eccezionale ma allo stesso tempo due punti di riferimento del mio grande “cielo” che è la vita. I Sense of Life sono la mia seconda famiglia, tutti insieme costituiscono il mio “piccolo e grande carro” di artisti-modello. Durante il periodo di “training” in questo mio percorso, ho avuto modo di sperimentare differenti generi musicali, scoprendo, con mia grande sorpresa, sfaccettature della mia timbrica vocale a me sconosciute; pertanto, senza alcun dubbio, questi risultati hanno influito di gran lunga sulla ricerca della mia personalità in campo musicale. Avere dei Maestri del calibro di Paolo Daniele e Lisa Angelillo è già un traguardo molto importante. La mia voglia di raccontarmi in note mi spinge a volermi misurare sempre più in nuove esperienze artistiche come i talent, ad esempio; il mio desiderio più grande è quello di arrivare a più orecchi e, soprattutto, cuori possibili. Come vedo il mio futuro musicale? Felice! Con i Sense of Life al mio fianco! Suonare con loro mi carica tantissimo! Spero di continuare a cantare ed emozionare con loro.
  • Marzio, come ti definiresti e quanto la tua passione per quello che fai ha influito sulla formazione del tuo carattere?
Io mi definirei un cantattore! Cioè un individuo che si racconta cantando e recitando, parlo delle mie due attività principali in quanto oltre a recitare, fare doppiaggio e fare radio, canto anche.
Sto studiando canto lirico da un po' di tempo, quindi mi definirei così. E' un modo per definire chi sono, per raccontarmi in musica ed in versi, ma mi definirei anche un artista incompreso, perché a volte non sono appoggiato, capito, compreso nelle scelte artistiche che ho fatto e che faccio. Mi sento un po' diverso certe volte, fuori dai normali standards del ragazzo ventenne medio. Queste mie passioni hanno influito sulla formazione del mio carattere perché ogni personaggio che ho interpretato mi ha fatto scoprire nuove sfaccettature di me stesso. Aspetti del mio carattere che non conoscevo oppure che erano nascoste. Le mie passioni mi hanno aiutato anche ad affrontare la vita quotidiana perché ho avuto molte delusioni nell'ambito delle amicizie, dell'amore, dell'ambiente associativo e quindi hanno contribuito a formare il mio carattere in maniera più decisa. Hanno influito pure sul mio aspetto comportamentale, sono diventato, dopo un po' di tempo molto teatrale nel gesticolare, nel parlare, faccio un sacco di battute, sono molto ironico, quindi recitazione, doppiaggio, adesso anche la radio hanno migliorato il mio essere, il mio carattere.Tutto questo mi piace, sono contento di come sono adesso.
  • Marica, L'esperienza radiofonica è una possibilità per ampliare un discorso professionale nel campo artistico o è una maniera per divertirsi o la possibilità di fare solamente un'esperienza diversa?
Entrambe le cose, direi.  Ringrazio tanto Pino Sportelli, Giuseppe Aversa e Marzio Rosi per questa bella opportunità che mi ha davvero colta di sorpresa! Non avrei mai potuto immaginare di ritrovarmi in radio a condurre un programma così simpatico. Si tratta di una situazione davvero interessante, che va al di là di una semplice chiacchierata tra due interlocutori al fine di far compagnia…il “dietro le quinte” incide molto a livello personale, non è così semplice condurre in radio…ci sono delle vere e proprie tecniche ed impostazioni radiofoniche…ed io “ci sto lavorando”, perché ho tanto da imparare, ma ce la sto mettendo tutta! E’ un piacere affiancare Marzio in questa “avventura”, perché ritengo sia un ragazzo davvero in gamba, talentuoso…lo stimo tanto per la sua intraprendenza ed affabilità. Sono molto contenta di vivere questa nuova esperienza, che, come sempre, ha a che fare con la mia grande passione!
  • Marzio; Conduci questo programma dalla prima puntata, invece nel corso del tempo le tue partner sono cambiate, prima Viviana Giliberti ed ora Marica Dipalma, a parte la solita battuta forse un po' “maschilista” : “azz... ti tratti bene?”, la domanda seria è: sei tu l'ideatore di questo programma? O comunque ti consideri la parte fissa (o indispensabile) dello show?
Questo è un programma che abbiamo ideato io e Giuseppe Aversa che è il nostro grandissimo direttore artistico, una persona che io stimo molto. Tutto è partito nel momento in cui decisi di contattare Rosa Zotti, un'altra importante speaker di RMI e le dissi che volevo fare radio, un'esperienza per me nuova. Lei mi indirizzò verso Giuseppe e prendemmo appuntamento per Settembre 2014, per sviluppare eventuali idee. In realtà visti i diversi impegni sia di lavoro che radiofonici del direttore artistico, in realtà non se n'è fatto più nulla fino a Maggio 2015. La sua idea era quella di farmi condurre un programma che avesse come tema la “friendzone”. Un tema da sviluppare per bene insieme. Mi diede l'input e le basi da sviluppare, ma poi mi disse che per il resto me la sarei dovuta cavare da solo. Quindi ho creato la pagina facebook ufficiale: “Boom! Sei stato frienzoned – stazione radio”, mi occupo della sua gestione, ho creato il logo del programma, ho pensato alla sigla, alla base di sottofondo, ho cercato gli screen, insomma si può dire che il 90% del programma lo gestisco io. Giuseppe Aversa mi incaricò anche di trovare una voce femminile. Qui subentra Viviana Giliberti che ha condotto con me le prime 10 puntate, poi c'è stato il passaggio del testimone con Marica Dipalma, a Febbraio. Nonostante tutto quello che ho detto, però devo dire che non mi sento una parte indispensabile; voglio sottolineare che faccio mio il concetto secondo al quale tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Parte fissa si perchè mi occupo della regia e della messa in onda del programma e soprattutto perché ci sono dalla prima puntata. 
  • Marica, Esibirsi in pubblico procura un certo tipo di sensazioni; parlare ad un microfono, sapendo magari che altri ti ascoltano, ma senza un vero e proprio contatto diretto è sicuramente una cosa diversa, puoi descrivermi le differenze?
Parlare ad un microfono è relativamente semplice. Le emozioni trasmesse quando si parla, son ben diverse da quelle espresse durante l’interpretazione di un brano. Solitamente, al microfono, si suggeriscono indicazioni o si tiene un discorso su un determinato argomento, tutto dipende dal contesto; Nel mio caso, l’efficacia del parlato spicca soltanto nel momento in cui dichiaro aperto il gran buffet di frutta e dolci! :) Ma posso garantirti che la gente ascolta con attenzione la musica, questo perché essa svolge un ruolo preponderante nella vita delle persone: tutti cercano di aggrapparsi ad una qualche emozione che dia loro speranza o che ricordi i tempi andati. Cantare è un atto d’Amore. E’ “donarsi” al cuore che hai di fronte. E’ vestirsi della propria sensibilità, svelarsi ed autenticarsi. E’ questo che differenzia un artista da un esecutore.
  • Marzio, A volte gli artisti sembrano dei supereroi che riescono ad affrontare le platee o interpretare i sentimenti di chi li ascolta o li guarda come pubblico, in realtà proprio quella che viene chiamata “sensibilità artistica” gioca brutti scherzi. L'eventuale timidezza fino a che punto si combatte con il talento e quanto con la determinazione?
Secondo me la timidezza si può vincere solamente con una buona preparazione attoriale e lo studio. Per stare bene sopra ad un palcoscenico servono tantissime cose; innanzitutto la sicurezza nei propri mezzi espressivi e la solidità psicologica, bisogna essere e sentirsi preparati a dare molto di se senza risparmiare energie, anzi raddoppiare la posta al buio, certi di sfondare le barriere di chi guarda, sia esso semplice pubblico o, come nel caso di un'audizione, esperto esaminatore giudicante. Per fare tutto ciò è necessaria una consapevolezza che viene dallo studio e dall'approfondimento. Questo dell'attore non è un passatempo, ma prima un mestiere che si impara e poi una professione che si esercita.
Non c'è tempo, secondo me e né spazio per chi non sente la necessità vitale di essere sopra un palco, come la sento io e che tra l'altro è l'unico motore che tiene in vita chi prova queste passioni.
Poi, ovviamente si può vincere, combattere la timidezza anche grazie alla determinazione, alla volontà di arrivare ad uno scopo, di voler fare a tutti i costi questo mestiere.
E poi ti dico che la lacrima o il sorriso di uno spettatore di prima, seconda, terza fila, riempie il cuore di un' indicibile gioia e di soddisfazione dopo tanti sacrifici e sforzi fatti. 
  • Marica, In che maniera ti definiresti ed in che maniera le tue velleità artistiche ti rappresentano? 
I miei amici pensano sia uscita da uno strampalato cartone animato di Walt Disney, per via della mia aria sognante e del mio sorriso contagioso…in realtà, cerco soltanto di essere coraggiosa e di trarre il positivo dalla vita. Non sogno di diventare “qualcuno”, poiché un qualcuno già lo sono: ho un nome, un viso, un cuore, una voce...per essere unici, basta essere se stessi. La notorietà è un semplice trampolino di lancio, non appaga l’anima. Io ho voglia di raccontarmi collezionando battiti, tanti battiti…quelli dei cuori che mi ascoltano. Credo che il vero successo sia questo: è un cuore che batte per un cuore che canta a far Musica. Certo, non si può piacere a tutti, ma io vado avanti per la mia strada…credendo in quello che faccio, in quello che sento, ed in quello che ricevo dalla gente a cui arrivo.
  • Ultima domanda personale per Marzio: Lo scorso fine settimana alcuni miei amici hanno accompagnato i loro bambini al cinema ed hanno visto il film di animazione “Zootropolis”, hanno parlato in termini molto positivi; mi sono ricordato di aver letto che hai collaborato al doppiaggio italiano del trailer, se non erro sei la voce narrante, vuoi accennare qualcosa di questa esperienza?
Ho partecipato a questo progetto, come dicevi bene, sono stato la voce narrante del trailer di questo cartone della Disney “Zootropolis”, in realtà ho partecipato al doppiaggio italiano, ma non si tratta del doppiaggio ufficiale. Si tratta di un fandub che è un doppiaggio amatoriale fatto tra “fandubber” che sono persone che sono appassionate di doppiaggio ed amano fare questo per divertimento e per esercitarsi.
Mi sono proposto come voce narrante ed è stata una bella esperienza.
Ho avuto molti consensi e molti complimenti e sono cose che fanno sempre piacere.
Mi è piaciuto tanto partecipare perchè ho collaborato con tanti doppiatori bravi sia nell'interpretazione che nello scegliere i ruoli più adatti alle loro caratteristiche.
Sentire: “Marzio hai una bella voce, impostata, l'ideale per il ruolo del narratore” è qualcosa che fa sempre molto piacere.
Ne approfitto per annunciare che sto preparando altri fandubbing e colgo l'occasione per ricordare il mio canale you tube nel quale si possono vedere un po' di cose che faccio: video di miei spettacoli, miei doppiaggi, collaborazioni con altri fandubber e tutto ciò che concerne la mia attività artistica.
  • Anche per te Marica l'ultima domanda personale; Sbirciando sul tuo profilo facebook ho notato la tua attuale foto di copertina; questa riporta una frase di Van Gogh: “Spesso ho l'impressione che la notte sia molto più viva e riccamente più colorata del giorno” è solo una frase che ti è piaciuta o può descrivere qualcosa della tua anima?(Si, mi sono fatto un pò di fatti tuoi :) )
Non ti sfugge nulla, eh?! :P Adoro questa frase, così come adoro Van Gogh…ho un debole per le personalità difficili. Essendo una persona molto sensibile, riesco a cogliere spesso sfumature non visibili ad occhio nudo, nelle persone così come nella vita. La notte è la realtà che preferisco…ci si spoglia non soltanto dei vestiti; è il momento della resa dei pensieri. Se ci fai caso, certe cose avresti il coraggio di dirle soltanto di notte…poi la mattina ti svegli, ci ripensi e cambi idea. Di notte, la vita diventa un’opportunità…i pensieri grigi e malinconici riempiono le strade vuote facendo largo a speranze e sogni colorati. Beh, ti svelo un segreto: le persone che sorridono sempre, quelle più “solari”, a volte, son le prime a “nascondere la luna”.

Belle risposte, ragazzi e soprattutto tante cose che condivido, mi fa piacere che in questa maniera posso conoscervi meglio, come credo sarà per tutti coloro che leggeranno questa intervista.
In particolare, mi ha colpito una "combinazione"; l'altra sera assistevo ad un live degli "Overflowing" gruppo locale credo di amici che noi tre abbiamo in comune (almeno per quanto riguarda Marica sono convinto al 100%), ed essendomi piaciuto molto per la passione ed il coinvolgimento di questi ragazzi ho scritto uno stato sul mio profilo fb e twitter: "C'é ‪#‎differenza‬ tra un' ‪#‎esibizione‬ ed un ‪#‎concerto‬!" Ho sorriso quando Marica ha fatto la differenza tra l'artista e l'esecutore in una sua risposta, ma anche Marzio ha più volte espresso un concetto simile; siamo sulla stessa lunghezza d'onda, oltre al fatto di essere tre chiacchieroni.
Ma adesso concentriamoci per le domande che riguardano il programma, saranno le stesse 10 per tutti e due, cominciamo:


 1) Di solito, almeno nel palinsesto radiofonico di RMI i programmi assumono una diversità in base al genere musicale proposto o al fatto che si parli di attualità, o in base all'eventuale ospite in studio. Il vostro è un programma che ha un tema specifico che prescinde anche da un eventuale ospite, una maniera per renderlo speciale o comunque diverso?
Marzio: Si, abbiamo deciso di farlo a tema “friendzone” perchè innanzitutto era un tema carino da affrontare e poi perchè ci siamo finiti un po' tutti in quell'abisso, almeno una volta nella vita e poi perchè c'era la possibilità di fare un programma diverso dal solito, giovanile, con argomenti magari considerati più leggeri; quindi così è nato: Boom! Sei stato friendzoned!
Marica: Certo. L’ospitata ci piace tanto! È un momento molto carino che dedichiamo ai talenti emergenti del nostro paese, conoscendoli un po’ meglio e dando loro l’opportunità di potersi raccontare ai nostri microfoni. Naturalmente non trascuriamo affatto l’argomento del programma! Leggiamo e commentiamo insieme all’ospite screen e notizie curiose ed in più, domandiamo loro personali opinioni e/o esperienze in materia di friendzone.
 2) IL tema scelto ha a che fare con qualche esperienza personale, o è comunque attuale, soprattutto nei ragazzini, e quindi è più facile pubblicizzarlo ed aspettarsi risultati maggiori in termini di ascolto?
Marzio: Credo sia qualcosa che abbia un maggiore impatto sulla gente, anche perchè è il fenomeno del momento e ci si aspetta che il programma sia seguito, trattandosi di un'argomentazione che tocca secondo me tutte le fasce d'età, magari prettamente giovanile, ma non in maniera assoluta. Credo che almeno una volta nella vita sicuramente ognuno di noi è stato friendzonato o ha frienzonato.
Marica: Il programma è incentrato su una circostanza che si fa sempre più protagonista dei vari sistemi di messaggistica istantanea attuale (come Facebook, Whatsapp, ecc.) ; è una situazione che si verifica di frequente tra ragazzi, per cui, quasi sicuramente, attira l’attenzione di un pubblico prettamente giovanile. Che poi ci ascoltino persone di tutte le età, a noi fa soltanto piacere! Non si è mai troppo grandi per imbattersi in situazioni come la friendzone! L’Amore comporta rischi e richiede coraggio a qualsiasi età!
 3) Datemi una vostra definizione di friendzone
Marzio: la friendzone è la “zona dell'amico” una situazione che si viene a creare quando all'interno di un rapporto di amicizia, una delle due persone coinvolte, scopre di vivere una condizione di forte attrazione fisica o di provare dei sentimenti per l'altra persona che però non ricambia nella stessa maniera e suggella il tutto con la frase: “scusa, ma ti vedo solo come un amico”. Tutto questo l'abbiamo paragonato ad un girone dell'inferno, nel quale si trovano le friendzonatrici ed i friendzonatori ed anche i friendzonati e le friendzonate, forse perchè hanno ceduto alle vessazioni dei loro opposti.
Marica: Friendzone: il ponte levatoio del coraggio. “Ponte” perché, inevitabilmente, divide o collega, a seconda della reazione dei due protagonisti, il vecchio percorso (quello che c’è stato prima) con il nuovo (quello che ci sarà a seguito della dichiarazione). In entrambi i casi, il rapporto subisce delle modifiche, a volte definitive. Si tratta di una scelta coraggiosa, quanto pericolosa, perché si rischia di perdere per sempre la persona del cuore. Ma perché restare nel dubbio?! :)
 4) L'inglesismo “friendzone” rende il concetto più sdoganabile anche da chi lo subisce; non pensate che sia “quasi di moda” e sia più facile fare dell'ironia o autoironia su questa questione?
Marzio: Sicuramente si, concordo! Ormai è diventata una moda: è più facile fare ironia ed autoironia su questa faccenda. E' una cosa che tra l'altro è un fenomeno che abbiamo importato dall'America, attraverso alcuni programmi televisivi, specialmente uno su Mtv, il cui titolo se non erro era: Le regole della friendzone o qualcosa del genere.
Marica: Assolutamente sì. La trasposizione del “per me sei solo un amico” in “Friendzone”, trasmette un senso immediato di leggerezza che porta a minimizzare la drammatica “sconfitta”. Capita a tutti (o quasi) d’inciampare in questa maledetta “zona degli amici”! E, a volte, se ne senton delle belle circa le risposte date a queste povere anime non corrisposte!
 5) Come è possibile che lo stesso concetto, espresso in termini diversi possa (almeno apparentemente) sortire reazioni diverse?
Marzio: Bèh per quello che abbiamo detto fino ad ora e poi perché in effetti non parliamo proprio di sinonimi; se parliamo di “amicizia” c'è la possibilità di poterne uscire, dalla “friendzone” è praticamente impossibile
Marica: Grammaticalmente parlando, l’inglese è una lingua molto più semplice rispetto l’italiano. In realtà, il concetto non cambia assolutamente. A noi italiani piacciono i cosiddetti “giri di parole”, gli inglesi vanno subito al nocciolo della questione. Il fatto che il tutto sia racchiuso in un unico termine inglese, breve e conciso, evita spiegazioni superflue e “dolorose” in italiano!
 6) Max Pezzali cantava “la regola dell'amico”, Grignani “un amico lo perdono, invece a te ti amo” ci sono film tipo “il matrimonio del mio migliore amico”, ecc.... è comunque un tema molto sentito.
Marzio: Si assolutamente, molto sentito. Credo che sia presente sin dagli albori questo fenomeno. Infatti, secondo me, Giacomo Leopardi, scrisse la poesia “A Silvia” perchè in realtà era stato “friendzonato”
Marica: Come puoi ben notare, non vi è contesto che tenga! La friendzone miete vittime in qualsiasi campo: musica, cinema… Ma a volte, ha regalato dei veri capolavori, come questi da te appena citati. Storie e canzoni che hanno segnato un’epoca, che ci hanno emozionato e che continueranno a farlo, riscuotendo successo proprio per l’attualità del tema che le caratterizza.
 7) In parecchi teen movies c'è un protagonista che insegue per tutto il film la ragazza/ragazzo ideale che si rivela una/uno “stronzo/a” ed in molti casi un personaggio “vuoto”. L'altra/o protagonista è la/il migliore amica/o che soffre per tutta la durata della pellicola fino, nella maggior parte dei casi, a coronare il sogno d'amore con colui/colei che segretamente (o non) ha sempre amato. E' solo uno stereotipo? O l'eventuale valvola di sfogo concessa almeno nella finzione alle vittime della “friendzone”?
Marzio: Molte volte capita! Quante volte nella realtà uno fa lo stronzo, ma poi ritorna dalla sua migliore amica segretamente innamorata di lui. Ci sono dei casi; abbiamo anche letto nel programma episodi simili. Comunque, non lo ritengo uno stereotipo, sono storie che esistono veramente e non sono solo un espediente letterario solo per girare qualche film
Marica: Nella realizzazione dei film tutto è concesso! Ci si può ispirare a storie veritiere, come si può dar spazio all’immaginazione. La friendzone non conosce tempo, né limiti. Risulterà sempre un tema contemporaneo di forte impatto, per cui, è appassionante seguire lo sviluppo della vicenda e gli intrecci nei film…soprattutto quando ci si aspetta il lieto fine!
 8) E secondo voi, in termini percentuali, quante sono le possibilità che questo possa accadere?
Marzio: Vedendo i casi che ci arrivano in pagina o che andiamo a leggere in giro, direi che ci sono buone possibilità che si possa vincere la friendzone. Credo ad un 50% e 50%. Per quanto riguarda la mia esperienza personale.... Non ho speranze! E' sempre stata una nota dolente la mia situazione sentimentale...
Marica: Le probabilità sono al 50 e 50. Dipende dai soggetti e dalle proprie esigenze, che non sempre coincidono. Molto spesso, la miglior medicina è starsene da soli per un po’ e pensare a se stessi. Prima di buttarsi tra le braccia di chi ci è sempre stato bisogna lavorare su se stessi, riflettere ed essere consapevoli di ciò che ci aspetta. La serenità è uno stadio importante e decisivo per capire ciò che è giusto per noi. Coinvolgere appieno una persona nella nostra vita, soltanto per riempire quel vuoto lasciato da chi ci ha deluso è controproducente.
 9) Siete stati mai vittime o “carnefici” della friendzone?
Marzio: Ho vissuto entrambi i casi; sono spesso vittima, probabilmente per discriminazioni estetiche, sono stato anche carnefice, un paio di volte forse...., ma solo perchè non ricambiavo i sentimenti più che altro, non a causa dell'aspetto fisico; per me è molto superficiale quest'ultimo aspetto.
Marica: Non sono ancora stata friendzonata! Questo perché, di solito, scelgo d’intraprendere una conoscenza/relazione con una persona che mi colpisce, senza aver dapprima instaurato un rapporto d’amicizia. Se le cose vanno per il verso giusto, tanto di guadagnato; in caso contrario, si cerca di essere forti e di andare avanti. Purtroppo, m’è capitato di tramutarmi in “carnefice”: è una condizione molto spiacevole che purtroppo occorre saper affrontare. Bisogna essere chiari e trasparenti sin da subito per non deludere o, peggio ancora, illudere l’altro. D’altronde, si sa, l’Amore si fa in due, tutto il resto è coppia.

10) Per ultima la madre di tutte le domande che riguardano questo tema: Secondo voi è possibile l'amicizia tra uomo e donna?
Marzio: Secondo me è anche più bella l'amicizia tra uomo e donna. Migliore anche di quella con lo stesso sesso perchè uno può dare all'altra, e viceversa, consigli riguardanti il proprio genere. Un caso eclatante, per quanto mi riguarda è proprio il mio rapporto con Marica. Siamo ottimi amici, ci vogliamo bene, ci confidiamo le nostre esperienze, ci sosteniamo a vicenda e non credo ci sia cosa più bella e dolce di questa; quindi Si! Io credo che sia possibile e che esista l'amicizia tra uomo e donna!
Marica: Dunque, al 70% dei casi no: è quasi impossibile che uno dei due non s’invaghisca dell’altro. C’è chi nasconde un debole, chi mostra un discreto interesse, chi fa il misterioso per suscitare interesse, o addirittura chi, in cuor suo, fantastica su un ipotetico futuro insieme. Il pericolo di friendzone è sempre dietro l’angolo…ci vuole molta prudenza! Quanto a quel 30%, si tratta di un legame assai raro e meraviglioso…ma, credetemi, esiste!

Ragazzi siete stati meravigliosi, le vostre risposte sono davvero esaurienti e credo molto interessanti per chiunque voglia approfondire la tematica del programma o sapere qualcosa in più su di voi; volete aggiungere qualcos'altro?
Marica: Confermo la stima e l'affetto al mio caro amico Mancio: hai fatto delle bellissime domande :)
Marzio: Mancio io ti ringrazio per questa intervista e per l'articolo che farai e vorrei ringraziare fin da ora tutti coloro che lo leggeranno. Approfitto inoltre per ricordare l'appuntamento con “Boom! Sei stato friendzoned”, ogni giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17 su Radio Mola International 
Bene, anch'io vi ringrazio, siete stati molto carini e disponibili, mi avete fregato anche la chiusura dell'articolo!
Non mi resta che rivolgermi ai lettori;
Buon lettura! :)

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