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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

1-0 alla Polonia: Finalmente una bella Italia!



Finalmente una bella nazionale di calcio, anche se bisogna fare due premesse importanti:
- Ribadire il concetto che si è vinto al 92' con un gol di un difensore; marcatura che se non ci fosse stata, staremmo a parlare di squadra incompiuta.
- Aspettare la controprova con il Portogallo, squadra decisamente più forte di quella dominata ieri.

L’Italia comunque riparte e lo fa all’insegna del gioco; una squadra che somiglia più al Mancini calciatore che allenatore, ma che manca forse di un giocatore alla "Mancio" (non io, ma l'ex 10 di Samp e Lazio), in quanto a classe pura e soprattutto dotato di quel potere dell'essere decisivo nei momenti che contano.

Ma probabilmente gli attuali attori saranno in grado di prendersi quel ruolo; la speranza deve essere quella, altrimenti non ci sarebbe neanche bisogno di proseguire.

"Ridammi il sole" canta Zucchero ed è quello che chiedono i tifosi a Roberto Mancini, dopo che sono stati costretti a guardare i mondiali, senza poter tifare gli azzurri.
Certo, nessuno si aspettava invece di assistere ad un concerto in stile coro apulia felix, coro joy full joy, ma non andiamo troppo lontani; non corriamo come un inseguimento alla Cobra 11.

La vittoria in una gara ufficiale mancava da oltre un anno (1-0 in Albania), ma non è solo aver ritrovato la vittoria che ci può far ben sperare.
La Nazionale vista nel primo tempo contro l’Ucraina (1-1 a Genova) e contro i polacchi ha finalmente entusiasmato e lasciato intravedere che un futuro ci può essere.

 Ci sono tante facce nuove che lavorano per quel futuro in cui tutti speriamo a cominciare da quello che viene indicato da tutti come prossimo leader assoluto per gli azzurri, ovvero quel Federico Bernardeschi che è stato anche un grosso investimento per la Juventus e che Max Allegri sta facendo crescere al meglio. 
E se Cristiano Biraghi è l'uomo del giorno, autore della marcatura, non possiamo non renderci conto della continua crescita di Federico Chiesa.

Gli azzurri, quindi, mantengono il proprio posto in League A e possono ancora sperare di vincere il proprio gruppo;  saranno testa di serie ai prossimi sorteggi dei gironi di qualificazione ai primi Europei itineranti del 2020.
Insomma c'è di che essere contenti.
L'importante è che non si creda di essere giunti ad un traguardo assoluto di forza e competitività, in quanto non può essere ancora vero.

Il CT Roberto Mancini ha cercato di dare un’identità precisa alla squadra, schierando la stessa formazione e lo stesso sistema di gioco per due partite consecutive per due partite consecutive ed ha anche dato inizio a quello che molti definiscono ricambio generazionale.
E' andata bene, ma serviranno ancora tempo e lavoro per capire la reale bontà delle sue scelte.

E' vero che la Nazionale ha dominato contro Ucraina e Polonia, ma è anche vero che per andare in rete ha avuto bisogno di un autogol e di una disattenzione difensiva degli avversari su palla inattiva nei minuti di recupero.

I miracoli di Pyatov e Szczesny e qualche traversa di troppo potrebbero far prendere i giudizi dalla parte dei nostri attaccanti, ma spesso è sembrato mancare un vero centravanti.

E' anche vero che L'Italia ha dominato proprio perché con due playmaker a centrocampo e tre mezze punte talentuose in avanti, non l'ha mai fatta vedere agli avversari e che questi non abbiano mai avuto punti di riferimento per prendere precauzioni.

Sicuramente è  un esperimento riuscito, ma sicuramente andrà testato contro avversari più tosti.
A parer mio, poi, non credo che gente come Balotelli, Belotti, Cutrone, Immobile, Zaza e lo stesso Lasagna entrato ieri, più vari ed eventuali, siano destinati alla panchina, bisognerà trovare la giusta misura per proporre quel gioco con più incisività e forza d'urto.

La sicurezza di una difesa comandata da Leo Bonucci e dal capitano Giorgio Chiellini è ancora un reparto su cui fondare le aspettative di buoni risultati e con tutti gli altri convocati, dai giovani, vedi Barrella titolare inamovibile in questi mach,  ai più esperti si può cercare di volare anche alto.

Sicuramente ci sarà da lavorare, ma così c'è più gusto.

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