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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

L'ex Sindaco di Mola smantella il bilancio dell' attuale Amministrazione



Si sapeva che lo scorso Consiglio Comunale in quel di Mola, avrebbe lasciato degli strascichi.
Mi sarei aspettato discussioni nell'aula consigliare, interventi dell'opposizione, ma viste le vicende, la diatriba continua per mezzo Comunicati Stampa; non sarà il massimo, ma almeno ci rendiamo conto delle diverse visioni a tal riguardo.

Ovviamente è il Bilancio l'oggetto della discussione.
L'analisi effettuata dai gruppi Rinascita” e “Lista Giangrazio Di Rutigliano” che hanno sostenuto la candidatura dell'ex sindaco ed ottenuto l'elezione come Consigliere di Giangrazio Di Rutigliano
ha permesso a quest'ultimo di avere argomenti che sarebbero potuti finire nel dibattito del 30 marzo e che vengono riportati dallo scritto che riporterò in questo spazio.



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Il Bilancio di previsione, approvato in perfetta solitudine da una amministrazione comunale stanca e priva di idee, non lascia intravedere alcuna idea di paese. Zeppo di provvedimenti raffazzonati e deludenti più che di ricostruzione, come presuntuosamente presentato, sembra un ritorno al passato; basti guardare il “PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE” dove per il 2019 sono riportate solo opere già finanziate dalle precedenti amministrazioni, come se il 2018 fosse passato invano. Per gli anni successivi? “Vedremo, faremo, stiamo lavorando…”.

Oggi, a quasi un anno della nuova amministrazione, abbiamo di fronte un paese certamente più povero; depauperato dell’ultimo presidio sanitario strutturato, con scarsa attenzione per il quotidiano, attività commerciali che continuano a chiudere, per non parlare poi della questione rifiuti gestita in maniera quanto meno superficiale.


CULTURA E TURISMO

Della crescita culturale non c’è alcuna traccia, se non una posta in bilancio di circa 40mila euro da distribuire ad alcune associazioni ma senza un minimo di idea o programma coerente. Del tutto assente un comune filo conduttore che caratterizzi la nostra offerta culturale turistica rendendola originale anche rispetto ai paesi limitrofi. In questo modo l’amministrazione vanta di porre attenzione alla crescita culturale del paese, ma di contro aumenta le tariffe orarie per l’utilizzo dei contenitori culturali. Se poi confrontiamo il costo orario del 2019 con il 2017, allora “l’attenzione alla cultura” si fa più intensa tanto che le tariffe risultano raddoppiate.

Ad esempio presso la Casa delle Culture:

➢ la tariffa oraria per utilizzo prima ora della sala teatrale passa da € 60 (2017) a € 120 (2019) mentre per le ore successive si passa da € 30 (2017) a € 60 (2019).

➢ La tariffa oraria per utilizzo prima ora degli spazi espositivi passa da € 36 (2017) a € 72 mentre per le ore successive si passa da € 18 (2017) a € 36 (2019).

➢ La tariffa oraria per utilizzo prima ora della sala lettura per bambini passa da € 36 (2017) a € 80 mentre per le ore successive si passa da € 18 (2017) a € 72 (2019).

➢ La tariffa giornaliera per mostre passa da € 40 (2017) a € 80 (2019).


Presso il Castello Angioino:

➢ La tariffa oraria per utilizzo prima ora della sala conferenze o corte passa da € 72 (2017) a € 144 (2019) mentre per le ore successive si passa da € 36 (2017) a € 72 (2019).

➢ La tariffa oraria per utilizzo prima ora del salone al primo piano passa da € 84 (2017) a € 168 (2019) mentre per le ore successive si passa da € 42 (2017) a € 84 (2019).

➢ La tariffa oraria per utilizzo prima ora dell’intero Castello passa da € 120 (2017) a € 240 (2019) mentre per le ore successive si passa da € 72 (2017) a € 144 (2019).

➢ La tariffa giornaliera per 3 ore di mostra passa da € 40 (2017) a € 80 (2019).

Il salto culturale non avviene né per caso e neanche perché si utilizzano a piene mani i social o le nuove tecnologie, ma è necessario che attraverso la tecnologia vengano erogati nuovi contenuti.

Sono rimaste invariate le tariffe per le strutture sportive, mentre sono state aumentate quelle per i contenitori culturali. Se l’amministrazione ha bisogno di far cassa, perché raddoppiare le tariffe solo sui contenitori culturali e non una rivisitazione di tutti i contenitori in modo tale da mitigare gli aumenti?

Se le strutture sportive rappresentano un costo per l’Ente, perché non proseguire sulla strada già avviata dal commissario prefettizio che prevedeva di dare in concessione la gestione delle strutture sportive?

TARI (la tassa sui rifiuti)

Un altro degli slogan propagandistici più utilizzati dall’amministrazione è «siamo riusciti a tenere la TARI (la tassa sui rifiuti) a dir poco uguale al 2018». Un artificio da “reclame politique” (annunci politici) che è presto “sgamato” e si scopre che la Tassa sui rifiuti è invece aumentata se il confronto è con gli anni 2016 e 2017 e non con il solo anno 2018, anno del Commissario Prefettizio.

A titolo esemplificativo, per un bene immobile di 100 mq, la TARI ha avuto negli anni questa evoluzione:

➢ per abitazioni di 100 mq la TARI è passata da: € 197,74 (2015) a € 197,06 (2016) a € 196,08 (2017) a € 217,82 (2018) e € 212,73 (2019).

➢ per associazioni e luoghi di culto: € 480,39 (2015) a € 487,10 (2016) a € 515,63 (2017) a € 668,35 (2018) e € 658,95 (2019).

➢ Esposizioni – autosaloni: € 433,88 (2015) a € 439,52 (2016) a € 465,33 (2017) a € 600,24 (2018) e € 692,99 (2019).

➢ Uffici, agenzie e studi professionali: € 768,66 (2015) a € 779,89 (2016) a € 825,50 (2017) a € 1.073,45 (2018) e € 1.056,92 (2019).

➢ Negozi: € 830,74 (2015) a € 844,04 (2016) a € 893,21 (2017) a € 1.169,73 (2018) e € 1.148,36 (2019).

➢ Parrucchieri: € 1.016,63 (2015) a € 1.031,46 (2016) a € 1.091,78 (2017) a € 1.419,66 (2018) e € 1.397,84 (2019).

➢ Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub: € 2.909,14 (2015) a € 2.951,48 (2016) a € 3.124,08 (2017) a € 4.061,40 (2018) e € 3.999,33 (2019).

➢ Bar e pasticcerie: € 2.188,21 (2015) a € 2.220,13 (2016) a € 2.349,94 (2017) a € 3.055,45 (2018) e € 3.008,57 (2019).


COSAP (il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dovuto in caso di occupazione di suolo pubblico)

Un roboante comunicato per la COSAP ha divulgato che c’è stato un grande impegno per «ridurre quelli che erano stati gli aumenti previsti in fase di riequilibrio».
Va precisato che a seguito di un inesistente dissesto finanziario, inopportunamente dichiarato (art.153) nell’anno 2016, fu reso obbligatorio aumentare le tariffe della COSAP, tariffe che sarebbe stato possibile revocare nel momento in cui venne poi accertata l’inesistenza del presunto dissesto finanziario.

Da un’attenta analisi invece emerge che la riduzione è avvenuta nel 2019 passando da € 30,00 al mq. a € 24,00 al mq. solo per una categoria: per coloro che vengono a vendere la propria mercanzia al “mercato del sabato”. Perché non intervenire anche per altri tipi di occupazione? 
Ad esempio per i passi carrabili? Per l’occupazione del suolo in genere? Per i mercati rionali? Per gli spettacoli ed altre attività culturali? Per gli impianti di carburanti? Per i ponteggi e le impalcature per l’attività edilizia? Per gli esercizi pubblici ed edicole?

L’esame delle opere pubbliche, della Tari, della Cosap e dei servizi a domanda individuale (Contenitori culturali, strutture sportive …), sono solo quattro dei numerosi punti che avrei voluto affrontare durante il Consiglio comunale di sabato 30 marzo e che mettono in evidenza una realtà diversa da quella “cantata” dall’amministrazione e dai “coristi” addetti alla divulgazione.

Consiglio Comunale, al quale la minoranza, con una scelta unanime, ha deciso di non partecipare come segno di protesta contro l’atteggiamento “irrispettoso” tenuto dal sindaco e dalla sua maggioranza, non favorevole ad un immediato confronto su una questione molto delicata e che riveste una notevole importanza per la collettività, quello inerente il servizio raccolta rifiuti. È bene qui ricordare che il tema in oggetto fa riferimento ad un servizio importante che ricade direttamente sui cittadini, sia dal punto di vista igienico-sanitario che economico (costa circa 300 mila euro al mese).

Martedì 2 aprile si è svolto un incontro pubblico presso la sala di via Di Vagno 86, per informare su quanto accaduto durante il Consiglio comunale di sabato scorso e che ha indotto l’intera opposizione ad abbandonare l’Aula dopo le comunicazioni del Sindaco sulla questione appalto rifiuti. L’incontro è stato utile anche per conoscere quanto avrei eccepito al Bilancio di previsione.

L’auspicio è che in futuro non sia più necessario ricorrere ad un atto estremo come quello del 30 marzo e che l’intero Consiglio, del quale fanno parte anche i consiglieri di opposizione, possa esprimersi liberamente e pienamente anche con opinioni non conformi al pensiero unico della maggioranza.

Bisogna passare dalle belle parole agli esempi concreti, mentre oggi ai proclami di partecipazione seguono muri che si alzano.

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E' un'analisi dettagliata che spazia a 360° quella dell'ex sindaco di Mola di Bari, purtroppo, in questa fase, non essendoci un contraddittorio, dovremmo aspettare il prossimo comunicato per aggiungere un prossimo capitolo.

Sembra in politica, più di assistere allo spettacolo "the greatest showman" che ad un insieme di persone che lavorano per il bene del paese; non so se sia questo il problema o il solo problema.
Chiaramente la maggioranza si trova nell'invidiabile posizione di avere avuto il consenso popolare, ma nello stesso tempo ha una grossa gatta da pelare ed è guardata a vista e con la lente di ingrandimento.

Proprio per questo bisognerebbe sempre fare in modo che le cose non degenerino e che sia sempre consentito il dialogo tra le diverse parti.

Non è con un'esultanza alla Moise Kean che le cose si possano risolvere, anzi se una parte rimane muta, avrà sempre la possibilità di dire che non è stata presa in considerazione.
L'altra potrà rispondere le sue ragioni e ci troveremo sempre di fronte al cane che si morde la coda, provocando insofferenza nella popolazione.

Io non vivo sulle montagna o nelle grotte, mi trasferirei a Castellana, però vivo di illusioni, sogno sempre un consiglio comunale in cui ci si possa distinguere per collaborazione, proposte e magari dibattiti da tutte le parti, con il conseguente risultato che ciò che ne vien fuori, sia un prodotto scartato da tutte le polemiche e strumentalizzazioni del caso.

Altrimenti continuiamo a giocare a ping pong…
tanto le tariffe per le strutture sportive sono rimaste invariate, no?

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