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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

DISCARICA MARTUCCI, STORIA INFINITA?.... COMUNQUE NON DEVE FINIRE COME VUOLE QUALCUNO...

 
 
E' incredibile quanto sia successo in tanti anni sul nostro deturpato territorio, ma è ancora di più quello che sta accadendo nell'ultimo periodo.


La cosa triste è che un argomento di questa portata stia finendo nel più nascosto cassetto dell'indifferenza anche della popolazione che da anni subisce i danni di quanto hanno fatto affaristi senza scrupoli che hanno sacrificato al vil denaro la vita e la salute di tutti coloro che sono interessati dalla zona in questione.

E' la storia infinita della discarica in Contrada Martucci che ha visto i cittadini più volte scendere in piazza e protestare; ha fatto in modo che si unissero persone di Conversano, Mola, Polignano e Monopoli.

Al momento però sono le ferie, le vacanze, l' estate molese.... come quella conversanese, polignanese e monopolitana a tenere testa.
Ed è anche giusto, ma se mi permettete, io mi indigno quando non si vuole affrontare più l'argomento, quando si vuole smettere di lottare, quando si ha la sensazione che anche la giustizia stia prendendo una direzione balorda, quando qualcosa comincia a puzzare.

L'Associazione "Chiudiamo la Discarica Martucci" è rimasta molto più sola che in passato, ma non per questo smette di lottare, anzi auspica che quella partecipazione che tanto aveva fatto scalpore, riprenda in maniera, se possibile, più vigorosa.

In questo periodo c'erano appuntamenti importanti a livello di giudizio....
alcune risposte hanno lasciato parecchie perplessità.

Credo che il comunicato dell'Associazione spieghi molto bene lo stato delle cose:
 
"Alle calende greche: a fine novembre la decisione sul rinvio a giudizio
E NON FINISCE QUI PER IL DISASTRO AMBIENTALE

È una storia infinita, lo sapevamo fin dall’inizio, ma è più dura di quanto si potesse immaginare. L’udienza odierna, nell’aula bunker del Tribunale di Bitonto, avrebbe potuto rappresentare l’inizio della fase conclusiva davanti al GUP Antonio Diella ed invece è stata un’intera mattinata spesa ancora sui chiarimenti e interrogazioni al Collegio peritale d’ufficio (Boeri, Martelloni, Isolani) sulla conduzione, analisi e conclusioni riportate nella relazione peritale dei CC.TT.UU.

Spunti interessanti e complicate elaborazioni tecnico-scientifiche, al limite di vere e proprie elucubrazioni, contestazioni nel merito e nei metodi utilizzati per le analisi e ricerche, il tutto incentrato principalmente sulle analisi delle acque di falda, hanno monopolizzato questa due giorni (tre con l’udienza d’esordio di questo nuovo incidente probatorio dello scorso 18 aprile) di confronto fra le parti.
Alle 12.45, quando il confronto/dibattito si è esaurito, non restava altro da fare che fissare le date per le repliche finali di tutte le parti in causa. Valutato l’andamento di queste prime tre giornate si è convenuto di dedicarne altrettante alle repliche finali e considerato il periodo feriale di sospensione ormai alle porte non poteva che spostarsi da fine settembre in poi.
Fra le varie esigenze delle numerose parti in causa e dello stesso Giudice le date fissate sono slittate a fine novembre. Dunque le udienze conclusive si terranno i prossimi 28, 29 (nel Tribunale a Bari) e 30 novembre ( a Bitonto), mentre per la data del 15 ottobre dovranno prodursi i depositi per eventuali nuove richieste di integrazioni di prove e/o analisi e la richiesta di eventuale rito abbreviato.
A consuntivo di questa prima fase non possiamo che ritornare su un nostro refrain: la necessità di allargare gli orizzonti del dibattito in corso. Non ci spieghiamo perché tutto è ruotato intorno alle analisi delle acque di falda e ben si comprende perché noi abbiamo fortemente voluto il dibattito consiliare, dove abbiamo (alla luce di fatti, ahinoi invano) spiegato come le ragioni del disastro risiedono nel complesso delle indagini svolte.
Nell’occasione del Consiglio Comunale del 17 giugno scorso la nostra Associazione ha messo in rilievo tre importanti situazioni che riportano all’ipotesi di disastro ambientale:
1) la fuoriuscita di percolato dagli argini della vasca B e del lotto 3 (dimostrato dalle indagini);
2) la riattivazione di produzione di percolato nel lotto 1, già messo in sicurezza ma “scoperchiato” per far luogo ad un mega impianto fotovoltaico (sotto inchiesta per avanzate denunce di truffa) e sicuramente pericoloso perché non coibentato, sia sul fondo che pareti, e adiacente al lotto 3 e alla vasca B, semipiena, divisi da sottili diaframmi di terreno che non impediscono i travasi di percolato, come dimostrato dalle indagini;
3) gli interramenti di rifiuti fuori degli argini del lotto 3 e fuori delle aree di discarica, a distanza di un centinaio di metri. Ci chiediamo: perché di questi temi non si parla? Non sono essi stessi prove sostanziali di disastro ambientale?
Insieme a tali circostanze ve ne sono almeno un altro paio di estrema importanza e anch’esse rilevate nel nostro intervento in Consiglio Comunale: 1) perché non si è tenuto conto di quanto affermava l’ing. Leonardo Arru, C.T.P. (Consulente Tecnico di Parte) del Ministero dell’ambiente che avvertiva, in sede di predisposizione del Piano delle Indagini, dunque ancor prima della esecuzione delle analisi, che “la consistenza di fuoriuscita di percolato dalla vasca B e dalle discariche Lotto 1 e Lotto 3 o di percolazione in corpi di rifiuti interrati al di fuori del comparto NON POSSA ESSERE VERIFICATA FACENDO ESCLUSIVAMENTE RIFERIMENTO ALLE RISULTANZE DEI CAMPIONAMENTI DELLE ACQUE DI FALDA(pag.159 del Piano delle Indagini) spiegandone dettagliatamente le ragioni, condensate: a) nella dispersione di percolato in volume di sottosuolo molto vasto, b) dal filtro naturale di terreni poco permeabili (terra rossa), secondo Arru freno al moto del flusso di percolato, ritardando il rinvenimento degli effetti del percolato nell’acqua dei pozzi”, c) “incertezze riguardo alla sussistenza di una sola falda profonda o di molteplici livelli di falda, scarse conoscenze relative alla stratigrafia e alla permeabilità del suoloche “NON RENDONO POSSIBILE L’IMPIEGO ESCLUSIVO DEI PRELIEVI DI ACQUA DAI POZZI”;
2) abbiamo, poi, denunciato un mistero non risolto in ordine al sopralluogo del 27 agosto 2015 (prima della stesura definitiva del Piano delle indagini) allorquando il testimone d’accusa Domenico Lestingi veniva convocato, alla sola presenza di un perito e dei NOE, per segnalare eventuali luoghi di interramenti di rifiuti speciali o presenza di altre anomalie, ma nel relativo verbale nulla rilevava a riguardo, anzi esso era molto parco e recitava testualmente “Detta verifica ha consentito di accertare che le previsioni operate dai Periti sono, in linea generale, corrispondenti allo stato dei luoghi” (non dimentichiamo, al proposito, la denuncia del pozzo “a perdere” fatta dal Lestingi).
“In linea generale” vuol dire, dunque, non perfettamente corrispondente? Allora in cosa differivano? Ci chiediamo perciò, ed ancora una volta: queste nostre considerazioni sono degne di nota? Saranno sostenute nelle conclusioni del prossimo novembre? NOI, CERTAMENTE, CONTINUEREMO A SPINGERE IN QUESTA DIREZIONE.

Mola, 19 luglio 2016
Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

Il Presidente
( dott. Vittorio Farella ) "
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Non c'è nulla da aggiungere, tranne il fatto che dovremmo, a parer mio, ricompattarci e tornare a lottare...
tanto tutto è rimandato a Novembre, godiamoci  l'estate, ma poi...... 

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