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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

THE RIVER TOUR 2016: BRUCE SPRINGSTEEN LIVE IN ITALY - WAITING FOR THE BOSS (PART III - The end)... 10 GG DOPO L'EVENTO!


E' passata più di una settimana, 10 giorni, per la precisione, non ho voluto scrivere subito riguardo al concerto di Bruce Springsteen andato in scena nella meravigliosa cornice del Circo Massimo in Roma il 16 Luglio 2016.

Avrei descritto ogni minuto, istante, sensazione; non avrei fatto un articolo, neanche un libro, ma qualcosa che nelle dimensioni sarebbe sembrata più che altro un'enciclopedia.


Conservo ancora al polso il braccialetto verde del PIT che mi ha permesso di essere sotto il palco, comincia a rovinarsi, ma faccio attenzione e quando mi lavo cerco di non farlo bagnare.


Il ricordo è ancora nitido, come le pazzie che solo in coppia con DJSky, si possono fare; a volta pensi: ma chi me lo fa fare.... ma alla fine le fai e già sapevi di doverle fare. 



Lo show è stato epico, grandioso, immenso, incommensurabile per intensità e per la bravura di tutti i musicisti sul palco.
Poi, lui, il Boss, uno degli ultimi rappresentati di quella Musica con la "M" maiuscola che non puoi perderti.


La vita da concerto può essere anche dura, se possiamo definire così gli strani rituali a cui ti sottoponi per scelta pur di assistere allo spettacolo dalla prima fila.


Al momento dello show c'è chi teme per la propria incolumità, ma spesso il motivo è che si tratta di persone che  che non tollerano il contatto fisico o non vogliono essere disturbate durante lo show, magari per fare i video con lo smartphone.


E' una questione di scelta, per loro ci sono i posti a sedere o le retrovie, se vuoi stare sotto .... allora devi essere parte dello spettacolo, una massa che diventa tutt'uno con l'artista.
Uscirai dal concerto un rottame, sfinito, ma dipende da cosa vuoi provare e soprattutto con chi ci sei voluto andare a quel concerto.


Se parti dal tuo paese, ti fai 4/5 ore di auto, arrivi il Venerdì sera e fai la fila per uno spettacolo che inizierà la sera successiva, non è una cosa semplice, ma se il tuo compagno di viaggio e di avventure è Giuseppe "DeejaySky" Damato già sai più o meno quello che ti aspetta.


Dico più o meno, perché molto spesso si va addirittura oltre.
Del resto ci sono diverse tipologie di concerto e questo ci obbligava ad essere il più vicino possibile al Boss ed alla sua favolosa band.


E' chiaro che se l'inizio è questo .....


........ già ti senti ... ripagato!
ma in realtà non ha visto ancora niente.


Si, perchè non basta aver ascoltato la Treves Blues band ed i Counting Crows nel pomeriggio;
mancano ancora ben 4 ore di concerto: Quello del Boss!

Bruce parte con “New York City Serenade”, suonata con la sezione di violini dell'Orchestra Sinfonietta di Roma; sono 10 minuti di pura estasi, per questo brano suonato in Europa solo un'altra volta, sempre a Roma, nel 2013 e sempre con gli archi.
Al  “Roma, daje!”, segue "Badlands" e lo show diventa un treno in corsa che non si ferma più.

Una scaletta diversa dalle altre tappe del tour, frutto di ispirazione del momento, del luogo e dell'interazione con il pubblico; alla fine sarà questa:


01. New York City Serenade
02. Badlands
03. Summertime Blues
04. The Ties That Bind
05. Sherry Darling
06. Jackson Cage
07. Two Hearts
08. Independence Day
09. Hungry Heart
10. Out In The Street
11. Boom Boom
12. Detroit Medley
13. You Can Look (But You Better Not Touch)
14. Death To My Hometown
15. The Ghost of Tom Joad (solo acoustic)
16. The River
17. Point Blank
18. The Promised Land
19. Working On The Highway
20. Darlington County
21. Bobby Jean
22. Tougher Than The Rest
23. Drive All Night
24. Because The Night
25. The Rising
26. Land Of Hope And Dreams
27. Jungleland
28. Born In The USA
29. Born To Run
30. Ramrod
31. Dancing In The Dark
32. Tenth Avenue Freeze-Out
33. Shout
34. Thunder Road (acustica)

Improvvisamente la musica finisce e ci rimani pure male, perchè quasi ti eri convinto che questo show sarebbe durato in eterno.
In un certo senso è così, del resto ci troviamo nella città eterna ed il Boss non è stato insensibile a questo ultimo punto.
la sensazione è stranissima; hai in mente le innumerevoli riprese di "Shout", credo siano state sei.... ed ogni volta Bruce voleva farci credere fosse l'ultima.

Non riesci alla fine a scomporre neanche tutte le canzoni nella testa, vivono in te contemporaneamente e suonano così forte da non riuscire neanche più a capire se stai prendendo la strada dell'uscita o stai ancora vagando alla ricerca di quel perchè ti fa amare l'arte e le sue emozioni.

Se poi il tuo amico è nato negli USA



Questo fatto ti martellerà per tutte le giornate che passerai a Roma pre e post concerto, con la ricerca del Boss nella capitale a sentir parlare soprattutto anglosassone e quant'altro....

L'Hotel dove è Bruce .... certo che lo troviamo!
E quindi, Boss, non scappi:  ti aspettiamo, ti avviciniamo, ti fotografiamo...

Le emozioni che abbiamo provato in quei giorni sono state tante ....
del resto

Non puoi accendere un fuoco.....
....senza una scintilla........




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