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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Save the Children in prima linea durante la Giornata Mondiale del Rifugiato



Sono almeno 27 milioni i bambini sfollati a causa delle guerre che non vanno più a scuola, ma fino a quando il fenomeno migratorio continuerà ad essere affrontato come un’emergenza e non come un problema strutturale, rischiamo di continuare a perdere intere generazioni di bambini. 

E' stata questa la denuncia di Save the Children durante la Giornata Mondiale del Rifugiato di due giorni fa.

Spesso l'albero della vita che è presente in tutti gli oggetti, ultimamente, è visto come un gadget, più che un simbolo da tenere sempre a mente.

In Italia parliamo di porti da bloccare, di Governo e governo ombra, di Salvini e Di Maio che, con i loro partiti ed il loro seguaci, diventano complici di barbarie inaudite e non ci rendiamo conto che la realtà è ben diversa.

Il trend delle migrazioni parla chiaro:
Nel solo 2017 sono stati 35 milioni i bambini costretti a lasciare le proprie case per fuggire da conflitti, violenze e cambiamenti climatici, un dato che è cresciuto dell’11% dal 2009.
Un trend allarmante, confermato anche dagli ultimi dati rilasciati dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che sottolinea come il tema della mobilità delle popolazioni in tutto il mondo sia un fenomeno che coinvolge sempre di più i bambini e gli adolescenti. 
Ad oggi infatti, il 52% dei rifugiati a livello mondiale ha meno di 18 anni e la gran parte sono minori stranieri non accompagnati.

Purtroppo dobbiamo fare i conti con i conflitti nel mondo:
Un bambino su cinque al mondo, 420 milioni, vive in aree di conflitto, dove violenza, fame e malattie mettono quotidianamente a rischio la loro vita.
Nel solo 2018 circa 4,5 milioni di bambini hanno rischiato di morire per fame nei dieci paesi peggiori in conflitto, e tra i principali luoghi di origine dei rifugiati: Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Siria, Iraq, Mali, Nigeria e Somalia. 

Ma i conflitti non sono l’unica causa dei movimenti delle popolazioni mondiali:
si stima che entro il 2050 circa 143 milioni di persone saranno costrette a spostarsi all’interno del proprio paese per ragioni legate al clima e di questi, oltre la metà, dall’Africa Sub-sahariana.
il futuro dei bambini non può aspettare

Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla mancanza di volontà politica a causa della quale il mondo continua a rimanere inerte davanti alle sofferenze indicibili che stanno patendo i bambini a causa di guerre, povertà o cambiamenti climatici. 

Il futuro dei bambini non può più attendere e la comunità internazionale deve assumere in pieno le proprie responsabilità.

Vorremmo tutti essere autori dello smile di Harvey Ball, ma spesso ci ritroviamo a somministrare "Halloween" e non per gioco; la giustizia, spesso, deve andare sul vocabolario per cercare da sola la propria definizione.

Save the Children è in prima linea, con tutti coloro che vorranno sostenerla.

"dimmi che non è un miraggio
che stasera partiremo insieme per un grande viaggio
che è iniziato già
"
(Jovanotti)

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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