Sequestro preventivo ( 2 milioni di euro) a Mola di Bari; Rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente!!!

Ci risiamo!

E non è un modo di dire, perché qualche anno fa io stesso documentai un importante reportage nel quale illustravo come venissero sversate quantità di liquido inquinante nelle campagne molesi.

Ora, non starò qui a ripetermi, perché ahimè, ci sono nuovi episodi di questo vandalismo criminale, ma all'epoca parlai di rifiuti che provenivano da concerie del nord e che arrivavano attraverso camion che arrivavano dalle nostre parti con documenti di trasporto contraffatti ed agivano di notte.

In questi anni abbiamo affrontato tante volte la questione ambientale, soffermandoci soprattutto sulla discarica Martucci, attraverso le iniziative dell'associazione che si è fatta promotrice principali delle azioni ad essa legate ed a nuove iniziative al grido "Basta Martucci".

Bene, inutile dire che forse soffermandoci troppo su una questione, ci si è distratti su altre di uguale impatto ambientale che mette al rischio la nostra salute.

In questi giorni, si è parlato di Gioia del Colle, dello smaltimento illecito di materiale cancerogeno, del sequestrato del loro impianto trasformazione rifiuti che se...

“nelle intenzioni prometteva di poter trasformare in maniera innocua qualsiasi tipo di rifiuto in energia pulita”
(Procura di Bari)

… nella realtà rappresenta un'altra grossa vergogna in questo campo.

Ma siccome c'è la tendenza a non vedere cosa accade, invece, nel nostro orticello, ecco che arriva la mazzata:

Beni per quasi 2 milioni di euro sono stati posti sotto sequestro preventivo, dagli uomini della Guardia Costiera del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Direzione Marittima di Bari in esecuzione, emesso dal gip del Tribunale di Bari.

Al centro dell’operazione, denominata “Dirty mirror” dal nome dei codici cosiddetti “voce a specchio” con i quali venivano identificati i rifiuti, il comportamento di una di società di Mola di Bari, la “Condotte Strade Srl”.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e durate quasi due anni, hanno tratto origine dal controllo di un autotrasportatore di rifiuti per conto terzi, con una serie di controlli a carico di società operanti nel settore del traffico e smaltimento di rifiuti speciali che hanno consentito l’accertamento di reati ambientali.

Diventa ridicolo organizzare nelle nostre piazze eventi dell'Airc per la ricerca sul cancro, quando il nostro comportamento abituale si dirige in tutt'altra direzione, ma è bene fare tutto il possibile affinché questi gesti abbiano, se si trovano i giusti riscontri, le dovute punizioni e dall'altra parte essere ancora più sensibili alle conseguenze che ne derivano in ambito salute.

Nell’indagine, coordinata dal pm Renato Nitti, sono indagate cinque persone fisiche e la stessa società, operante nel settore delle costruzioni stradali, idriche e fognarie anche per conto di Aqp.

Esaminando oltre 1.200 Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) per un volume di quasi 34mila tonnellate di rifiuti gestiti e smaltiti, gli uomini della Nucleo Operativo hanno potuto concentrare le indagini su 700 operazioni di trasporto e smaltimento di oltre 8 mila tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, gestiti in modo illecito.

Il modo di operare è simile a quello delle concerie delle quali parlavo anni fa a cui accennavo all'inizio di questo scritto.

Anche questi rifiuti, infatti, venivano trattati come “non pericolosi” e non sottoposti ad analisi chimica, ricorrendo a falsi codici identificativi (CER) contraddistinti da “voce a specchio“.

"Don't stop me now!"

(Queen)

Lo stop è stato imposto.

"Police helicopter shot the sky
Police helicopter landin' on my eye
Yeah!
Police helicopter takes a nose-dive

Police helicopter, he ain't shy"

(Red Hot Chili Peppers)

I Rifiuti venivano trasportati e conferiti senza aver conseguito la prescritta iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali…. Chissà cosa c'è nell'albo pretorio e quali sono i rapporti con le istituzioni, invece.

Sta di fatto che a seguito di accertamenti patrimoniali eseguiti a carico dell’azienda e dei soggetti indagati, e per effetto della responsabilità amministrativa a carico delle società, si è proceduto al sequestro, ai fini della successiva confisca, dei beni mobili intestati alla stessa, tra cui 5 autovetture di lusso ed oltre 20 mezzi pesanti e macchinari da cantiere, delle disponibilità finanziarie sui rapporti bancari, per un valore complessivo pari a quasi 2 milioni di euro.

Questa ennesima vicenda è un'ulteriore brutta pagina e ci riguarda da vicino.

Ovviamente la speranza è che si tratti di un errore, un abbaglio, così da poter non solo riabilitare le parti in causa, ma anche per una maggiore speranza in termini salutistici.

purtroppo l'esperienza ci ha insegnato che molto spesso tale speranza è vana, ma non per questo non si deve aspettare e vedere la fine effettiva di tutta la vicenda.

Per completezza di informazione, bisogna aggiungere che i beni sottoposti a sequestro, sono stati affidati ad un Amministratore Giudiziario appositamente individuato dal Tribunale di Bari.

Rimarremo aggiornati per ulteriori sviluppi circa questa incresciosa vicenda.