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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

"L' IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST" DI OSCAR WILDE - TEATRO ANGIOINO, MOLA DI BARI 7 E 8 MAGGIO 2016 - REGIA DI NILLA PAPPADOPOLI

 

Qual è l'importanza che diamo ad un nome?
E se la diamo è per via del suo significato, per ciò che rappresenta o per come suona?
E vi siete mai chiesti come ci comporteremmo scoprendo che il nome di una persona che conosciamo non è quello con il quale la chiamiamo?
Cambierebbe per noi la considerazione per quella persona?
E perché qualcuno userebbe un nome falso?

Sembrano delle domande campate in aria, qualcuno potrebbe non dare importanza a considerazioni del genere, ma provate un po' a pensarci....
le risposte non sarebbero semplici.

"L'importanza di chiamarsi Ernest" può essere una risposta a tante domande che spesso non ci poniamo, ma che a parer mio, non sono tanto distanti dai nostri pensieri.

Tutti questi dubbi che mi auguro aver contribuito a farvi sorgere ve li potrete togliere seduti comodamente sulle poltrone del Teatro Angioino in Mola di Bari, nei giorni 7 ed 8 Maggio 2016 a partire dalle ore 20:00.

Una delle cose che mi piace del paese in cui risiedo, Mola di Bari, è la propensione all'arte.
Questa c'è stata da sempre, ma nell'ultimo periodo tanti bei lavori sono sotto gli occhi di tutti ed a chi è particolarmente vicino al mondo artistico, non può che far assolutamente piacere e godere di tutti questi eventi.
Spesso tutto ciò viene sottovalutato da chi immagina questo mondo solamente come una specie di cornice alle vicende umane, senza rendersi conto che spesso sono proprio la creatività e la sensibilità che fanno la differenza nell'essenza delle persone e quindi nella grandezza di una comunità.

Non esistono, a mio parere, palcoscenici maggiori o minori, come non ritengo giusto catalogare gli artisti e le opere, ma secondo qualcuno esisterebbero gli inarrivabili grandi eventi mentre alle realtà locali dovrebbero essere relegate le commedie in vernacolo, per andare a passare una serata divertente e rilassante.

Credo che chi parla in questi termini, non solo non comprenda la grandezza e l'importanza culturale delle commedie in vernacolo, ma praticamente si trasformi da solo in un cittadino di serie B, degno solamente di assistere a spettacolini che ritiene egli stesso di poco conto.
Vorrei che tutti siano o aspirino a diventare cittadini da 10 (come mi piace dire), ma purtroppo al momento sembra non ci siano le possibilità.

Ovviamente il Teatro come l'arte in genere è cultura e non cogliere il significato di tutte le sue sfaccettature o non cercare di capirle, o peggio, non capire che ci si possa divertire proprio quando un lavoro è più complesso, proprio perché stuzzica la fantasia e la riflessione è un limite che spero venga un giorno superato da tutti.

Oggi la mia realtà è piena di pionieri che sfidano anche lo scetticismo e la superficialità di fondo, ma che quasi ogni volta hanno un risultato di pubblico eccezionale, il che lascia sperare per quel futuro che mi auguro da sempre.

Non è un caso, infatti, che Il gruppo Teatrale Il Palcoscenico andrà in scena nei prossimi giorni con una commedia teatrale di Oscar Wilde ed è come sempre un'occasione per avvicinarsi a culture diverse ed anche ad epoche diverse, visto che si tratta di un lavoro rappresentato per la prima volta a Londra il 14 febbraio 1895.

Tutti coloro che mi leggono abitualmente sanno della mia passione per le diverse epoche e del mio sogno di poter un giorno viaggiare nel tempo; bèh... se qualche scienziato non inventa un mezzo per riuscirci, come pensate sia possibile far avverare quel sogno se non attraverso riproposizioni di tempi che furono?

Questo può accadere solamente attraverso il teatro, il cinema, come anche sui libri... insomma ritorniamo sempre allo stesso punto: l'arte non solo fa crescere le persone, ma fa anche avverare i loro sogni.

La cosa bella di effettuare questi viaggi temporali è che nonostante l'evolversi della Società, delle tecnologie e di tutto quello che ci circonda, quando assistiamo ad una riproposizione dei tempi passati, ci rendiamo conto che le cose non è che poi siano cambiate così radicalmente.

Assistendo a questa commedia teatrale diretta da Nilla Pappadopoli, infatti, ci renderemo conto che da sempre la società dell'apparire tenta di soggiogare quella dell'essere e che purtroppo come accade ancora al giorno d'oggi, la maggior parte delle volte ci riesce.

Si accede su invito da ritirarsi presso "la Casetta di Pandizenzero" in Via F. Crispi, 20 (info/contatti: tel. 3312448155)

Isabella Gaudiuso, Marino Maringelli, Nicola Desilvio, Angeliana Del Vecchio, Stefania Assenti, Isa Colucci, Antonio Mazzotta e Stefano Difonso ci faranno trascorrere una bellissima serata interpretando quei personaggi che rappresentano tutto ciò di cui abbiamo parlato.

Non resta che recarsi a teatro. 



 

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