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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

ERNESTO "CHE" GUEVARA 50 ANNI DOPO



9 Ottobre 1967 ...
Sono passati ben 50 anni dalla scomparsa di Ernesto "Che" Guevara
e purtroppo in una società che ormai non solo di non riesce a produrre altre personalità di spicco, ma è incapace di riuscire a concepire il perché quelle del passato lo fossero,
diventa anche difficile parlarne.


Eppure la lotta armata rivoluzionaria ha occupato il centro della scena politica mondiale per quasi tre decenni ed a tutte le latitudini, con tragedie anche minori come numero di vittime, ma pur sempre tragedie e con vittorie anche più piccole delle liberazioni di un intero popolo, ma pur sempre vittorie.

Hasta la victoria siempre... non a caso ....

Diversi popoli hanno ricorso alla guerriglia, diverse popolazione si sono ribellate ai loro oppressori.
E' accaduto dalla seconda guerra mondiale in poi.
Dietro c'erano ideologie, perlopiù guidate da concetti marxisti e non da rincolglioniti alla Salvini che non sanno neanche cosa significhi il termine "teoria" o "concetto".
Ma non occorre neanche scendere così in basso...
E' un problema di bisogni, ma anche da stimoli del mondo esterno.

Se ti dicono che va bene così, che non può essere altrimenti e che non ci sono possibilità di far funzionare le cose diversamente, oltre a non avere le palle, non hai neanche la "fame" se ti sta bene.

Non solamente quella "fisica", ma anche quella intellettuale.

E' chiaro che è difficile al giorno d'oggi cercare di spiegare le rivoluzioni a livello teorico, perché non sarebbero tali, ma progetti politici.

E non potrebbe questo essere un metodo?
Le rivoluzioni non nascono dalla sera alla mattina con quattro persone che si lanciano allo sbaraglio, ma c'è bisogno di qualcuno che le sappia organizzare, qualcuno che abbia le capacità ed il carisma per farsi seguire.

Sta di fatto che comunque se dovessimo guardare al tempo come qualcosa che si ripete ciclicamente, come alcuni sostengono, dovremmo trovarci proprio in cammino verso una situazione del genere.

Se guardiamo al periodo storico ai tempi della 2^ Guerra mondiale, ci ritroviamo con una società che cerca di passare da capitalista a  socialista.

Di conseguenza le forme di lotta rivoluzionaria sono state create grazie all'evoluzione estrema del marxismo; era arrivato il tempo dei metodi di organizzazione dal movimento comunista internazionale e delle relative teorie.

Al giorno d'oggi siamo in una fase, se vogliamo antecedente; non voglio dire che ci sarà un'altra Guerra Mondiale; quella è già in atto solo che facciamo finta che non ci sia, solamente perché la chiamano terrorismo da una parte e missione di pace dall'altra.

Mi voglio concentrare invece sull'aspetto politico.
La disaffezione alla politica, il voler trasformare l'intero globo in un gigantesco "Matrix", grazie ai social e quant'altro...
E' un processo che decreta la fine del vero significato di politica, ma rafforza il concetto di chi in realtà si trova nelle stanze dei bottoni di partiti e movimenti.

Praticamente ci hanno nuovamente imposto il capitalismo e siamo tornati ai minimi termini come persone, sia da un punto di vista economico che dal punto di vista intellettuale.

Oggi con la scusa della crisi dobbiamo accontentarci di lavorare, molto spesso anche in condizioni che meriterebbero diverse lamentele, con contratti o salari che non sono adeguati a quello che ci spetterebbe.
Però ... c'è crisi ... bisogna accontentarsi... se non ti sta bene... quella è la porta, c'è la fila dietro ... e quando lo ritrovi un lavoro?

Intellettualmente invece dopo averci anestetizzato con un falso dorato mondo della tv, ci annientano con i social networks e ci parlano di ideologie come cose superate, obsolete, fuori dal mondo...
si... il mondo che ci hanno confezionato per fare il brutto ed il cattivo tempo.

Ci rendiamo conto di essere quasi nelle condizioni del mondo prima della seconda guerra mondiale?
Purtroppo no....
è questa la vittoria più grande del potere, della massoneria, della P2, o come cazzo la vogliamo chiamare...

Quindi tutto ciò vorrebbe dire che adesso la società cercherà di tornare marxista e che ci vorranno rivoluzioni?

Beh! Da una parte ci vorrebbe, anche se come la guerra c'è ma non tutti la viviamo, le rivoluzioni nel 2017 potremmo anche farle senza fucili, avremmo comunque fatto un passo avanti nell'evoluzione della nostra specie.

Il fatto è che la migliore rivoluzione che si possa fare, dovrebbe essere fatta dalla conoscenza, dalle parole, seguite però dalla concretezza...
ed è questa che manca a tutti: leaders, politici, capipopolo.

Oggi ci si litiga per un "mi piace" su Facebook o si scrivono papiri sui social, senza dare seguito concretamente ad ogni concetto, sia se si discute delle fesseria più insignificante che della questione più importante al mondo.

Anche i politici, i sindacalisti, i presunti rivoluzionari si sono adeguati al sistema, chiacchiere molto spesso senza fondamenta, ma soprattutto senza alcun seguito.

Quel "Che" Guevara, che fu sia ideologo che uomo d'azione continua ad essere il prototipo della sintesi perfetta per ogni corrente politica che vorrebbe dare un senso di umanità a tutte le persone che vivono questo pianeta.

Accade che molti movimenti partano con questi presupposti e queste intenzioni, ma poi si perdano nella melma della politica...

Ecco perché il "Che" rimane uno dei pochi simboli.
Certo, ci sono delle contraddizioni anche nella condotta del Comandante.
Ma non è facile barcamenarsi tra concetti che parlano di amore per l'umanità ad azioni di guerriglia.

Oggi, dopo 50 anni dalla morte una figura del genere manca maledettamente, ma non tanto per le sue azioni militari, quanto per il suo lavoro politico.

Sapete perché ha ispirato almeno generazioni di giovani?
Mica solo per le sue azioni sul campo di battaglia, ma perché ha fatto entrare nelle loro teste un concetto fondamentale:  "è necessario cambiare questo mondo in cui sopravvive semplicemente chi è più furbo e più scaltro, quest’ultima è l’unica vera possibilità offerta a noi, quella della sopravvivenza. (cit. Maddalena Celano)"

Le diseguaglianze contro cui lottava oggi si sono ingigantite e sono peggiorate.
Abbiamo bisogno oggi di un nuovo Che per riprendere la lotta e continuare verso un futuro migliore?

Da una parte si, anche se basterebbe ritrovarselo nella testa ed imparare dalla storia, misurarsi con lui o anche altri personaggi dello stesso spessore.

Ma nella testa non ..."Che"...
lo stanno trasformando in un prodotto di consumo....
forse per esorcizzarlo....

Certo visto quello che viviamo sarebbe attuale...

Sono passati 50 anni ....
o forse deve ancora arrivare...

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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