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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Discarica Martucci, per ora non c'è l'happy ending... anzi...


La notizia è ormai nota e non è delle migliori, ora non sappiamo quali saranno le prossime mosse, ma credo sia giusto continuare a lottare.

Il procuratore della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari, interessato dalla sollecitazione dei Comuni Mola e di Conversano a presentare appello, non ha dato seguito alla richiesta.
Il termine è spirato ieri senza alcun ricorso.

Tantomeno alcun ricorso è stato presentato dalla Procura di primo grado, presso il Tribunale.
Questo era, in realtà, già scontato, non essendoci mai stata da parte dei PM che hanno condotto l'inchiesta la volontà di farlo, come l'avv. Massimo Chiusolo, legale dei Comuni di Mola e Conversano, aveva già anticipato nel corso delle sedute consiliari tenutesi nelle due città.

Un esile filo legava le speranze di ricorso ad una generica disponibilità all'ascolto manifestata - secondo l'avv. Chiusolo - dal dott. Giannicola Sinisi, procuratore presso la Corte d'Appello.

E, in tal senso, l'avv. Chiusolo aveva raccomandato prima ai Sindaci di Mola e di Conversano, e poi ai rispettivi Consigli comunali di rivolgersi, per il suo tramite, con una sollecitazione, a norma dell'art. 572 del codice di procedura penale, proprio a tale Procura nella persona del dott. Sinisi.

Essendo un esile filo, non c'è stato il miracolo.
Hanno giocato a sfavore della presentazione del ricorso in secondo grado alcuni fatti fondamentali:
1) la sentenza è stata depositata il 30 ottobre 2018, quindi vi era sufficiente tempo per muovere ogni attività di sollecitazione sulla Procura.
2) Tuttavia, i Comuni di Mola e di Conversano sono rimasti silenti troppo a lungo. Soltanto il 12.12.2018 il Sindaco di Mola ha scritto all'avv. Chiusolo per chiedere una consulenza in vista di un possibile appello alla sentenza. E' probabile che anche il Sindaco di Conversano si sia mosso con queste tempistiche.
2) L'avv. Chiusolo ha presentato, a sua volta, quasi un mese dopo (il 9 gennaio 2019) il suo parere al Sindaco di Mola, corredato da una relazione tecnica del consulente di parte dott. Raffaele Di Marino, consigliando una sollecitazione alla Procura presso la Corte d'Appello a norma dell'art. 572 cpp. E' probabile che gli stessi tempi siano intercorsi con il Comune di Conversano.
3) I Comuni di Mola e di Conversano hanno quindi fatto trascorrere altro tempo prima di convocare i rispettivi Consigli comunali al fine della decisione sulla sollecitazione alla Procura: il 15 gennaio Conversano, il 17 successivo Mola.
4) La Procura presso la Corte d'Appello è stata quindi investita formalmente della sollecitazione a presentare appello soltanto a valle delle due sedute, anche se contatti informali erano già intercorsi, a detta dell'avv. Chiusolo, con il dott. Giannicola Sinisi.
5) Evidentemente tali contatti non sono stati sufficienti: il Procuratore Sinisi non ha avuto molto tempo per studiare  gli atti processuali di primo grado (ben conosciuti però dalla Procura presso il Tribunale) e ha basato la sua decisione sulle motivazioni della sentenza del Giudice Antonio Diella, giudicandola "ampiamente motivata e articolata".
6) Peraltro, un eventuale ricorso del dott. Sinisi avrebbe innescato un conflitto, se non giuridico quanto meno di sostanza, con la Procura di primo grado (accusata più volte dall'avv. Chiusolo di aver condotto un'indagine "monca" e, quindi, sicuramente poco ben disposta verso le ragioni delle parti civili).
Ora che ogni termine è spirato e che il verdetto di assoluzione per insufficienza di prove è passato in giudicato, si aprono due strade:
1) La prima dovrà servire da un lato a capire le responsabilità - politiche, legali e tecniche -, che hanno portato alla sentenza di assoluzione; e dall'altro a mettere in campo ogni azione per contrastare i propositi di riapertura di ogni attività nella discarica Martucci, spingendo invece per il suo stralcio dal nuovo Piano regionale dei rifiuti e per la sua bonifica integrale.
Una strada del tutto impervia e in salita perchè è ovvio che con la sentenza di assoluzione la Regione si sente autorizzata a riutilizzare Martucci e a mantenerla nel Piano regionale.
2) La seconda è di un nuovo filone di indagine, condotta questa volta da organismi di pubblica sicurezza più incisivi, che potrebbero andare a fondo nella vicenda alla ricerca di fatti sfuggiti o non esaminati nell'indagine della Procura. A cominciare dall'ascolto del testimone di giustizia Domenico Lestingi e dalla ricerca del più volte da lui denunciato pozzo a dispersione che rilascerebbe percolato nel sottosuolo e, quindi, nella falda acquifera.
Intanto, il danno ambientale procede, molto probabilmente, sotterraneamente e inesorabilmente.
I Sindaci di Conversano e Mola di Bari, Pasquale Loiacono e Giuseppe Colonna, il 24 Gennaio 2019 hanno appreso dall’Avv. Massimo Roberto Chiusolo, legale dei due Enti, della mancata proposizione dell’appello alla sentenza n.1021/2018 inerente il procedimento penale "Lombardi Rocco ed altri" da parte del Sostituto Procuratore Generale.

In pratica,  nel Decreto di Non Impugnazione il dott. Sinisi non ha ritenuto di dover condividere le richieste avanzate dal difensore delle parti civili (per conto dei Comuni di Conversano, Mola di Bari, Bitonto e Valenzano) e dall’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”.

Il Sostituto Procuratore ha dettagliatamente motivato la sua decisione, sostenendo che non vi sia alcuna censura da formulare rispetto alla decisione di assoluzione maturata nel giudizio di primo grado.

Corretti sono stati ritenuti i criteri di valutazione della prova, nessun dubbio sulla qualità e sulla accuratezza degli accertamenti peritali e consulenziali disposti nel corso del giudizio di primo grado, inutile anche la rinnovazione dell’esame del testimone Domenico Lestingi la quale non sarebbe idonea a superare le obiezioni tecniche peritali.

Anche per quanto riguarda gli aspetti relativi alle modalità di gestione della discarica il dott. Sinisi ha considerato insuscettibile d’impugnazione la sentenza “sia per insuperabili limiti prescrizionali in ordine alla singole condotte contravvenzionali, sia in ragione della mancanza di idonea prova circa la inferenza di tali condotte sul delitto di disastro ambientale”.

Tutto ciò considerato i due Sindaci, pur nel rispetto delle competenze e delle prerogative di ciascuno, esprimono il loro fortissimo rammarico riguardo la decisione presa, e questo anche a seguito della pronuncia unanime dei rispettivi Consigli Comunali.

Loiacono e Colonna ribadiscono ulteriormente la volontà di non abbassare minimamente la guardia sul tema e comunicano anzi la decisione di convocare il tavolo tecnico sulla situazione di Contrada "Martucci", giovedì 24 gennaio, alle ore 9.30 nel Comune di Mola di Bari.

In realtà non si è riunito alcun Tavolo Tecnico, ma i sindaci di Mola e Conversano hanno fatto il punto della situazione sulla delibera di Giunta Regionale n. 2211 del 30 novembre scorso per riavviare tale Tavolo.

Il dubbio?
I politici regionali a partire dal Presidente e scendendo fino agli amministratori locali, non hanno alcun interesse ad affrontare la questione, figuriamoci a risolverla…

Diciamo che la questione continua…

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