Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

TRUMP FOR PRESIDENT

 
Donal Trump è il nuovo presidente degli USA!
Passato lo stupore, dobbiamo pensare come sia stato possibile questo risultato.


Parliamo di un un imprenditore, personaggio televisivo e chiaramente, ora più che mai, politico.
Figlio di Fred Trump, un facoltoso investitore immobiliare di New York, di cui ha seguito le orme, è da sempre conosciuto in tutto il globo sia per il fatto di essere una  delle persone più ricche del mondo (con un patrimonio stimato in 4,1 miliardi di dollari, secondo una classifica del 2015), che per il suo stile di vita, diciamo.... particolare.
Ovviamente il fatto di produrre ed essere protagonista di famosi programmi televisivi lo ha reso celebre oltre misura ed è sicuramente un personaggio che fa e farà discutere molto.

Ovviamente il suo stile diretto ed aggressivo, può piacere o non piacere, ma sta di fatto che in questa maniera ha creato il suo successo sia economicamente attraverso le sue strategie aziendali che ultimamente in politica (oltre che nella vita di tutti i giorni, dove i miliardi aiutano molto ed abbattono molte barriere).
Per non ripetere tutti gli insulti che si è dovuto sorbire da chiunque in tutto il mondo, diciamo che la sua politica viene descritta come populista oltre che conservatrice.
Da quello che mi sembra di capire, più si va avanti e più la società non considera più il populismo come qualcosa di negativo, anzi lo premia.

In effetti dobbiamo ricordarci che c'è qualcosa ce si chiama democrazia ....
che è alla base di ogni vittoria elettorale e di condizioni di una nazione, spesso ci si chiede come sia possibile che alcune cose accadano, ma se la maggioranza di elettori si esprime in una certa maniera, i risultati non sono contestabili, al massimo si può ragionare sulle motivazioni.
Se la maggioranza dei cittadini non vede migliorare le proprie condizioni di vita, soprattutto quando questo capita per molto tempo, finisce per votare contro chi governa.

E' anche vero però che negli USA ogni stato ha delegati elettorali essendo un paese federale e molti risultati sono interpretati e guidati dalle leggi elettorali; ricordate quando Bush diventò presidente nonostante Al Gore avesse preso più voti? 

A prescindere da tutto ciò è chiaro che quando un risultato non è clamoroso nei confronti dell'altro contendente, questo contiene anche alcuni errori da parte degli sconfitti.
Spesso si è supponenti o troppo sicuri, quindi accade che mentre Trump si reca nel Winsconsin, svariate volte, specialmente nell'ultimo periodo,  la Clinton non reputa di doverci andare visto che lì un repubblicano non vince dal 1984.
Cosa significa? quel popolo si è sentito trascurato? Si è sentito come "scontato", "acquisito" da non essere ritenuto degno neanche di essere un po' "allisciato"? Probabilmente si. 


C'è chi oggi alla parola populista risponde: "Si e ne sono fiero, avete rotto le palle con la vostra "intellighenzia".
Il rifiuto della cultura, di quella che viene ritenuta sterile élite? 
O il fatto che quest'ultima è sorda e distaccata e si perde dietro una miriade di parole senza costrutto?
Tutto può essere, per carità, e non siamo neanche tanto lontani dalla verità.  

Però quando un candidato Presidente fa, per esempio, dichiarazioni in favore del libero utilizzo delle armi da fuoco e nonostante tutte le polemiche alle urne viene premiato, c'è qualcosa che non va.
Si gioca sull'umore o il malcontento della gente, ma a volte lo si fa in maniera troppo sporca.
Si cavalca l'onda e si esalta anche una strisciante intolleranza nella popolazione, specialmente quando si propone di istituire una moratoria sull'immigrazione delle persone di religione islamica; sarà pure una cosa schifosa, ma se alla fine ti premia, puoi dire che sia una strategia sbagliata?
Ma basta per giustificare un dato di fatto?

Perché accade tutto questo?
Viviamo veramente in una società del genere? E' un involuzione?
Sinceramente non lo so, però credo che la caduta di alcune barriere abbia generato un po' di confusione in vari settori.
Vi era un tempo in cui la politica e la cultura popolare erano due cose completamente separate, probabilmente ce ne lamentavamo prima, ma adesso rischiamo di fare dei danni che prima potevano essere evitati.
Questo avvicinamento e questa "contaminazione" probabilmente nelle intenzioni avrebbe dovuto avvicinare le due cose in maniera positiva, ma ha generato fenomeni da baraccone che nel tempo si susseguono sempre in numero maggiore.
In Italia abbiamo avuto il ventennio di Silvio Berlusconi (e non è detto che non ci sia ancora, anzi) e non è stato un fenomeno tanto diverso da Trump, perchè ci stupiamo?
Noi siamo la Nazione che ha avuto Ilona Staller "Cicciolina" in parlamento, non credete che in un grande stato federale come quello americano di fenomeni del genere possano essercene in maniera più che esponenziale?

Io credo che però se questa linea di demarcazione è stata cancellata, non è stato fatto solo da personaggi negativi o con scopi subdoli e soprattutto non è una cosa dell'ultimo momento.
Sempre per rimanere negli USA, pensiamo al 1995, quando John Kennedy, Jr., ha lanciato la rivista "George", un mensile nel quale vennero pubblicati alcuni scoop sulla famiglia Kennedy e che cessò le pubblicazioni subito dopo la morte del fondatore; la svolta che il giovane figlio del presidente John Kennedy e di Jacqueline Kennedy Onassis, diede fu una rivoluzione.
Riconobbe, infatti, che la politica aveva attraversato nel mondo della cultura pop e viceversa e che si doveva cominciare a pensare alla ribalta totale di celebrità e animatori.
Praticamente non era più il personaggio politico che sfruttava la popolarità del personaggio pubblico vicino al popolo, ma era quest'ultimo che sfruttava a suo vantaggio questa potenzialità, detronizzando quella nicchia che senza l'apporto di popolarità a mass media, diventava ... nessuno.
Berlusconi stesso in Italia, si impadronì di tutte le TV e dei media e sfruttò la cultura nazional popolare nazionale acquistando una delle squadre di calcio più seguite, il Milan. 

In effetti negli anni passati, consideravamo, per esempio, i personaggi cinematografici, come icone della cultura popolare, ma in maniera di evasione o sognavamo di essere come loro o vivere una vita come quella che guardavamo dallo schermo, ma nulla di più; forse eravamo solamente dei sognatori e poi tornavamo alla nostra realtà.

Ad un certo punto tutto è diventato show, ne sono conferma gli attuali reality che si moltiplicano, dove l'uomo comune vuole essere per davvero il "supereroe" che ama in TV.
Ovviamente molti ne rimangono delusi, ma quei personaggi non li consideriamo più come creazioni di celluloide, piuttosto il protagonista del nostro film o telefilm televisivo, diventa colui che ci potrà salvare che metterà le cose al loro posto, quel mezzo per invadere sia la politica che i contorni della stessa.

I motivi?
Se la gente si identifica in improvvisati eroi è perché la politica vera è assente o non presenta personaggi di spessore, o comunque non si riescono a trovare alternative.

Il Berlusconismo in Italia (almeno quello più cieco) è una dimostrazione, ma neanche la peggiore, visti i fenomeni Lega e Salvini (che a volte combaciano altre no).

E' facile fare del populismo e la gente è disperata; così assistiamo a fenomeni come della Brexit, fino a scivolare in quelle derive nazionaliste che in Europa stanno facendo tendenza.

Spesso ci si aggrappa all'uomo forte, specialmente in una nazione guerrafondaia, che ha come icona il cowboy che uccide gli indiani.
Ed infatti Donald Trump durante la sua campagna elettorale cosa ha dichiarato?
Di voler deportare milioni di persone, di voler mettere in prigione la sua avversaria Hillary Clinton, di voler costruire muri e di voler denunciare le donne che l’hanno accusato di molestie sessuali, di voler ostacolare gli accordi commerciali firmati dagli Stati Uniti e di voler cancellare tutto quello fatto da Barack Obama, di voler ristabilire un vero e proprio far West in cui tutti possano girare armati, ecc...
 
E quella che vorremmo fosse la reale classe dirigente mondiale?
Forse non esiste più, oppure è solamente rinchiusa nel suo mondo ovattato, nel quale le voci del popolo non arrivano neanche come tenui bisbigli.
I poveri hanno preso il posto del ceto medio e diventano invisibili ed afoni al cospetto di chi avrebbe dovuto rappresentarli, guidarli, capirli, o forse solo ascoltarli, imparando quali siano i veri problemi.

Allora ci vogliono Superman, Spiderman, ma non si trovano....
A quel punto basta il cowboy che spara agli indiani, ne violenta le donne e li caccia dalle proprie terre....
Allo stato attuale meglio essere da quella parte....
.... che fare l'indiano.

Ok, diamola per buona...
però i grandi (sia in senso positivo che negativo) si contraddistinguono per la coerenza.
Beh se vinci le elezioni parlando della costruzione di un muro al confine con il Messico e il divieto di ingresso dei musulmani negli Stati Uniti.
e poi dopo un giorno dalla nomina cancelli tutto dal tuo sito.....
sei già un bluff?

Non lo so, vedremo... 
intanto qualche imbecille nostrano pubblica ste stronzate

 

Non solo si qualifica per quello che è 
ma spiega molto sull'attuale società 
e sull'esistenza di questi fenomeni.
Che altro puoi aggiungere.....

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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