Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

Le cose non sono mai quello che sembrano ©.           Clicca sull'immagine.
Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

42esimo anniversario della morte di Aldo Moro.



Chi ha ucciso nel 1978 l'uomo politico?

Solamente le Brigate Rosse?

Spesso "il colpevole" è un simbolo, qualcosa da sbandierare, per chi vuole dimostrare di aver fatto giustizia ed è qualcosa a cui aggrapparsi per coloro che si sentono vittime di un'azione che si ritiene abbia il compito di volerci danneggiare.

In realtà, nella vita, non è che le cose abbiano connotati così netti e contorni così bene delineati.
la caratterizzazione del tutto, serve per arrivare a tutti, per veicolare un messaggio, per fare in modo che tutti si sentano al sicuro, che giustizia sia stata fatta.

La contaminazione, anche nella musica, specialmente in Italia è arrivata tardi, anche se, per esempio, non si sapeva che i cantanti italiani riproponevano con testi nella nostra lingua, successi stranieri.
Oggi siamo più sfacciati, un progetto come quello dei miei compaesani Marmenta era inimmaginabile nel 1978, ma non è detto che già non si facesse qualcosa di simile, senza sbandierarlo, ma italianizzandolo per essere fruibile a tutti.

Dalla musica alla politica e altri settori della nostra vita, il passo è breve.
Ci si è sempre preoccupati di rendere ogni cosa semplice, in modo che la massa la potesse metabolizzare.

Questo è sempre servito affinché si potesse fare propaganda e per arrivare a tutti indistintamente.
C'è bisogno di un colpevole, eccolo, è semplice, è facile, è fatto.

Spesso si parla del concetto:

"Il mio nemico non ha divise"
(Daniele Silvestri)

… ma non è sempre stato così e, probabilmente non lo è ancora.
le divise c'erano, ci sono e ci saranno...
magari sono troppe, i segni distintivi sono più tenui, ma, per quanto riguarda la maggior parte di queste vicende, ai più non è dato saperlo.

Sono ancora tanti gli interrogativi che riguardano questa dolorosa e sanguinosa vicenda, un accadimento che ci ha fatto sentire come se avessimo lo stesso gruppo sanguigno e fossimo stati feriti, insieme all'uomo politico.

Morti no…. perché per certi versi, probabilmente vivi non lo siamo mai stati, visto che non ci facciamo coinvolgere mai fino in fondo, come se questo servisse a proteggerci.

In realtà facciamo in modo che accada il contrario, che l'apatia, il menefreghismo, cresca e regni sovrano ed insieme ad esso, la forza di coloro che hanno sempre più la possibilità di muovere i fili della nostra esistenza.

Il commando che ha sequestrato Aldo Moro era composto da undici persone, Valerio Morucci, Raffaele Fiore, Prospero Gallinari, Franco Bonisoli, sono i nomi più noti, ma rimangono ancora molti dubbi sull’identità dei malviventi.

La prima perizia individua 91 colpi esplosi, di cui 45 contro gli uomini della scorta; è un massacro. Morucci e Fiore sparano contro l’auto di Moro,  Gallinari e Bonisoli contro la scorta. 
Sono gli accadimenti più certi, per il resto c'è ancora tanto mistero.

Cosa ha armato questa speciale "Corte dei Conti"?
C'era un pericolo politico di passare "Dalcentroailati"?
E' facile oggi, indossare un paio di pantajazz e pensare di essere distanti da quelle vicende, ma, la realtà è che, malgrado si sia voluto dare in pasto al popolo movente e colpevole, non siamo lontani dal punto di partenza.

Non ci credete?
Beh, prendiamo ad esempio l'azione nuda e cruda che conclude la vicenda, senza perderci in voli pindarici circa motivazioni politiche ed ideologiche che potrebbero nascondersi dietro tutta l'operazione.

Per quale assurdo motivo le Brigate Rosse avrebbero trasportato Aldo Moro, vivo, in una cesta di vimini, rischiando di essere visti dagli inquilini del palazzo nel quale lo avevano imprigionato?
Non sarebbe stato più semplice e conveniente ucciderlo all’interno della "prigione del popolo" che era perfettamente insonorizzata e lontana da sguardi indiscreti, invece che farlo nel box di un angusto garage?

E' mai possibile che ad oggi non si conosca ancora chi ha impugnato la pistola contro il Segretario della DC' o quale sia stata la "prigione del popolo"?
E' mai possibile che una pagina indelebile della Repubblica Italiana, che il 2 Giugno festeggeremo ancora una volta, sia ancora avvolta da questo mistero che da solamente adito a tutte le supposizioni del caso?

E non è che bisogna essere scienziati del Cern, per capirlo…. 

Si perché è praticamente ovvio che in Via Fani non ci fossero soltanto le BR, ma possiamo dire soltanto c'era anche lo Stato… e la cosa finisce lì?

No?
Sicuri?
Sono 42 anni che si aspetta….
Ma poi …. Si aspetta veramente?

Commenti

IL LIBRO DI MANCIO !!!

IL LIBRO DI MANCIO !!!
Le cose non sono mai quello che sembrano ©

© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

ACQUISTA SU

- www.ilmiolibro.it

ACQUISTA ORA: CLICCA QUI!!!

- La Feltrinelli (librerie e/o sito)

- Cartolandia Mola

(Via S.Chiara, 5 - Mola di Bari)

- Francesco Basile Strumenti Musicali

(Via Matteotti, 14 - Taranto )

- Stores esterni (amazon,Apple, Kobo, ecc.)

(versione cartacea Isbn: 9788891066589

ebook Isbn: 9788891066824)

CLICCA "MI PIACE" sulla pagina:

Le cose non sono mai quello che sembrano

www.facebook.com/lecosenonsonomaiquellochesembrano

Puoi acquistare il libro anche dalla stessa pagina facebook:

Clicca QUI: Acquista ora !!!

Top 10 (gli articoli più letti di sempre)