Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Bugie (Dark 1x2)

È difficile accettare che le persone non siano sincere, soprattutto se ci stanno a cuore. 


Cosa ci lega gli uni agli altri?
Servirebbe a chiunque imparare a fidarsi e soprattutto quali sono i veri legami che abbiamo con la gente?
Gli stessi legami li creiamo noi o ci sono da sempre o comunque sarebbero esistiti anche senza la nostra volontà? 

Il mio paese sarebbe lo stesso, per esempio, senza moladibari.info e le "Vacanze Romane" non esistevano, ovviamente, anche senza i Matia Bazar? 

E allora voliamo fuori dai nostri confini, entriamo in tv e prepariamoci ad avere a che fare con strumenti che permettono di viaggiare nel tempo, anche se è tutto relativo citando Einstein e l'illusione a cui fa riferimento. 

La scomparsa di un bambino di nome Mikkel riporta alla memoria fatti del 1986, quando il giovane fratellino di Ulrich, Mads, scomparve?
Beh è ovvio nel telefilm citato tra parentesi nel titolo di questo articolo. Facciamo conto che i ragazzi scomparsi, almeno per ora siano il numero perfetto.

Non possiamo fare nessuna "Manciointervista" e non possiamo neanche essere al governo delle nostre emozioni come un Di Maio o un Renzi qualsiasi.

È ovvio che Ulrich inizi a credere che le tre sparizioni (Mads, Erik, Mikkel) siano collegate.
Lo stesso personaggio, durante le ricerche in una caverna nel bosco vicino a Winden, trova una porta collegata alla vicina centrale nucleare ma chiusa.
Che siano le porte della percezione, per citare i doors?
La sua richiesta di poterla aprire viene però respinta da Aleksander Tiedemann, direttore della centrale e padre di Bartosz. 

A volte prendiamo decisioni che non hanno logica, mettiamo il caso, infatti che, nonostante le prove di un collegamento del sito al caso, il padre di Erik, dipendente della centrale, venga depennato dalla lista dei sospettati, non troveremmo stramba la decisione?
C'è qualcosa sotto? Un segreto? Una bugia?

Ritrovare ai giorni nostri un cadavere che indossa abiti anni ’80, un ragazzino di 16 anni che ha occhi ed orecchie distrutti a causa di una forte pressione è inquietante, per motivazioni diverse.
La luce inizia a tremolare e dal cielo piovono uccelli morti, una scena apocalittica che ci fa cogliere il momento cupo del mondo, sia in generale che in particolare, anche perché spesso quello che consideriamo al nostro esterno, diventa qualcosa di intimo, di nostro. 

Non sarà il Lucca summer festival, ma spesso sembra una feste che se potrebbe non durare molto.

Le bugie ci rendono diversi, lontani da quello che vorremmo essere, o solamente differenti da quello che vorremmo far credere o, comunque da come ci percepiscono gli altri.


È come se fossimo uno straniero con una strana apparecchiatura che prende una camera nell'hotel gestito da Regina Tiedemann.
Le bugie hanno le gambe corte, dicono e come Jana Nielsen inizia ad insospettirsi delle uscite notturne del marito Tronte, così dobbiamo considerare il fatto che ci conosce bene, si rende conto dei nostri cambiamenti, anche quando scimmiottoamo la nostra normalità.
E come ci sentiremmo se fossimo noi gli scomparsi?
Lo saremmo perché ci siamo persi o perché gli eventi della vita ci hanno portato lontano?

Si dice che quanto inizia un'altra giornata "sia passata la nottata" nel senso "più partenopeo" dell'espressione.
È l'alba quando un disorientato Mikkel si risveglia nella caverna e corre a casa.
Nulla di più scontato. Anzi, molte volte è proprio quello l'errore: dare le cose per scontate.
Le bugie non deformano la realtà perché la raccontiamo diversamente da come è, ma deformano noi stessi e tutto quello che ci circonda.
E se tornassimo a casa e notassimo auto di un'altra epoca, un motorino usato negli anni '80 e la chiave non aprisse la serratura, non pensate che crederemmo di vivere "Ritorno al futuro"?
Non sempre ritroviamo la nostra abitazione come ce l' aspettiamo e non sempre le persone che ci abitano ci accolgono come vorremmo.
Certo, sembra assurdo trovare il proprio padre con 33 anni di meno saltare sul motorino che avevi notato, insieme a colei che sarà tua madre.
Sarebbe più normale affrontare un viaggio verso Marte o pensare che i Marmenta possano spaccare con il loro personalissimo sound, ma si sa, la realtà supera l'immaginazione.


Ma qual è la realtà e quale l'immaginazione? Quale delle due è la bugia?
E la verità esiste per davvero?

Intanto ci possiamo raccapezzare qualcosa correggendo la domanda "dove siamo" con "quando siamo" e cosa c'è di meglio di una data stampata sulla prima pagina di un quotidiano?
1986?
Si, ma 5 novembre, come in Ritorno al Futuro.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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