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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Gran Torino



Sarebbe stato troppo scontato soffermarsi sui tanti western per festeggiare i 90 anni di un mito della cinematografia come Clint Easwood.

Uno sguardo alle varie maratone andate in onda in tv, ovviamente l'ho dato, ma il film che ho voluto rivedere già aveva delle premesse che non potevano lasciarmi indifferente.

Un film con Clint Eastwood, un cane simile al mio amato Scott ed una meravigliosa Ford è già motivo di interesse.
Se poi pensiamo al tema razzismo, immigrazione ed i tanti aspetti che la pellicola mette in evidenza, beh! Il gioco è fatto.
Certo è "spiccatamente USA", non occorre essere Einstein per capirlo, anche se spesso noi abbiamo l'impressione di considerare il protagonista di tanti "Spaghetti Western" come una specie di "Rock Targato Italia", ma è piacevolissimo da guardare.

Certo, "Torino", ovviamente, da di Italia ed una motivazione c'è:
gli statunitensi consideravano, infatti, la città piemontese, sede della FIAT e della Lancia, come la Detroit d'Italia.

Dunque, Gran Torino è un film del 2008 diretto e interpretato da Clint Eastwood.
E' una pellicola per certi versi drammatica, anche un po' Dark, ma contemporaneamente spassosa e divertente.

Il titolo Gran Torino è ovviamente riferito all'automobile della Ford che porta questo nome, un modello coupé molto in voga negli USA durante gli anni settanta.
L'auto è entrata nell'immaginario collettivo anche per essere la vettura degli agenti  Starsky & Hutch (anche se quello è un modello successivo) nel noto telefilm.

"Un tipo di fuoco raramente visto
Sta entrando nella tua macchina 
Spero di poterlo accendere"
(Robbie Williams)

Il personaggio interpretato da Eastwood è molto legato alla sua auto e la cura che le dedica lo caratterizza in modo quasi maniacale.

Walt Kowalski è un reduce, di origine polacca, della Guerra in Corea, dove ha prestato servizio nella 1ª Divisione di cavalleria statunitense
Ha lavorato per tutta la vita come operaio alla Ford.
Il pessimo rapporto che ha con i due figli, vissuto con distacco, apparentemente, è stata una costante della sua vita.
Del resto Mitch, quello che gli è più vicino, sembra in realtà interessarsi più ai suoi beni che alla sua persona.
Stessa cosa accade tra lui ed i nipoti che lo considerano, anche per via dell'età, come una persona insignificante e che presto o tardi morirà. 

Effettivamente Walt è anche un uomo malato, tormentato da quello che sembra ad essere un tumore ai polmoni, ciononostante, non rinuncerà mai né alle sigarette né alla sua vita attiva. 
Del resto l'unica cosa che lo tormenta veramente è un conflitto interiore che solo un religioso,  il giovane Padre Janovich sembra intuire e provare a comprendere, anche perché lo aveva promesso alla moglie del protagonista.
I due figli sostengono, ad ogni modo che, per quanto cerchino di aiutare il loro padre, egli sarà sempre deluso di loro.

Divenuto vedovo, dopo cinquant'anni di matrimonio, trascorre la sua esistenza, semplice e metodica, nel quartiere popolare di Highland Park, nella periferia di Detroit, una zona, paradossalmente per un tipo come lui, diventata ricettiva alle nuove famiglie di migranti dall'Asia e con problemi, non di riequilibrio finanziario, ma di bande e delinquenza giovanile. 

L'anziano personaggio è uno dei pochi americani rimasti e non sopporta la vicinanza con una famiglia di asiatici che abita proprio accanto a casa sua.
Il disprezzo e razzismo per il diverso che sembra caratterizzare l'uomo, si acuisce particolarmente verso gli immigrati asiatici, rendendolo nervoso e suscettibile. 

Visto che la vita è fatta di paradossi, proprio il carattere scontroso e pugnace di Walt è però all'origine di un singolare avvicinamento alla famiglia dei suoi vicini di casa, di etnia Hmong, con la quale si è sempre guardato dall'imbastire il benché minimo rapporto.

Una sera, infatti, il giovane Thao subisce l'ennesima prevaricazione da una gang di teppisti, della quale fa parte anche un suo cugino, che vuole coinvolgerlo ed arruolarlo nella sua fazione.
La sorella Sue, la mamma, e perfino la nonna, cercano con tenacia di trattenerlo. 
Ne nasce una mini rissa che finisce per sconfinare anche nel giardino di Kowalski il quale ristabilisce l'ordine, imbracciando un fucile  M1 Garand e mettendo in fuga i giovani malviventi. 
Il suo gesto, è in realtà è fatto solamente per cacciare gli intrusi che sono sulla sua proprietà, ma viene interpretato dai vicini come un'azione coraggiosa e di grande valore, compiuto in difesa di una famiglia debole alla quale manca una figura adulta maschile e per questo sottoposta a continue vessazioni.

Ad ogni modo il giorno seguente il reduce comincia a ricevere una grande quantità di fiori e di specialità culinarie che lo irritano e imbarazzano, gran parte di tutto ciò viene addirittura gettato.
Non manda giù, tra le altre cose, il fatto che Thao,  avesse tentato, giorni prima, di rubare la Ford Gran Torino del 1972, come gesto d'iniziazione per entrare nella  alla banda di teppisti del cugino, alla quale, comunque non si unirà mai.

Quando nei giorni seguenti, però, si trova ad assistere ad un episodio spiacevole  che vede la giovane Sue minacciata da tre ragazzi di colore, interviene nuovamente, mettendo in fuga i malintenzionati e salvando la ragazza. 
Kowalski, quindi, entra definitivamente nelle grazie della famiglia ed inizia a scoprire tanti aspetti della comunità che non sapeva di poter apprezzare così tanto. 

Thao viene mandato, dalla sua famiglia, a servire Walt per una settimana, come punizione per il suo gesto, nonostante non sappia come impiegarlo, il protagonista non può rifiutarsi e ne viene fuori una convivenza forzata attraverso la quale il protagonista, non solo comincia a provare affetto per il ragazzo ed i suoi parenti, ma come i valori più profondi in cui crede si ritrovino più in questi nuovi amici , che non nei propri familiari o in altri "americani di oggi". 

Talvolta non serve un referendum per fare in modo che la cognizione della vita possa prendere una diversa direzione.
Spesso quello che è giusto viene fuori anche da individui che pensano di considerare le cose in maniera diversa.

In una maniera inaspettata, quasi quanto le previsioni dell'oroscopo di Franca Mazzei su RadioNorba, Kowalski finisce per prendere a cuore le sorti di Thao, insegna tante cose al ragazzo e gli procura anche un lavoro; è un atto necessario nella vita di ognuno potersi sostenere.
Sarà che il film è americano, ma non è mai contemplato il concetto di reddito di dignità, o qualcosa del genere.

Ovviamente questo non fa piacere al cugino teppista ed alla sua gang, quindi il giovane finisce per essere aggredito e derubato degli attrezzi da lavoro.
Venutone a conoscenza, il protagonista, raggiunge il loro ritrovo, pesta uno dei malviventi ed avvisa di stare alla larga da quella famiglia. 

I giovani delinquenti, però non sopportano quello che considerano un inammissibile gesto, quasi un insulto e, quella stessa sera, sparano raffiche di colpi contro la casa di Thao, lo feriscono lievemente e  violentano poi la sorella Sue. 
La polizia non riesce ad arrestare i colpevoli a causa dell'omertà della stessa comunità asiatica.

Walt non riesce a reprimere la propria rabbia e decide di esaudire il desiderio della moglie morta, cioè andarsi a confessare ed alleggerirsi di quel peso che ha gravato su tutta la sua esistenza.
Proprio Padre Janovich capisce, quindi, le intenzioni dell'anziano e lo scongiura di non peggiorare la situazione. 

Il giorno dopo, Thao, per organizzare la vendetta, va a casa del reduce, ma questi, per non fargli correre rischi, lo chiude a chiave in cantina con l'inganno e, dopo essersi tagliato i capelli, aver comprato un vestito nuovo, si reca dai teppisti. 
Dalla strada, dove nonostante il buio della sera può essere visto da tutti, affronta i sei giovani criminali tutti ben armati e asserragliati in casa. 
Quando infila la mano sotto la giacca, come a voler prendere un'arma, i teppisti gli sparano e lo uccidono, ma in realtà stava prendendo solo il suo accendino. 

Grazie a questo gesto estremo, gli assassini vengono finalmente arrestati e Thao e la sua famiglia trovano un po' di serenità e la possibilità di guardare con più fiducia al futuro.
E' una fine triste della storia, ma riesce comunque a far sorridere ed a far amare questo personaggio, anche dopo la sua dipartita.

Alla lettura del testamento, redatto e quindi letto con il linguaggio colorito che gli era proprio in vita, si scopre che Walt Kowalski ha lasciato la propria casa alla Chiesa come avrebbe voluto la moglie e la meravigliosa Gran Torino a Thao, quello che era diventato l'amico più fidato.
Ovviamente con gran dispiacere della figlia di Mitch che sperava di riceverla in eredità.

Bella anche la scena finale della pellicola che vede Thao è alla guida della Gran Torino accanto a Daisy, il labrador di Walt.
Il ragazzo è triste per la perdita dell'amico, ma sereno nell'affrontare la vita come fosse la strada che percorre velocemente con la sua mitica automobile. 

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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