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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Elezioni:In Puglia trionfa Emiliano, Raffaele (il solito)"Fito" e si conta il 10 % di "idropenesaturi" - 3-3 finale nazionale. Il Si era ovvio.


Risultati definitivi


Iniziamo subito con la parola "idropenesaturo" che starebbe, alle mie latitudini, per "cazzo impernacchiato". 
Si sarò un po' offensivo e non è mio costume, ma si può accettare tutto, anche l'esistenza della Lega (e già è difficile per qualsiasi normodotato), ma pensare che ci siano nel meridione dei coglioni che si candidino tra le file della vergognosa formazione e ce ne siano altri che addirittura votino il vomitevole simbolo, mi fa venire voglia di gridare tutto il mio... Diciamo... Disappunto. 

So che anche nel mio paesello ci sono stati dei coglioni simili e non farò né giri di parole, né starò qui nuovamente a spiegare il perché tutto ciò è assurdo. 

Premesso questo torniamo all'analisi del voto partendo da quella che dovrebbe essere una libera espressione di opinione, ma che è diventata una vittoria politica dei 5 stelle, in contrapposizione delle altre votazioni. 

Trionfa il "Sì" al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.
Se non proprio un rigore a porta vuota, avevo descritto questa possibilità come una punizione di Pirlo.

L'esito è schiacciante: il "Sì" ha raccolto il 69,64% dei consensi, mentre il "No" è rimasto fermo al 30,36%. 
L'affluenza è stata del 53,84% (non era richiesto il quorum).
Viene quindi confermato il testo della legge costituzionale sulle modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dello scorso 12 ottobre 2019.
Non c'è molto da dire, anche se adesso senza le riforme adeguate ed una nuova legge elettorale tutto ciò potrebbe non servire a nulla e peggiorare la democrazia nel nostro Paese. 
Di Maio parla di grande vittoria, ma proprio il Movimento 5 Stelle potrebbe essere trombato alle prossime consultazioni se non dovesse invertire il precipizio di consensi che continua a registrare. 
A prescindere da come la si voglia pensare è stata l'occasione per iniziare a cambiare qualcosa in questa nazione. 
Magari non si sarebbe dovuto iniziare proprio dalla rappresentanza, ma è stata troppo ghiotta per gli italiani la possibilità di essere nella condizione di trombare qualche centinaia di politici. 

I risultati delle elezioni Regionali in Toscana, Campania, Puglia, Veneto, Marche, Liguria e Valle d’Aosta, fanno registrare un pareggio tra destra e sinistra, o presunte tali. 
In realtà le Regioni coinvolte sono 7, ma sinceramente la Val d'Aosta fa storia a sé ed a io parere non è indicativa. 

Il centrosinistra ha vinto in tre Regioni:Toscana, Campania e Puglia.
Il centrodestra in altre tre: Veneto, Liguria e Marche.

Le Marche sono l’unica Regione ad aver cambiato «colore politico»: dopo 25 anni di centrosinistra; a guidare la Regione sarà ora un candidato espresso da Fratelli d’Italia. 
Il centrodestra è al governo, al momento, in parecchie Regioni, ma il 7-0 sbraitato da Salvini, come al solito ha messo in ridicolo la Lega e nella coalizione sono iniziate diverse discussioni.

L'ideale "Canale Italia" trasmette una certa stabilità a Roma a questo punto, non è una questione di capitalismo o di altre teorie, ma piuttosto di buon senso, anche se proprio questo spesso manca. 

Comincio a parlare nel dettaglio delle Regionali partendo dalla mia Puglia e bacchettando candidati e cittadini che anche in questa occasione qualche cazzatina qua e là l'hanno fatta. 

Ero in ferie ed ero fuori Mola quando mi è stata segnalata la strumentalizzazione di una comunità, contenente come ha già scritto da qualcuno, alcuni minori più fragili, per la campagna elettorale. 
Sono caduto dalle nuvole, ma non ho avuto né la possibilità né la forza di riprendere la triste vicenda qualche giorno dopo. 
Probabilmente meglio così, visto che la notizia è finita successivamente nel dimenticatoio, anche perché probabilmente quella parte politica ha capito che sarebbe stata addirittura controproducente. 
Il "tutti zitti" che ne è seguito è stato comunque triste da registrare. 
Saremo pure tutti una specie di comunità frontiera, nel senso più esteso del significato, ma non abbiamo mica il cosiddetto "anello al naso" e spero che si mettano i puntini sulle "i" per simili comportamenti. 
Questo è l'esempio più eclatante, ma come ad ogni tornata elettorale, le parti politiche si sprecano in promesse irrealizzabili, pranzi, cene, ecc.... 

Ma veniamo a quella che è stata una campagna elettorale risolta dai sondaggi per una parte politica e completamente ribaltata a conti fatti. 

La Puglia era, infatti, una delle regioni che, con la Toscana, era considerata tra le più a rischio per il centrosinistra, ma a vincere è stato Michele Emiliano, governatore uscente, con il 46,9 per cento dei voti. 
Raffaele Fitto, del centrodestra, ha ottenuto il 38,9 per cento dei voti. 
Tutti si stanno affannano a dire che più che il governatore in carica a vincere sia stato l'avversario a perdere. 
Se così fosse io mi domando, ma come è possibile che a destra si continui a puntare su un candidato che ha governato male quando è riuscito a vincere e poi ha preso nelle successive tornate elettorali sono solenni e clamorosi schiaffoni? 
Figuriamoci come sono gli altri possibili candidati, a questo punto, mi verrebbe da dire. 
Insomma Raffaele più che Fitto, visto che ci troviamo in Puglia, ha realizzato il suo solito "Fito", confermando i suoi ultimi risultati. 

Emiliano non era sostenuto né dai 5 Stelle né da Italia Viva: i candidati dei due partiti, ma ha messo su una coalizione molto vasta (in tutti i sensi) che ha riempito quasi da sola il lenzuolo che hanno usato al posto della scheda elettorale. 
Antonella Laricchia e Ivan Scalfarotto, hanno ottenuto rispettivamente l’11,11 per cento e l’1,6 per cento dei voti. 
Una menzione speciale la merita la prima: avrebbe potuto allearsi con Emiliano e scegliersi l'assessorato che preferiva, ma per una questione di coerenza, visto 5 anni di critiche alla politica del governatore, ha deciso di correre da sola. 
Il fatto che non sia stata premiata? 
Beh... Una cosa è la coerenza, un'altra è il risultato. 

Una curiosità dell'insieme delle votazioni. 
Mentre ci si affannava a votare Si, fregandosene delle teoria di minor rappresentanza, alle Regionali, in molti non hanno inteso votare il governatore uscente, scegliendo Laricchia o Scalfarotto, ma temendo la vittoria di "Fito". 
Si faceva, quindi, praticamente il tifo per l'espressione del PD, senza votarlo e si aveva quasi paura di aver fatto la cazzata. 
Ma dico io... Se vuoi che perda "Fito", vota Emiliano e non rompere i coglioni.... O no? 

Una cosa è certa, "Fito" è una figura da perdente, da sfigato, praticamente non può far paura, anche se è ancora vivo il ricordo della sciagura del suo operato. 
La risposta che spesso viene data è: "Non era colpa sua, ma dipendeva da Roma"... Ok... quindi dalla destra che non era neanche assurda come quella di oggi che vede gente come Salvini al comando. 
Io credo che un po' di questi personaggioni dovrebbero essere eliminati proprio da quelle stesse persone che votano e che magari credono nelle buone intenzioni, a prescindere dalla parte politica alla quale si appartiene. 

Emiliano è stato riconfermato, ma anche lui deve fare attenzione, parecchi erano scontenti del suo operato, quindi è stata una vittoria netta, ma la forbice non è grande come sembra. 
Ci vuole anche qui qualcosa da rimettere a posto. 

Questi sono gli altri risultati delle elezioni Regionali:

In Toscana Eugenio Giani, rappresentante del Pd e sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, ha vinto con il 48,6 per cento dei voti (oltre 860mila, in totale). Susanna Ceccardi, sostenuta dal centrodestra (e in particolare dalla Lega), ha ottenuto il 40,4 per cento dei voti (715mila in totale). Il Pd è primo partito con il 34,7 per cento delle preferenze, la Lega seconda con il 21,8 per cento

In Campania Vincenzo De Luca, governatore uscente, sostenuto dal centrosinistra, ha stravinto, con il 69,6 per cento dei voti. Stefano Caldoro, del centrodestra, ha ottenuto il 17,8 per cento dei consensi; Valeria Ciarambino, dei 5 Stelle, il 10 per cento. 

In Veneto ha stravinto Luca Zaia, governatore uscente, giunto al terzo mandato: le percentuali della sua vittoria sono eccezionali, avendo Zaia ottenuto il 76,8 per cento dei consensi. Il candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni ha ottenuto il 15,7 per cento dei consensi. La lista «Zaia presidente» è il primo partito, con il 44,6 per cento dei voti; la Lega il secondo, con il 16,89 per cento

In Liguria a vincere stato il governatore uscente, Giovanni Toti, del centrodestra, con il 56,13 per cento dei voti: 383mila preferenze in totale. Ferruccio Sansa, sostenuto dal centrosinistra — storicamente molto forte, in Regione — ha ottenuto quasi 120mila voti in meno: il 38,9 per cento del totale

Nelle Marche a vincere è stato il candidato di centrodestra, Francesco Acquaroli: ha ottenuto il 49,1 per cento dei voti. Maurizio Mangialardi, del centrosinistra, ha ottenuto il 37,3 per cento dei consensi, mentre Gian Mario Mercorelli l’8,6 per cento

In Valle d’Aosta lo scrutinio iniziato martedì mattina, come per le elezioni Comunali, vede la Lega come primo partito, con percentuali al di sopra del 20%, seguita dalla lista di centrosinistra Progetto Civico Progressista (intorno al 15 per cento), Union Valdôtaine, Centrodestra Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste Unie e Alliance Valdôtaine....
Ma, come ho già detto una Regione con uno statuto a parte, non è equiparabile al discorso unitario che intendevo fare. 

Mi sono dilungato, in molti non saranno arrivati alla fine di questo articolo, ma avevo tante cose da dire ed altre che ho preferito non aggiungere, altrimenti trasformava questo scritto in un poema da 300 pagine.

A prescindere da tutto, buon lavoro agli eletti e mi raccomando a non rendere vana la scelta che gli italiani hanno fatto con il referendum. 

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