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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Libere Clausure, commedia di Marina Pizzi - 25 Gennaio 2020 - XX Stagione di Prosa 2019/20 del Teatro Angioino in Mola di Bari (Ba)


Senza scomodare eventi tipo la Giornata dei diritti umani o l'extraterrestre di Finardi ci basta scoprire che a volte l'arte riesce, anche sotto forma di un intrattenimento che può sembrare divertente a toccare quei tasti che ci mettono di fronte all'essenza stessa della vita.

Se Baccini in un suo album faceva "nomi e cognomi" nella rappresentazione teatrale alla quale si potrà assistere a breve faremo i conti non solo con le problematiche legate alla giornata della terra, ma a quel misto di esperienza e sentimenti che riguarda ciascuno di noi e ne scopriremo delle belle.

La Compagnia Teatro d'Oggi, presenta, per la XX Stagione di Prosa 2019/20 del Teatro Angioino in Mola di Bari (Ba), con la direzione artistica di Francesco Capotorto
sabato 25 gennaio 2020 alle ore 21,00
Compagnia La Cricca (Taranto) in
"LIBERE CLAUSURE
commedia di M. Pizzi
con Anna Cofano, Angela de Bellis, Vanessa Caponio
regia Aldo L’Imperio.

La storia si svolge nel mondo della Chiesa, ma non è una denuncia verso l'istituzione religiosa, piuttosto una similitudine con quello che accade a tutti.

Una suora, una novizia e una spregiudicata immobiliarista sono alle prese con la ristrutturazione di un antico monastero, ormai in rovina. 
Le trattative sono lunghe ed estenuanti poiché si tratta di considerare i bisogni del convento rappresentati dalla badessa combattiva e coraggiosa dinanzi alle proposte innovative e speculative dell’architetto.
Alla fine la badessa accetta ma… 

Uno spettacolo delicato e coinvolgente a tratti poetico con inattesi momenti di ironia, che porta lo spettatore ad interrogarsi sulle proprie prigioni e sulla vera libertà, sulle condizioni di isolamento inconsapevole a cui conduce anche l’odierna dittatura tecnologica, e lo fa con un linguaggio delicato quanto efficace.

Si tratta principalmente di confronti tra due modi di concepir che porta lo spettatore ad interrogarsi sulle proprie prigioni e sulla vera libertà, sulle condizioni di isolamento inconsapevole a cui conduce anche l’odierna dittatura tecnologica, e lo fa con un linguaggio delicato, a tratti poetico e con inattesi momenti di ironia. 

È una storia di ricerca, di attese e di speranza, un percorso esperienziale che spinge il pubblico a mettersi in gioco o meglio, di vivere la propria vita, ma anche inaspettati incontri al cadere delle maschere, alla riscoperta della propria autenticità. 
L’arte della simulazione in frenetico movimento, che non può mai riposare, contro la libertà della scelta, seppur claustrale. 
Chi è veramente libero e quali sono le clausure vere, quelle del cuore o quelle delle mura di un convento? 

Libere clausure, di Marina Pizzi, affronta una tematica molto interessante e profonda. 
Lo fa con i toni della commedia in cui trova spazio anche il sorriso, ma con un afflato intimista che non passa inosservato e colpisce al momento giusto.

Tre donne. Irma l’immobiliarista, che tenta di sopraffare con l’astuzia il convento benedettino alle suore, cercando di convincere la Badessa Madre Paola a firmare i documenti per il passaggio in un’altra fantomatica struttura inadeguata alle loro esigenze. 
Gli incontri avvengono nel parlatorio del convento di clausura, dove lo scetticismo di Irma pian piano viene meno e in cui la giovane Benedetta, postulante è colei che, ancora incerta della sua strada, avrà modo di crescere nel frattempo. 
Il trascorrere dei mesi in cui la trattativa procede sottolinea, con delicatezza, l’evolversi del cambiamento. 

Il testo di Marina Pizzi ha il merito di permettere l’incontro tra due donne che sembrano distanti. Una ricerca di senso e di libertà “da quel che si è”, e un invito ad alzare lo sguardo, credenti o non, verso l’alto e altro dalle piccole e misere prigioni quotidiane, ben rappresentate da Irma all’inizio della rappresentazione. 
Tre personaggi molto forti, anche quello di Benedetta, che con poche battute è immagine di quella ricerca che solo nel silenzio e nell’ascolto si può completare.

Anche questa volta è bene sottolineare la bellissima iniziativa che accompagna le rappresentazioni che si svolgono nel teatro molese.

Non ci vogliono Che Guevara o Fidel Castro per fare una rivoluzione, specialmente culturale.

La Compagnia Teatro d’Oggi continua, infatti,  a praticare il “ biglietto sospeso” presso il Teatro Angioino di Mola di Bari per gli spettacoli della XX Stagione di Prosa 2019/2020.

L’iniziativa, che prende a prestito la tradizione napoletana del “caffè sospeso”, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari e, grazie al sostegno di stampa e tv, ha visto crescere la solidarietà, tanto da consentire di pensare di portare avanti questo progetto per i prossimi spettacoli della XX Stagione di Prosa in programma nell’anno 2020.

Si rinnova, pertanto, a tutti il nostro invito a donare un’esperienza di divertimento e conoscenza ai giovani appartenenti alle fasce più deboli della nostra comunità e del nostro territorio, affinchè “ nessuno escluso”, si riesca a portare avanti, con l’arte e la cultura un rafforzamento della coesione e integrazione .

Per informazioni e prenotazioni, 
il botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.30 alle ore 20,30 tel.0804713061.

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