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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Librai ed editori uniti chiedono che le librerie restino aperte con lo slogan: ""Pensaci subito, non fare le code. In libreria il Natale è già iniziato" (Novembre è il nuovo dicembre)



Ricardo Franco Levi, Presidente dell'Associazione degli Editori e Paolo Ambrosini, presidente dell'Associazione dei librai lanciano una campagna ... sempre che si rimanga aperti...

 
Siamo abituati a parlare di Canti di Natale, ad ascoltare, come dalle mie parti , il Coro Apulia Felix il Coro Joy full Joy; invece questa volta si parlerà di libri nell'immediato, sempre con la proiezione alle stesse festività e con un concetto che idealmente unisce anche la data dell'imminente Feste dell'Unità nazionale.

Succede, quindi che editori e librai scendono in campo insieme, uniti e compatti, per chiedere al governo che il libro continui a essere "considerato un bene essenziale", facendo si che le librerie "restino aperte in tutta Italia". 

Chiaramente il mondo del teatro, del cinema, della musica, dell'arte in genere dirà la stessa cosa, ma i due presidenti pensano di riuscire a spuntarla e ritengono di avere diverse frecce al loro arco per fare breccia nelle istituzioni.

Proprio in vista del Natale, per evitare la concentrazione di acquisti di libri nell'ultima settimana prima delle feste, l'Associazione Editori Italiani-Aie e i librai Ali-Confcommercio hanno lanciato  la campagna "Pensaci subito, non fare le code. In libreria il Natale è già iniziato
che è il verso allo statunitense 'Novembre è il nuovo dicembre', già replicato da Inghilterra  e Olanda. 

I firmatari  Alessandro e Giuseppe Laterza, Sandro Ferri delle Edizioni e/o, Renata Gorgani di Editrice Il Castoro e Stefano Mauri del Gruppo editoriale Mauri Spagnol di questa proposta a Giuseppe Conte che sta per presentare l'ennesimo Dpcm, sostengono che:
"E' "l'ultima cosa di cui il nostro Paese ha bisogno, in un momento di solitudine e frammentazione come quello che stiamo attraversando. 
Tenere aperto questo spazio di riflessione e di immaginazione è una priorità se vogliamo che tutti partecipino alla creazione di un futuro comune

Il concetto viene ribadito anche dall'Aie (Associazione Editori Italiani) che chiede al governo e al Parlamento, attraverso le parole del suo Presidente Ricardo Franco Levi che:
"Si faccia tutto il possibile per avere un occhio di riguardo per le librerie". 
"Il libro può aiutare a sopportare meglio le difficoltà di questo momento, può essere importante per la tenuta psicologica come per intrattenere un bambino. Sia chi è solo, sia chi è in famiglia può vivere meglio se ha in mano un libro.
Il mondo del libro sta dimostrando una volta di più la propria qualità. 
Ha saputo reagire con immaginazione, inventiva.
Dopo il primo lockdown e la riapertura c'è stata una ripresa costante del fatturato della varia, passato dal -20% di aprile al meno 11% e poi al meno 7% tra luglio e settembre e tutto faceva pensare che si sarebbe contratto ancora.
Considerare il libro bene essenziale consentirebbe che nelle eventuali zone di chiusura tra i punti vendita aperti ci siano anche le librerie e che nei centri commerciali non vengano sbarrati gli scaffali dei libri
E' un invito ai cittadini a non aspettare l'ultimo momento per gli acquisti di Natale, perché tanto più in questa situazione di incertezza è bene approfittare di ogni momento disponibile.
Sgravare il periodo natalizio dagli assembramenti di persone è un bene per tutti" e un contributo al contrasto dell'emergenza sanitaria
."

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Ali-Confcommercio Paolo Ambrosini:
"C'è un disegno di politica culturale dietro ed è importante dare un messaggio di continuità. 
E' una scelta che il governo ha fatto e se è intermittente non è più politica culturale. 
Siamo pronti a potenziare le misure sanitarie di sicurezza.
Più ci avviciniamo a Natale più aumenta il flusso delle vendite. 
Se riusciamo ad organizzarci con tempi diluiti, aiutiamo il mondo del libro ad affrontare questo momento di particolare emergenza.
Le librerie sono già pronte. Entro la fine di ottobre circa il 90% dei titoli forti è già uscito e disponibile.
Le librerie sono spazi commerciali dove si gestisce bene il distanziamento. 
Da aprile, quando sono state riaperte, ad oggi, non c'è stata nessuna sanzione o problema. 
Abbiamo mantenuto i servizi di consegna a domicilio, di consigli, per le persone più timorose. 
Nella prima fase, con il contributo degli editori, è stato possibile farlo gratuitamente, adesso vediamo come andrà.
Il mercato aveva in parte recuperato e sono stati soprattutto i librai indipendenti quelli che hanno avuto maggior capacità di resilienza e reinvenzione.
I clienti sono rispettosi delle norme sia nel settore della varia che dei libri scolastici".

Lo scenario europeo vede delle differenze; per esempio in Francia le librerie sono attualmente chiuse, in Belgio, per esempio, aperte, ma da più parti si prendono come esempio le iniziative in questo settore prese dall'Italia.
Ancora Levi, spiega: 
"Il sostegno al mondo del libro privato e pubblico con il Bonus cultura per i giovani App 18, la Carta della cultura per le famiglie bisognose e il finanziamento alle biblioteche perché comprino libri nelle librerie del territorio è un aiuto al mondo del libro dalla sua base. 
La speranza è che il lockdown sia il più breve possibile, però la luce, come ha detto la Merkel, è in fondo a un tunnel ancora lungo e queste forme di sostegno saranno necessarie anche il prossimo anno. Per non parlare di temi di più larga portata come il sostegno alle famiglie per garantire ai propri figli il diritto di studiare, tenendo conto che la povertà sta aumentando in modo drammatico".

Bisogna dire che il ragionamento non fa una una grinza, ma sono sicuro anche altre categorie potrebbero mettere insieme diverse teorie per giustificare le proprie posizioni e non tutte riescono ad avere ragione.

manca pochissimo al nuovo Dpcm....
staremo a vedere.

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