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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Dl ristori: Le categorie che prendono il contributo al 200% ...fra le quali i sexy shop


 

Il nuovo decreto continua a distribuire liquidità, ma alcune decisioni buone per alcuni, sembrano beffe per altri.

Quando si decretano delle categorie è ovvio che ci sia chi ne rimane fuori ed abbia un certo malcontento.
Quando c'è qualsiasi tipo di divisione o aggregazione è ovvio che ci siano trattamenti diversi, ma soprattutto ogni settore può essere a sua volta sorprendente, quando vedi chi ci rientra.

Se parliamo di commercio, ad esempio, è ovvio che chiunque venda qualcosa sia catalogabile in quella categoria e magari chi ritiene di svolgere un'attività più importante si sente in diritto di contestare quell'appartenenza.

Allora che facciamo, torniamo al concetto del necessario, dell'indispensabile?
Non l'avevamo già bocciato?
Non si era detto che qualsiasi lavoro è indispensabile a chi con quell'attività ci campa?

Il decreto Ristori bis prevede una lunga lista di categorie che possono chiedere i contributi a fondo perduto, così come hanno già fatto la volta precedente. 

Come l'altra volta abbiamo affrontato la questione:
Questa volta analizziamo le novità.

C'è chi potrà prendere il 100% rispetto al primo contributo, chi il 150% e altri fino al 200%. 
I tassisti, per esempio, secondo le tabelle allegate al decreto, prenderanno il 100%. 
Fa scalpore, in un certo senso, anche perchè, probabilmente per la presenza della Chiesa sul nostro territorio o per una questione di "bacchettoneria" conclamata o ostentata "per fare bella figura" la questione del codice Ateco 47.78.94, quello che corrisponde al "commercio al dettaglio di articoli per adulti". 
Dubbi sulla definizione?
Il governo lo ha specificato senza mezzi termini: "parliamo dei sexy shop"!
Bene, questi potranno prendere il doppio: il 200%.
Perchè lo metto in evidenza pure io?
Perchè vi conosco e già mi aspetto delle reazioni a tal riguardo.

Comunque andiamo avanti, un pò come tutta la vicenda che ricorda tanto "U Carrettaun" al mio paese.
(E non vorrei fare riferimenti usando il dialetto arcaico di  Tonino Abatangelo)
Si parte dal presupposto che ci sono molte categorie che, a seconda delle restrizioni che subiscono, arrivano a prendere anche il 200% rispetto a quanto già percepito la volta precedente. 
Quindi di conseguenza queste avevano prima un mercato che adesso non è più possibile.
Tornando ai sexy shop, chi faceva in modo che questi avessero questo tipo di mercato e quindi oggi questo tipo di perdite?
magari tutti coloro che adesso fanno i moralisti?
Ah ... quanto costa la trasgressione... e poi ci lamentiamo del Tuel.

Ok... senza fare polemiche diciamo che per queste novità ci si può rifare al documento, allegato all'ultima bozza del decreto, con tutti i beneficiari e relativi codici Ateco.
Praticamente l'immagine che apre questo scritto.
Camminiamo, magari canticchiando come se fossimo una specie di walking band e cerchiamo di trovare qualcosa di positivo, pur senza sfociare nello scimmiottare the greatest showman, visto che comunque è la crisi la vera protagonista di tutto ciò.

"Perché non ti porterà da nessuna parte
Ingannare con le tue armi
"
(The Clash)

E' bene anche ricordare che nell'ultima bozza del decreto è previsto anche un incremento del 50% dei contributi a fondo perduto per bar, gelaterie e pasticcerie rispetto a quanto ricevuto a luglio. 
Ci sono anche contributi per le attività dei centri commerciali: 
"il contributo viene erogato dall’agenzia delle entrate previa presentazione di istanza secondo le modalità disciplinate dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate". 
Disponibili anche 340 milioni di euro per fare in modo che, anche per il mese di dicembre, possa non esserci il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale, appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e di birra.

Il decreto, comunque, non si ferma qui; è previsto, infatti un Bonus baby sitter da mille euro per i genitori che hanno i figli iscritti alla scuola media, ma costretti alla Dad per effetto delle restrizioni previste per le zone rosse dall’ultimo Dpcm. 
Al beneficio hanno diritto i lavoratori non dipendenti "iscritti alla Gestione separata" Inps "o iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie" e che non possono lavorare in smartworking, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore. 
Il bonus non è riconosciuto per le prestazioni rese dai familiari.

Previsti anche nuovi congedi parentali per i genitori delle zone rosse. 
"Limitatamente alle aree del territorio nazionale, caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto nelle quali sia stata disposta la chiusura delle scuole secondarie di primo grado, e nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, è riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori di alunni delle suddette scuole, lavoratori dipendenti, la facoltà di astenersi dal lavoro per l’intera durata della sospensione dell’attività didattica in presenza". 
E' riconosciuta un’indennità pari al 50 percento della retribuzione, per i periodi di congedo. 
Questa possibilità è riconosciuta anche ai genitori di figli con disabilità in situazione di gravità accertata iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura ai sensi degli ultimi due Dpcm.

Per le imprese che esercitano nelle zone rosse c'è anche una 
"proroga al 30 aprile 2021 del termine relativo al versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap, dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. 
Si applica indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi. 
Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato".

All'articolo 10 si legge anche che sono sospesi i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive.

Insomma ... 
pioggia di denaro, secondo il Governo, anche se non vedo tanta felicità in giro.

Ovviamente non vengono citate assolutamente alcune categorie, indovinate voi quali?

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