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Mola: La mancata cittadinanza onoraria a Liliana Segre? Si può e si deve rimediare al più presto.

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Rifondazione Comunista e partito Socialista spingono in tal senso ed invitano i cittadini alla sottoscrizione popolare.

Era tutto pronto e tutti eravamo convinti che la cittadinanza sarebbe arrivata quanto prima, poi in Consiglio Comunale qualcosa si è inceppato ed il procedimento non ha avuto seguito.

In molti c'è stato un senso di perplessità ed anche le argomentazioni per accantonare (momentaneamente?) il tutto non sono state convincenti.
Ricordiamo che Mola è un paese che ha come macchia indelebile la concessione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, qualcosa che dovrebbe essere cancellata all'istante, non possiamo continuare sulla strada delle figuracce.

Magari la mancata cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre, sarà passata anche in sordina, un pò come la giornata mondiale della Posta, ma è proprio da quello che dobbiamo ripartire, cercando di far trapelare il messaggio anche attraverso i muri più difficili dell'indifferenza.

Del resto, in qualunque modo la si voglia pensare ognuno di noi ...

"Dopo tutto è solo un altro mattone nel muro"
(Pink Floyd)

... facciamo in modo di essere allora quella breccia che possa colmare quella strana sensazione di paradossale che si è recitata nell'aula consiliare qualche tempo fa.

Sinceramente a me neanche interessa se, per esempio, Arezzo, Bisceglie, Ravenna, ecc....
abbiano fatto qualcosa del genere o abbiano compiuto degli iter particolari, ma sapere che addirittura la Senatrice era stata informata di un'onorificenza che non è arrivata .....
Beh ... lasciatemi passare la forma.... è anche una grandissima figura di merda.

Siccome sono convinto anch'io che questa situazione vada risolta nell'unica maniera possibile, condivido con molto piacere il Comunicato che PCR Mola e PSI Mola hanno redatto e diffuso e lo riporto di seguito:👇


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La mancata cittadinanza onoraria a Liliana Segre 

CANCELLARE LA VERGOGNA

Non possiamo sorvolare sull’argomento che lascerebbe un’impronta di infamia per la nostra comunità, soprattutto per il momento difficile e delicato che la nostra Italia sta attraversando in queste ultime settimane. 

Sul conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre il nostro Comune, lo riaffermiamo ancora una volta, rischia di scrivere una pagina disonorevole della sua storia. Bisogna recuperare il valore simbolico ed autentico dell’iniziativa che, a più voci, da diverse associazioni ed istituzioni pubbliche, nonché vasti settori dell’opinione pubblica, si sono levati dopo la defezione del Consiglio Comunale sulla concessione di tale onorificenza. Ancor più oggi che venti prepotenti di rigurgiti fascistoidi spirano nel Paese a ricordarci segnali di pericolo reale di violenza, prepotenza e aggressività, nonché di attentato alla libertà. 

Non vi è dubbio, né crediamo onestamente che alcuno l’abbia, sull’iniziativa di alto spessore civile e morale, sul tema del riconoscimento a tale personaggio di caratura internazionale dell’attribuzione di valore per la sua testimonianza degli orrori che ha vissuto, che ha condannato e ripudiato in ogni occasione, cionondimeno ricacciando l’odio dal suo orizzonte. Ora più che mai, con i tempi e gli eventi che ci stanno attraversando, si può irridere tale causa, ammaestramento di sommo profilo etico e sociale, che richiama la ripulsa verso la violenza, la sopraffazione, le crudeltà umane e l’odio razziale. Siamo convinti che su questo piano sia difficile trovare disaccordo ed allora stentiamo a comprendere le ragioni dell’accantonamento dell’argomento, delle difficoltà o di complessità che hanno avviluppato il dibattito politico sul tema. 

Questo conferimento è una necessità, non solo e non tanto per il sentimento popolare e la coscienza collettiva che lo sostengono, quanto per il suo valore emblematico, a beneficio soprattutto delle nuove generazioni. La querelle consumata nella massima assise cittadina non ci fa certo onore e va incanalata nel giusto profilo politico. Il provvedimento da assumere non può che essere la cittadinanza onoraria, come centinaia di Civiche Amministrazioni hanno già fatto in tutta Italia, senza se e senza ma, e dovrebbe trovare l'accordo di tutti. Non ci ha convinto il dibattito e le argomentazioni discusse nelle adunanze del Consiglio Comunale sul tipo di onorificenza da concedere in alternativa: encomio, civica benemerenza o la consegna delle chiavi della città. 

Senza entrare nell’esegesi del Regolamento Comunale per tali riconoscimenti l’atto simbolico più importante e aderente al personaggio, al suo valore etico e sociale, resta la cittadinanza onoraria, e si concilia con le esigenze, lo ripetiamo, dei tempi che viviamo. Sì, è vero, il provvedimento ha un valore di essenzialità e riconoscibilità pubblica e consistenza tangibile solo se trova l’unanimità. Deve possedere una sua rilevante valenza: un solo voto contrario o di astensione, sarebbe una deminutio capitis. Per questo avevamo già in passato rivolto un accorato appello a tutto il Consiglio Comunale, al fine di superare e rimuovere ogni inferenza ostativa per recuperare il senso dell'alto valore morale di tale lodevole iniziativa. 

Ora dunque non ci resta che rivolgerci anche ai cittadini, che attraverso lo strumento della sottoscrizione popolare, siano capaci di dare l’impulso necessario a superare gli ostacoli perché la posta in gioco è davvero rilevante e fondamentale. Tanto più che non bisogna nemmeno trascurare il discredito, a guisa di un marchio d’infamia, che si profilerebbe sul mancato riconoscimento, dopo essersi esposti ufficialmente e pubblicamente con la diretta interessata, richiedendole l’accettazione del riconoscimento. 

Sarebbe una colossale vergogna e scriverebbe una pagina disonorevole per l’intera comunità che decreterebbe una macchia indelebile di disonore, ancor più di quella compiuta con la cittadinanza onoraria a Mussolini.

Mola, 14 ottobre 2021 

Partito Socialista Italiano – Mola di Bari 

Rifondazione Comunista – Mola di Bari

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