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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Mola, Palazzo Roberti o "Lobelti"? Dagli "Scaccia Piccioni" allo scacciare i dubbi dal ..."Made in China"... passando per il mezzo fake del FAI



Alla fine l'augurio è sempre quello che si trovi la soluzione migliore per questo importante edificio storico che rappresenta un punto di riferimento a 360° per Mola di Bari e la sua piazza principale, anche da quando l'ho ribattezzata Corazzata Potëmkin, nel senso attribuito da Paolo Villaggio, luogo in cui sorge.

La storia recente di Palazzo Roberti, però, presenta tante diverse sfaccettature e conta la presenza di personaggi che credono di esserne i proprietari solamente perché si danno un nome affine, anteponendo un sostantivo che ne permetterebbe la legittimità.

E così abbiamo assistito a gente che si è presa meriti che non ha, che… se proprio volessimo degnarli di un ruolo attivo, potrebbe aver fatto in modo che la struttura chiudesse con largo anticipo, rispetto ai lavori previsti, dei quali ha anche cercato di fare intendere di avere un ruolo, cosa ovviamente falsa, ecc. ecc.

Tanto è vero che proprio per questo, il progetto, esistente ormai da 10 anni, dovrà inevitabilmente essere adeguarlo alle nuove norme in materia di sicurezza e tutela del patrimonio artistico, come ribadito dalla Soprintendenza e come tante volte ribadito anche in questo spazio.

Per far fronte a queste spese, l'Amministrazione dovrebbe poter contare su un fondo di rotazione finanziario, della Cassa depositi e prestiti, ma non è solo in questa direzione che si cercano finanziamenti per trovare una svolta al recupero, in tutti i sensi, della struttura.

C'è la sensazione che sia vero che anche la Regione sia interessata al recupero della struttura, quindi sorge la voglia di voler sfruttare il filone che riqualificherebbe in un solo colpo, un monumento ed il paese stesso che può vantarlo.

Per fare in modo che questo possa accadere, però si deve cambiare registro e non ci si può solo affidare ad eventuale "manna che cade dal cielo", (non) soluzione che in passato ha rispedito al mittente proposte di Istituti bancari, per esempio.

L’Amministrazione Comunale ha invitato, anche quest'anno, tutti concittadini a partecipare alla 9° edizione de “I Luoghi del Cuore”, una meritevole iniziativa che prevede il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI ( Fondo Ambiente Italiano).

Solo che, nonostante anche io abbia votato e diffuso la notizia, è sembrato un volersi lavare le mani, cercando di cavalcare l'onda di una soluzione troppo semplicistica, per la parte istituzionale ed è stato l'ennesimo tentativo di darsi importanza e mettersi in vetrina da parte dei soliti "Scaccia Piccioni".

Potrebbe, a mio parere, anche essere stata la presenza di questi ultimi a far desistere molti concittadini ad avvicinarsi all'iniziativa.

Il fatto che si potesse beneficiare di un intervento di tutela o valorizzazione, ha fatto in modo che ci si potesse attivare e farsi belli nei confronti della comunità, quella che però veniva messa meno in evidenza era la parte più importante:
Il contributo economico fino a un massimo di € 20.000, che suonava come pochino, in confronto a quello che ci sarebbe da fare, per esempio.
Ma la cosa più grave è che mancavano le condizioni principali, nel senso che il tutto sarebbe potuto essere erogare a fronte di un progetto da concordare con il FAI.
Ovviamente un progetto non c'è mai stato e non sarebbe neanche potuto venire fuori entro sei mesi dall’annuncio dei risultati definitivi.
Sarebbe stato bello che con un semplice click, ogni cittadino avesse potuto dare il suo contributo, mancava tutto il resto, facendo diventare un'opportunità in un mezzo "fake".

Ecco, dunque, che in quest'ultimo periodo si è ricominciato a parlare di capitali privati da sommare a quelli pubblici, in questa maniera le prospettive potrebbero sembrare più serie ed attendibili.
La presenza di un folto gruppo di operatori turistici di diverse nazionalità, giunto a Mola una decina di giorni fa, ha dato più valore a questa ipotesi, anche perché si è accennato ad un progetto di valorizzazione turistica a livello regionale.

Come spesso accade, è stata la delegazione di investitori cinesi a suscitare maggiore curiosità, sia in termini negativi che positivi.

Non abbiamo dato spazio alle banche in precedenza ed ora vendiamo ai cinesi?
Come lo chiameremo … Palazzo Lobelti?
Sono le domande e le battute che si succedono da quando la notizia è trapelata, perché nell'immaginario collettivo "vendere ai cinesi" ha una valenza negativa da una parte, ma anche positiva, quando viene vista come un'altra manna dal cielo, con conseguente pioggia di soldi di operatori lontani che non metterebbero becco nelle questioni interne figurando quasi esclusivamente come donatori.
Ovviamente l'economia e la finanza non è così semplice e semplicistica e soprattutto queste "leggende metropolitane" non corrispondono assolutamente alla realtà delle cose.

L'Amministrazione Comunale, ad ogni modo, preparerà un dossier da inviare in Cina, non tralasciando però altre soluzioni nazionali ed internazionali.

L’obiettivo delle Istituzioni molesi rimane sempre quello di recuperare il palazzo con finalità di carattere artistico-culturale, ma c'è la necessità di reperire cifre che suonano come diversi milioni di euro, quindi è inevitabile cedere alcuni locali agli investitori, conservandone altri per l'obiettivo primario.
In particolare si parla ancora del rapporto tra Comune di Mola e Fondazione “Pino Pascali” Museo d’arte contemporanea; proposta che si attribuisce ancora una volta la banda degli "scaccia piccioni", ma che nella realtà è un'opportunità anche politica per l'Amministrazione, visto che la Fondazione sarebbe un'importante appendice della Regione Puglia.

Insomma, la cosa positiva è che ci sia fermento e che si vaglino finalmente soluzioni fattibili e non si parli di aria fritta come al solito.
Quanto tutto ciò sia fattibile ce lo diranno le prossime mosse, la partecipazioni ai bandi ed i rapporti che si instaureranno con le diverse componenti.

L'importante è che si trovi la situazione ideale e si proceda in maniera spedita e concreta; tutte caratteristiche che fino ad ora non hanno riguardato l'intera faccenda.

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