Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Doppie vite (Dark 1x4)



Volontaria o involontaria ognuno di noi ha una doppia esistenza.



Ho sempre detto che quando si parla di età...
It's only a State of mind!
Ho scritto anche una canzone a tal proposito.
Capita però talvolta di sentirti vecchio e non è per una sensazione, ma per quel meccanismo che fa in modo che tu non possa tenere più tutto sotto controllo.

Questo accade, qualche volta, per quello che può essere un problema fisico, magari medico e che probabilmente non trova grosse risposte in medicina e sanità, a prescindere della privatizzazione di quest'ultima.

Tutti vogliamo o pensiamo di avere un "fisico bestiale"
Ma soprattutto, proprio come recita la canzone di Luca Carboni, proprio quando vorremmo comprensione, invece ci troviamo in competizione.

Certo, non tutte sono cose delle quali debba occuparsene un prefetto, ma non è neanche il caso di starsene in disparte a sgranocchiare popcorn.

A volte chi si mette in antagonismo con noi lo fa, perché non siamo stati chiari o non ci ha saputo ascoltare o non ci ha fatto finire la frase.

È difficile essere risoluti quando dobbiamo parlare di qualcosa che lede, almeno secondo noi, la nostra stessa dignità.
Purtroppo questo non viene compreso, o non si ha il tempo per farlo...
Il tempo, appunto... Questo compagno di vita che è sempre in cima ai nostri pensieri, come se fosse possibile prendere la Delorean di Ritorno al futuro e tornare anche solamente alla sera prima, in qualche occasione, per risolvere le cose.

In alcuni casi vorremmo avere anche solo il teletrasporto di Star Trek per fuggire e rimettere in ordine le idee, ma poi sempre dovremmo tornare ed affrontare la realtà.

Ed allora, qual è la soluzione?

Vorremmo essere provvististi della mappa trovata in soffitta e come Jonas entrare nelle grotte, senza ritrovarci, a nostra volta in un vicolo cieco.
L'ho detto prima, il concetto stesso di casa viene a cadere se non hai soluzioni, quindi anche tornarci diventa un problema.

Per quanto ci sforziamo, spesso siamo inconsapevoli del fatto che qualcuno ci stia osservando.
E non sappiamo se uno Straniero possa entrare in casa mentre dormiamo per scrivere qualcosa sulla nostra mappa.

Il nostro percorso nel mondo non è lineare perché dobbiamo condividerlo con gli altri.

È facile cadere nello sconforto, in un burrone o in un buco nero.

I buchi neri sono considerati le fauci infernali dell'universo.
Chi cade in buco nero scompare per sempre.
Già, ma in quale luogo?
Cosa si nasconde dall'altra parte di un buco nero?
Insieme ad ogni corpo fisico, svaniscono anche il tempo e lo spazio?
E se lo spazio ed il tempo fossero uniti in un circolo senza fine?
Che cosa accadrebbe se il futuro fosse in grado di poter influenzare il passato?

Quando abbiamo l'impressione di un
déjà-vu potremmo azzardare un:
"L'ho già visto".
E quando?
La risposta diventa autlmatica: 33 anni fa...
È un caso che misi su CD una selezione di miei brani, chiamando l'album, "Le 33 pecore nere che lasciarono il globo" ed adesso i miei sentimenti si vanno ad intrecciare con la serie televisiva Dark?

È una situazione che si ripete...
È come se sia tutto collegato in qualche modo.

Chi ha messo quel laccetto rosso alla bicicletta?
È un segnale, un avviso, un saluto, un avvertimento o un promemoria?

Qui ci vorrebbe Charlotte che cerca una connessione tra i ragazzi scomparsi e gli uccelli morti che, come il corpo del ragazzino recentemente ritrovato, hanno i timpani perforati.

Un quadro della situazione che va oltre a tutte le tecniche di pittura conosciute e che si scontra anche con il fatto che gli uccelli mostrano sintomi uguali a quelli riscontrati nei loro simili dopo il disastro di Chernobyl. Charlotte sospetta una connessione con gli eventi accaduti a Winden nel 1986.

Al mio paese, ultimamente si sta tentando di mettere nella testa dei cittadini "We are Mola", credo che ovunque valga la stessa cosa, siamo noi stessi il luogo nel quale viviamo e sta a noi renderlo vivibile, nonostante il progresso o quella che chiamiamo mutazione o evoluzione.

La mutazione nelle speci può avvenire per colpa delle radiazioni anche se non se ne trova traccia ad ogni modo "sentire" può romperti i timpani e farti perdere l'orientamento, così da schiantarti e fracassati il cranio.

Serve ancora qualcuno che investighi per nostro conto?
Del resto, ognuno ha i suoi problemi e quelli della nostra investigatrice non sono da meno, nonostante abbiamo l'abitudine di avere la sensazione di portare il mondo sulle spalle.

Il matrimonio di Charlotte con lo psicologo Peter Doppler, infatti, si sta sfaldando, visto che l’uomo è stato scoperto frequentare una prostituta transgender, Bernadette.
Scoprire che l’uomo si trovasse fuori, la notte della scomparsa di Mikkel, nonostante lui sostenga il contrario, non aiuta la coppia.

La loro figlia maggiore, Franziska Doppler, rivela all’amico Magnus Nielsen di progettare la fuga, dopo la scoperta della rottura dei genitori ed anche i ragazzi si assoggettato al concetto "tutto ed il contrario di tutto" visto che dopo un iniziale litigio, finiscono per fare sesso.

Insomma...

Il principio è la fine
E la fine è il principio

Del resto come si può trovare una confezione vuota di Raider camminando sotto la pioggia se siamo da una ventina d'anni nel 2000 e l'attuale Twix si chiamava in quel modo solamente negli anni 80?

il concetto di tempo ritorna sempre e noi siamo affascinati da tutto quello che lo possa scandire.

Cosa fa tic tac?
Un orologio, certo, come quelli "a cipolla" di tanto tempo fa...
Come quelli che ti appartengono, ma non ne conosci o non ne ricordavi l'esistenza.
Oppure come qualsiasi cosa che ci sforziamo di definire "dispositivo".

E così accade che la sorella minore di Franziska, una ragazzina sordomuta di nome Elisabeth Doppler, scompaia dopo la scuola, ma alla fine riesca a tornare a casa, dove racconta di aver conosciuto un uomo misterioso di nome Noah, che le ha donato un orologio una volta appartenuto a Charlotte.

Nel frattempo, l’anziano padre di Peter, Helge, che soffre di demenza senile, viene trovato a vagabondare di notte nella foresta e, riportato nell’ospedale in cui risiede, sostiene di dover fermare Noah.

Ed in questi casi non è neanche questione di far passare la nottata come recita un famoso detto partenopeo, visto che la mattina seguente, una figura incappucciata si rivolge a Yasin Friese, bambino sordomuto amico di Elisabeth, dicendogli che è stato Noah a mandarlo.

Vero e falso, fantasia e realtà si intrecciano sempre e la nostra esistenza viene riempita anche da ciò che ci circonda.
Una canzone, un'opera cinematografica, una serie TV, viene interpretata diversamente da ognuno di noi ed a fare la differenza spesso sono le vicende che ognuno di noi vive in quel momento.

Ognuno di noi ha una parte che non vorrebbe condividere con nessuno, ma è difficile mantenere segreti quando vivi con qualcuno e sei su questa Terra con tutti gli  abitanti del pianeta che possono interagire con te.

Siamo tutti alla ricerca del nostro filo di Arianna che ci mostri qual è la strada giusta.
Che ci faccia da guida nelle tenebre.
Chi di noi non vorrebbe conoscere il proprio futuro?
Sapere cosa lo aspetta....
Ma la verità è che per ogni singolo tempo esiste una sola ed unica via, determinata e tracciata dal principio alla fine e rappresentante, a sua volta, un inizio.

E noi cosa facciamo?
Mischiamo le cose o mescoliamo le carte.
Quindi già capita che nella nostra vita privata siamo portati a pensare che per ogni cosa ci sia una colpa.
Ammesso sia così cerchiamo di darla sempre a qualcun altro.

Poi ti può capitare di non riconoscere la tua doppia vita e ritrovarti a pensare di risolvere i tuoi problemi in maniera a dir poco singolare.

Questa storia deve finire, io devo dirglielo.
Devo fermarlo.
Lui la deve finire.

Si, ma chi è lui?
Noah.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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