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Foto Ansa - Virgilio sport |
La Rossa disputa un week end perfetto e mette due piloti sul podio.
Settimana amara per la Red Bull.
Ci sono giornate che ti fanno considerare una gara
"Troppo bella"
(Davide de Marinis)
anche quando obiettivamente non lo è.
Se la Ferrari sognava un trionfo a Monte Carlo, probabilmente non immaginava un simile contesto, con due piloti sul podio, una coreografia meravigliosa ed il principe Alberto addirittura in lacrime mentre premia Charles Leclerc sul podio.
Certo, la corsa ha ribadito ancora una volta che si gareggia su un tracciato che non può essere più considerato un circuito di formula uno.
In 78 giri, infatti, non c'è stato un sorpasso, almeno nelle prime 10 posizioni.
Ma il fascino, la storia ed il business spesso vanno a braccetto ed invece di una "macchia" nell'organizzazione chiamiamola Blur, così ce la cantiamo e ce la suoniamo, specialmente quando siamo soddisfatti del risultato.
Ad ogni modo sono quelle giornate che entrano nella storia con la scuderia di Maranello che torna a vincere in un palcoscenico, comunque, anche mediaticamente importantissimo e lo fa con un Monegasco che conquista la gara di casa.
Quei contesti nei quali ti svegli, quasi da un incubo e ti rendi conto, classifica alla mano che si potrebbe pure azzardare a dire che non è detto che a fine stagione sia ancora Kimi Raikkonen l'ultimo campione del mondo su Ferrari.
La bravura di Leclerc, i contenuti tecnologici della Rossa, hanno fatto la differenza il giorno prima, quello nel quale si decide la griglia di partenza.
A quelle latitudini, forse la vera gara è quella, anche se poi bisogna saperla disputare una competizione sempre in testa.
E se il team principal Vasseur, a conti fatti, rivela che aveva già capito che sarebbe stata possibile una vittoria, ci crediamo anche ...
dopo una giornata come questa.
L’urlo di Charles Leclerc dopo aver superato la bandiera a scacchi del GP di Monaco è liberatorio anche contro tutta la sfiga e le scelte errate degli ultimi anni.
Al terzo tentativo dalla pole position, il monegasco vince finalmente a Monte-Carlo e infrange quello che stava diventando una specie di tabù del Principato, dove non era mai andato nemmeno a podio.
Dopo la prima partenza, subito “invalidata” a causa del brutto incidente tra Sergio Perez e le due Haas, qualche cattivo pensiero sarà pure venuto.
Nella seconda partenza i piloti sono più accorti e la classifica non cambia, fondamentalmente , rispetto a quella che ha assegnato le posizioni prima del via.
Di conseguenza la gare risulta parecchio monotona.
Trovare una specie di Pug per migliorare il tutto?
Se ne parla da sempre, senza costrutto e probabilmente senza l'intenzione.
In un tale contesto, l'unica squadra a tentare qualcosa di diverso è la McLaren, che cerca con Lando Norris di crearsi una finestra per il pit stop libero, ma la Ferrari grazie al lavoro di Carlos Sainz tiene compatto il gruppo e impedisce, così ai rivali di fermarsi senza perdere la track position.
Finisce dunque con i piloti che arrivano così come sono partiti, con Leclerc davanti a Piastri e a un Sainz che deve dirsi anche fortunato.
Infatti alla prima partenza lo spagnolo era stato vittima, dopo un contatto, di una foratura che avrebbe rovinato la sua gara.
La bandiera rossa per l’incidente del primo giro lo riporta, invece, in terza posizione al restart.
E Max Verstappen e la Red Bull?
Beh sì sa, la Ferrari è la Ferrari, è la storia, è più mediatica.
Un affermazione della Rossa cancella tutto il resto, specialmente quando il resto arriva lontano.
Quindi capita che tra i primi cinque si piazza la Mercedes con George Russel ed il campione del mondo arrivi addirittura sesto.
Ora, però non dobbiamo commettere l'errore di eccedere in trionfalismi perché rischiamo di avere un bruttissimo risveglio ai prossimi appuntamenti della formula uno.
Mad Max è campione assoluto, anche quest'anno ha vinto quasi tutte le gare e probabilmente continuerà a vincerne in futuro.
Se alcune scuderie si sono avvicinate alla Red Bull è molto più bello per chi fino a ieri poteva essere considerato solamente come sparring partner, ma non si sono capovolti i valori definitivamente.
L’olandese paga a caro prezzo l’errore del sabato e in classifica piloti perde ben 17 punti da Leclerc.
È una bella botta sia di adrenalina e di ottimismo per chi insegue, ma anche stimolo per chi a questo punto sa che deve rimboccarsi le maniche e cercare di dettare ancora di più la sua legge del più forte.
Se poi l'altra Red Bull finisce fuori, vedi l'incidente di Sergio Perez si capisce come il campione del mondo si presenterà voglioso e più grintoso che mai in futuro.
La Red Bull resta tutt'ora la favorita del campionato e Verstappen ha mostrato la maturità di chi punta alla vittoria finale, accettando, in qualche maniera il sesto posto, senza avventurarsi in follie da pilota spericolato per cercare di avvicinarsi a tutti i costi alle prime posizioni, magari con manovre avventate.
Ferrari e McLaren, comunque hanno fatto passi da gigante ed il mondiale sicuramente ne beneficerà.
Max ha un +31 su Leclerc e +56 su Norris.
Ne dovremmo vedere delle belle nelle prossime gare.
A Monaco sono andati a punti anche Lewis Hamilton (7°), Yuki Tsunoda, Alex Albon (che schioda la classifica della Williams) e Pierre Gasly.
Appena fuori dalla top ten l'intramontabile Fernando Alonso che non sta attraversando un periodo particolarmente propizio.
Poi via via tutti gli altri, dovendo sottolineare che anche nel Gp di Monte Carlo Bottas e Zhou non sono riusciti a fare punti e che quindi l'ex Alfa Romeo ora Kick Sauber, rimane l'unica scuderia a non aver conquistato ancora nessun punto.
Per un gran premio ci godiamo una Ferrari perfetta ed un Leclerc inappuntabile.
Il sogno è quello che diventi la consuetudine, ma per il momento siamo già felici così.
Ordine di arrivo
1 C. Leclerc Ferrari 78 2:23:15.554 1:15.162
2 O. Piastri McLaren 78 +7.152 1:16.281
3 C. Sainz Ferrari 78 +7.585 1:14.726
4 L. Norris McLaren 78 +8.650 1:15.742
5 G. Russell Mercedes 78 +13.309 1:15.228
6 M. Verstappen Red Bull 78 +13.853 1:14.569
7 L. Hamilton Mercedes 78 +14.908 1:14.165
8 Y. Tsunoda RB 77 +1 giro 1:14.720
9 A. Albon Williams 77 +1 giro 1:17.060
10 P. Gasly Alpine 77 +1 giro 1:15.625
11 F. Alonso Aston Martin 76 +2 giri 1:17.939
12 D. Ricciardo RB 76 +2 giri 1:17.172
13 V. Bottas Kick Sauber 76 +2 giri 1:16.561
14 L. Stroll Aston Martin 76 +2 giri 1:16.710
15 L. Sargeant Williams 76 +2 giri 1:15.525
16 G. Zhou Kick Sauber 76 +2 giri 1:14.718
Rit. E. Ocon Alpine 0 Incidente
Rit. N. Hülkenberg Haas 0 Incidente
Rit. K. Magnussen Haas 0 Incidente
Rit. S. Perez Red Bull 0 Incidente
Classifica piloti
1 Max Verstappen Red Bull 169
2 Charles Leclerc Ferrari 138
3 Lando Norris McLaren 113
4 Carlos Sainz Ferrari 108
5 Sergio Perez Red Bull 107
6 Oscar Piastri McLaren 71
7 George Russell Mercedes 54
8 Lewis Hamilton Mercedes 42
9 Fernando Alonso Aston Martin 33
10 Yuki Tsunoda RB 19
11 Lance Stroll Aston Martin 11
12 Oliver Bearman Ferrari 6
13 Nico Hülkenberg Haas 6
14 Daniel Ricciardo RB 5
15 Alexander Albon Williams 2
16 Esteban Ocon Alpine 1
17 Kevin Magnussen Haas 1
18 Pierre Gasly Alpine 1
19 Guanyu Zhou Sauber 0
20 Valtteri Bottas Sauber 0
21 Logan Sargeant Williams 0
Classifica costruttori
Pos. Team Punti
1 Red Bull 276
2 Ferrari 252
3 McLaren 184
4 Mercedes 96
5 Aston Martin 44
6 Racing Bulls 24
7 Haas 7
8 Williams 2
9 Alpine 2
10 Kick Sauber 0
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