"Tre Mesi di Disagi e Silenzi Inaccettabili, il Comune ha fatto la sua parte"
Basta silenzi e rinvii.
È questo il grido unanime che si leva da Mola di Bari, dove l'Ufficio Postale di via De Gasperi è inspiegabilmente chiuso da ben tre mesi.
Centinaia di cittadini si trovano a fronteggiare disagi quotidiani intollerabili, costretti a spostarsi in altri quartieri, perdendo tempo prezioso in code interminabili e subendo un'interruzione di un servizio essenziale.
Il Sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, non è rimasto inerte di fronte a questa situazione inaccettabile.
In più occasioni, con comunicazioni formali e informali, ha sollecitato Poste Italiane a intervenire.
Ha scritto, telefonato e incontrato i responsabili, coinvolgendo attivamente anche il Comune, che già nel 2023 aveva fatto la sua parte con interventi mirati.
Il nodo cruciale della vicenda risiede nelle infiltrazioni d'acqua localizzate in prossimità dei condizionatori d'aria, posizionati sul solaio dell'edificio.
Nonostante le reiterate richieste ufficiali dell'Amministrazione Comunale, Poste Italiane non ha provveduto a spostare tali impianti in occasione di precedenti lavori, contribuendo, di fatto, all'aggravarsi della situazione.
Eppure, nonostante il tempo trascorso, l'ufficio postale rimane sbarrato.
La beffa più grande, però, è l'assoluta mancanza di una data certa per la riapertura, lasciando i cittadini nell'incertezza più totale.
Come spesso accade in queste situazioni, non sono mancate le voci critiche che hanno tentato di scaricare le responsabilità sul Sindaco Colonna, accusandolo di gravi responsabilità e di rifiutarsi di eseguire i lavori di spettanza comunale al solaio.
Accuse che, specialmente dopo questa uscita ufficiale del primo cittadino, appaiono pretestuose e, come sottolineato da molti cittadini, volte a colpire l'amministrazione comunale a prescindere dalla reale situazione.
Nel frattempo, la situazione è ulteriormente peggiorata con la segnalazione dell'impossibilità di prelevare, molto spesso, denaro anche dal Postamat di Piazza Kennedy, isolando ulteriormente la comunità.
Il Sindaco Colonna ha respinto con fermezza tali accuse, ribadendo che la piena responsabilità del disservizio ricade interamente su Poste Italiane.
In questi giorni, ha inviato un ulteriore sollecito urgente, richiedendo un aggiornamento immediato, puntuale e dettagliato sui lavori in corso e sulle tempistiche previste per la riapertura.
Il primo cittadino ha chiarito che, in mancanza di risposte concrete e tempestive, si vedrà costretto ad attivare ogni azione legale e amministrativa utile per tutelare il diritto dei cittadini a un servizio postale efficiente.
Colonna ha espresso la sua fiducia in un rapporto istituzionale basato sulla correttezza e, da amministratore, comprende la necessità di pazienza in determinate situazioni.
Tuttavia, ha giustamente sottolineato che la pazienza dei cittadini molesi ha raggiunto il limite.
Ha inoltre promesso di mantenere la comunità costantemente aggiornata su ogni sviluppo della vicenda.
Quali sono, dunque, gli ostacoli che impediscono a Poste Italiane di procedere celermente con i lavori?
L'intervento potrebbe non essere così banale come sembra.
Spostare i condizionatori implica probabilmente una revisione dell'impianto elettrico e un rifacimento della coibentazione.
Interventi superficiali potrebbero solo rimandare il problema.
La questione potrebbe essere anche di natura economica, con la necessità di stanziare fondi non previsti nel budget annuale, rimandando l'intervento al prossimo piano investimenti.
Ma, in ogni caso, perché di questi ritardi e disagi devono farsi carico i cittadini?
Una soluzione tampone, come già sperimentato in passato durante i lavori di ristrutturazione dell'ufficio postale di via Ettore Fieramosca, potrebbe essere l'allestimento di una sede provvisoria tramite container.
Questa opzione permetterebbe di limitare i disagi e garantire almeno alcuni servizi essenziali alla popolazione.
La ferma presa di posizione del Sindaco Colonna è stata accolta con favore da molti cittadini, stanchi di sentirsi trascurati rispetto ad altre realtà limitrofe come Torre a Mare, Noicattaro, Rutigliano, Polignano e Monopoli, dove i servizi postali sembrano funzionare regolarmente e i Postamat sono adeguatamente riforniti di contante, cosa che a Mola accade raramente.
L'esempio virtuoso di Rutigliano, dove durante lavori simili cinque anni fa fu allestito un ufficio postale prefabbricato per sei mesi senza interrompere il servizio, alimenta ulteriormente la frustrazione dei molesi, che si sentono trattati come cittadini di serie B, quasi come "un quartiere periferico della città metropolitana".
Un sentimento acuito anche dalle problematiche legate al trasporto ferroviario, con un numero crescente di treni che preferiscono fermare a Torre a Mare piuttosto che a Mola.
Il timore diffuso è che questi tre mesi di disservizio siano solo l'anticamera di un'ulteriore proroga dei lavori, con la concreta possibilità che l'ufficio postale di via De Gasperi rimanga chiuso fino ad agosto o settembre, nella migliore delle ipotesi.
Se, invece, la questione si rivelasse una mera scusa per celare negligenza o mancanza di volontà, l'intero 2025 potrebbe essere compromesso per i cittadini molesi.
La comunità attende ora con ansia una risposta concreta e risolutiva da parte di Poste Italiane, nella speranza che il grido di "basta silenzi e rinvii" venga finalmente ascoltato.
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