Parte ufficialmente la prima rassegna Unarotondadilibri.
L'Evento con il patrocinio del Comune di Mola di Bari, a cura dell'Associazione "Culturosa e della libreria Culture Club Cafè è pronto a salpare in tutti i sensi.
Sia perchè siamo al primo appuntamento e sia per la location che si affaccia sul mare e che idealmente ci trascinerà attraverso "il nostro fratello blu" come cantava Morandi con Ruggieri e Tozzi, i mondi e le storie narrate dagli autori che si avvicenderanno in questa rassegna.
Si parte con
“Liberaspina – un anno meno un giorno” il primo libro di Francesco Occhiofino, meglio conosciuto come Reverendo.
Si, proprio lui.
Il rapper....
Ricordate anche su Telenorba, qualche anno fa un gruppo che rispondeva al nome di Zona 45?
O La Pooglia Tribe, quel collettivo musicale di rappers e musicisti pugliesi composto da Reverendo e Torto (Zona 45), Tecà, Fuso ed Er Santorò (Murgia Drima), Topofante e L'Egitt (l'amiish D'abbash), Paolo Iannattone, Moddi MC, Tony Fine e Sapp' Sian (Sona Sle), Zizzed (Vincenzo Catanzaro), Kosmisky e Mostrino (Casa Del Fico), Toorbo Yamabushi, DJ Tuppi B, Caf-One, Brian Farrar.
Per essere più chiari sono riconoscibili per un rap con liriche cantate in dialetto pugliese con una forte componente reggae, non a caso sono riconosciuti tra i pionieri del Rap/Vernacolare.
Bene, Reverendo ha all'attivo tante produzioni musicali anche da solista e, diciamo che oggi è un artista riconosciuto ed apprezzato a 360°.
No, non farò paragoni con Ghemon che suonerà a Mola tra qualche giorno, o Mario Venuti, ecc.....
Non parlerò di generi musicali di rap o Rock targato Italia, o del perchè l'internazionalità di Robbie Williams non la conquistano mai gli artisti nostrani.....
o..... anzi .... si, per quanto riguarda l'ultimo esempio.
Partiamo dal presupposto che parliamo di libri e non di musica, ma la differenza tra le star internazionali e gli artisti di casa nostra, oltre ad una questione di budget ed organizzazione che "stanno dietro" è data da quella "territorialità" molto radicata che contraddistinguono l'artista come una bandiera della propria area geografica.
Ad esempio i Radicanto questo concetto ce l'hanno addirittura nel nome.
Quindi è più facile parlare di temi comuni che si identificano con una comunità specifica, diventa "off topic" riportarlo a livello globale.
Certo una necessità di riequilibrio finanziario è necessario ovunque, ma le condizioni ed i punti di partenza, ma anche le potenzialità di sviluppo sono diverse.
Per essere più chiari in questi contesti, spesso si cerca una maniera per esprimersi nella quale le parole abbiano il sopravvento e ci si possa espandere a piacimento con il testo.
Quindi Reverendo torna ad essere Francesco Occhiofino e scrive il suo primo libro.
Nonostante, vista la mia premessa si possa pensare il contrario, devo dire che in realtà parliamo di un lavoro letterario che ha un un testo dalle dimensioni abbastanza contenute, non aspettatevi un saggio o un romanzo, anche se suddiviso in venti brevi capitoli.
E' un viaggio nel passato che cerca di spiegare la nascita di un movimento e di un modo di pensare.
Il sottotitolo di “Liberaspina” è “Un anno meno un giorno” perchè questo è il lasso di tempo durante il quale vive la sua esistenza il Centro Sociale Occupato ed Autogestito “Fucine Meridionali”.
Francesco ripercorre, quindi gli anni della sua giovinezza, delle assemblee studentesche alle serate con gli amici e fratelli che condividevano le stesse passioni musicali ed i medesimi ideali politici,
ripercorrendo le sue esperienze che si arricchiscono didancehall e dei concerti in spiaggia o in posti occupati in cui quella che chiamiamo controcultura urbana cercava di emergere.
Dando voce a generazioni che venivano coinvolte o che trovavano la propria identità in questi movimenti.
Non c'è una specie di DUP a spiegarci come muoverci in questi contesti, specialmente quando sei adolescente e cerchi il tuo modo d'essere che è diverso da quello che "hanno preparato per te"
La prefazione di Nichi Vendola, aggiunge un "nome in più" al lavoro editoriale.
Mentre durante l'evento a Mola sarà il giornalista Danilo Calabrese a dialogare con l’autore.
Il libro ha una narrazione metropolitana, con la vocazione e il linguaggio che testimoniano di un intero ciclo nazionale di antagonismo, culture, creatività.
Per raccontare quella stagione, però, è stato necessario ripercorrere un viaggio lungo oltre un decennio, con le sue storie inedite, i suoi protagonisti, la musica e la socialità, la politica e i luoghi di una generazione.
Scorrono le periferie di Bari e le spiagge salentine, la nascita del rap e il movimento universitario La Pantera, la controcultura punk e l’incontro con l’hip hop.
La vita, i rapporti, le delusioni e le gioie di una variegata comunità all’interno di una zona temporaneamente autonoma.
Venti brevi capitoli, venti affreschi tra risate e lacrime, rabbia e amore, fratellanze e addii.
Davvero un bell'inizio per la rassegna Unarotondadilibri
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