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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

LA CAMPAGNA ELETTORALE? BASTA ABOLIRE QUALCOSA, INTANTO DALL'EUROPA CI TIRANO LE ORECCHIE (VERSO LE ELEZIONI 2018 - CAPITOLO 2 - SEZ. NAZIONALE)



La campagna elettorale 2018 sembra un supermercato più del solito, le armi sono affilate, ma per un taglio perentorio circa le leggi dei passati governi.
Peccato che i passati governi sono quello misto e quelli a cui hanno partecipato tutte le parti in causa.

Si va dal Partito Democratico, che ha proposto la cancellazione del canone Rai, si passa da Pietro Grasso che ha rilanciato l'abolizione delle tasse universitarie, fino al Movimento 5 Stelle che con Luigi Di Maio ha parlato di ben 400 leggi da cestinare attraverso il sito www.leggidaabolire.it.
Ovviamente la più idiota l'ho tenuta da parte e non poteva che appartenere a Salvini, riguarda l'obbligatorietà dei vaccini.
E qui, ovviamente va bene (per chi lo tollera) il populismo, ma giocare con la salute della gente quando non si ha la decenza di non approfittare di una materia di stretta competenza medica, è da arresto, più che da denigrare.
Sarebbe come abolire la sanità e sostituirla con una mela al giorno che toglie il medico di torno.
Come se la giornata del "dono day" non fosse un modo per raccogliere fondi per la ricerca per la lotta alla leucemia, ma come se si volesse debellare questa grave malattia con le mele dell'aism.

Nonostante ogni giorno si potrebbe aggiungere una voce, possiamo guardare un semplice schema che ripropone le misure più rilevanti di questa fantasiose promesse.
Eccole elencate, con tanto di paternità ed eventuale costo allo Stato in uno specchietto che dovrebbe semplificare il tutto.



PROMESSE ELETTORALIPATERNITA' DELLA PROMESSAEVENTUALE INCIDENZA SULLE CASSE DELLO STATO

TASSE DA ABOLIRE O MODIFICARE O DIVERSO MODO DI TASSARE:

flat tax da introdurre ed applicareBerlusconi e Lega
30 miliardi secondo l'operazione che farebbe Berlusconi.
40 miliardi secondo quanto proposto dalla Lega.
Abolizione IrapBerlusconi23 miliardi. 
Abolizione tasse su successioni e donazioniBerlusconi720 milioni di gettito destinati a crescere almeno del 6% annuo.
PENSIONI e WELFARE
Abolizione legge Fornero

Berlusconi e Lega
 
80 miliardi a regime nel 2025.
12 miliardi in più con le correzioni degli "effetti deleteri" evidenziati in quel di Arcore.
Pensione fino a 1.000 euro per tutti, incluse le casalinghe.Berlusconi7 miliardi
Introduzione redditi anti-povertàBerlusconi
Cinque stelle
Il reddito di dignità di Berlusconi costerebbe 29 miliardi e investirebbe 2 milioni di famiglie.
I 5stelle dichiarano di risparmiare e attesterebbero le loro stime a 15mld. In realtà il costo sarebbe lo stesso del berlusca.
Bonus 80 euro anche alle famiglie con figliRenzi6 - 7 miliardi
ALTRI TIPI DI ABOLIZIONI   
Abolizione canone RaiRenzi Pd1,8 miliardi per 20 milioni di utenti che pagano 90 euro l'anno
Abolizione tasse universitarieGrasso LeU1,9 miliardi per 1,6 milioni di studenti
Abolizione bollo prima autoBerlusconi3 miliardi per 20 milioni di proprietari auto




















































Tutto ciò ha chiaramente messo in moto il web e la sua ironia carica di sarcasmo.

E' diventato virale l'hashtag #AboliamoQualcosa, ci sono state le proposte più fantasiose e sono cominciate a circolare foto di Silvio Berlusconi con le promesse più strambe.

Tutto questo a noi da una parte fa ridere, dall'altra desta preoccupazione, anche perché alla fine conosciamo tutti gli attori di questa farsa senza fine e siamo abituati al loro modo di gestire la cosa pubblica; in altre parole la prendiamo in quel posto, ma ci abbiamo fatto il callo.

La seria preoccupazione è quella che hanno fuori dai nostri confini ed anche se può sembrare un ingerenza politica, deriva dal fatto che i nostri debiti nei confronti degli stati esteri sono sempre alti e che la stabilità di Governo non è assicurata dalle nostre coalizioni.

Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, infatti, si è inserito nella campagna elettorale italiana senza mezzi termini:

"Serve un'Italia stabile, ancorata al progetto europeo e che non si avventuri in politiche economiche che mirano a "sfondare" il tetto del 3%, un controsenso assoluto, nel rapporto tra deficit e Pil".
Il riferimento è a quanto dichiarato dal leader del Movimento 5 Stelle
Luigi Di Maio che, una volta al Governo, vorrebbe superare il tetto del deficit al 3% del pil imposto dalla Ue per poter fare investimenti in deficit ad alta redditività che secondo lui dovrebbero essere in grado di abbattere il debito.

In realtà la questione non è proprio corretta, ma soprattutto non è semplice da affrontare anche perché di solito i nostri soldi pubblici li abbiamo spesi sempre male, così facendo non abbiamo mai prodotto una vera ricchezza in modo da avere un valore del pil soddisfacente e quindi siamo stati costretti sempre ad indebitarci.

Siamo una nazione con un livello altissimo di debito (133% del pil) e non riusciamo a farlo scendere.
L' Europa, tra le altre cose, proprio grazie alla politica monetaria della BCE che ha sostenuto la crisi economica, inizierà in tempi brevi a ridurre gli aiuti, visto che ovunque c'è una ripresa.

I tassi di interesse gradualmente riprenderanno a salire, i singoli Paesi, riprenderanno a camminare esclusivamente con le proprie gambe.

Questo comporterà il fatto che salirà anche e il costo del nostro debito, oltre al fatto che la nostra crescita è ancora troppo minima per considerarla strutturale.

l'Italia, inoltre, andando controcorrente a quanto fatto da Spagna, Cipro, Grecia, Portogallo, Francia, ecc, non solo non approfitterebbe dell'esperienza di questi paesi che hanno risolto i loro problemi economici ed anzi, specialmente alcuni sono in forte espansione, ma rischierebbe di rimanere "esclusa" dal forte asse europeo che si sta costruendo intorno a Francia e Germania.

Ovviamente c'è da aggiungere che il mancato rispetto degli obblighi, fissati nel 1997 con la firma del Patto di Stabilità e Crescita, che diede il via alla nascita dell’euro comporterebbero una sanzione a carico dello Stato inadempiente, compresa tra lo 0,2 e lo 0,5% del pil, a seconda dell’entità dello sforamento del tetto.

Chiaramente anche tutti i tagli e le abolizioni promesse spaventano i vertici europei.
Paradossalmente dopo aver stretto la cinghia per anni ed aver avuto dei minimi risultati in termini di ripresa, mandiamo tutto all'aria perché i politici vogliono vincere le elezioni?

Oppure ....
sarà che non apprezziamo quel mondo dorato che i nostri amati politici stanno preparando per noi, del resto un mio amico sul suo profilo facebook l'ha riportato questo mondo meraviglioso che ci attende dopo il voto....



.... sarà che mi sbaglio io? 😉





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VERSO LE ELEZIONI 2018 - SEZ. NAZIONALE








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    VERSO LE ELEZIONI 2018 - SEZ. MOLA DI BARI



    MOLA: PIU' CANDIDATI CHE VOTANTI? SI VOTA IL 27 MAGGIO ED IL 10 GIUGNO 2018 (VERSO LE ELEZIONI 2018 - CAPITOLO 1 - SEZ. MOLA DI BARI)

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