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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Pelé ci lascia ad 82 anni.



Tre Mondiali, oltre mille gol e leggenda. 

La notizia che ha sconvolto il mondo del calcio e non solo è arrivata tramite le agenzie e Sky il 29 Dicembre 2022

L'ex calciatore brasiliano stavolta non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia col brutto male che lo tormentava da qualche anno e si è dovuto arrendere. 

Il giocatore più forte del mondo? 
Probabilmente si, la battaglia è aperta, in questo senso, solamente con Diego Maradona, altro mitico numero 10 che ha preceduto la leggenda brasiliana nell'aldilà. 
Sicuramente, però, possiamo dire che è stato il calciatore più completo della storia. 
Ambidestro, potente fisicamente, capace di segnare gol di testa impossibili, come quello nella finale del 1970 all'Italia. 

In Brasile sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale ed i funerali si celebreranno il prossimo martedì. 

Per tutti "O Rei" , il Re, è stata una persona positiva anche nell’ultimo tratto della sua vita, conclusa in una camera dell’ospedale Einstein di San Paolo, in Brasile. 

Einstein.... Visto che parliamo di genio del calcio..... 
e paradossale anche l'età della dipartita. 
82 anni.... 8 e 2 fanno 10.

Purtroppo Pelé non rispondeva più alla chemio, il tumore all’intestino si era esteso ai polmoni e al fegato. 
Gli era stata diagnosticata un’infiammazione ai bronchi e agli alveoli polmonari. 
Pensava di potercela fare ed in effetti sembrava anche che si potesse tenere tutto sotto controllo, poi la situazione è precipitata. 
Accanto aveva la figlia primogenita Kely e l’ultima moglie, Marcia Aoki, un’imprenditrice brasiliana di origini giapponesi.

Appariva una bella persona. 
Un uomo che da sempre ha avuto come scopo nella vita quello di unire. 
Infatti, non ha mai ceduto alle lusinghe della politica. 
"troppo divisiva" diceva... 
E dribblava, così, ogni tipo di proposta. 

L'unico giocatore ad avere vinto tre campionati del mondo per nazioni, (1958, 1962 e 1970, con il 1966 gettato via per le botte prese da bulgari e portoghesi) si portava dietro tutta una storia personale di riscatto sociale e la storia stessa per una nazionale ed una nazione che prima di lui non aveva ancora vinto un mondiale e che oggi è quella che ne ha vinti più di tutti. 

Pelé ha giocato in sole due squadre di club: Santos e Cosmos New York, nella fase finale della sua carriera.  

Il suo palmares, mondiali a parte, include:

10 campionati dello stato di San Paolo, quattro Tornei Rio-San Paolo, 6 campionati brasiliani, cinque consecutive Taça Brasil, due edizioni della Copa Libertadores, due di Coppa Intercontinentale, la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei Campioni Intercontinentali e un Campionato NASL con i New York Cosmos negli Usa.

Non solo: 
La sua rete realizzata alla Svezia nella finale del 1958 è stato eletto come il più grande gol nella storia delle finali della Coppa del Mondo FIFA. 
Detiene il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa pari a 0,93 gol a gara. 

Fa parte della National Soccer Hall of Fame ed è stato inserito dal settimanale statunitense Time nel "TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo. 
È stato dichiarato "Tesoro nazionale" e 
"Patrimonio storico-sportivo dell'umanità". 
E' il Calciatore del Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Internazionale e per l'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) e Pallone d'oro FIFA del secolo, ha poi ricevuto il Pallone d'oro FIFA onorario. 

Insomma... Di tutto di più e da tanto tempo. 
Oggi ci si divide su Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar. 

In Italia ci sono stati calciatori come Roberto Mancini, Alessandro Del Piero, Francesco Totti, ecc... Che hanno segnato un'epoca ed hanno scaldato il cuore dei tifosi. 

Tutto quello che volete, ma il dualismo per eccellenza è, continua ad essere e sarà... Pelé e Maradona. 
Si ragiona in questo caso in termini assoluti. 
Senza spazio, senza tempo, senza nazionalità, senza campanilismo. 

Pelé è stato una specie di supereroe, un enfant podige.... Ma non si è fermato lì. 
Personaggio, ma anche il contrario di quello che oggi sono i personaggi. 

La sua unicità è stata a 360° senza bisogno di fare del clamore. 
Un po' come recarsi alla festa di San Patrizio aspettandosi i Ramones ed invece ti ritrovi i Police o Paul McCartney. 

Io credo che le leggende siano eterne. 
Cambia poco nell'immaginario collettivo... 
Però è brutto sapere che non sono più tra noi. 

Adeus PELÉ

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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