Mola: Il "Laboratorio di cittadinanza attiva” rivolge quesiti all'amministrazione per fare chiarezza circa l’impianto di Biogas annunciato dall’Acquedotto Pugliese.
Biogas si, no, forse, ma......
qualcuno ne ha parlato?
Ecco quanto diffuso dal “Laboratorio di cittadinanza attiva”:👇
BIOGAS AQP: FACCIAMO CHIAREZZA!
L’ACQUEDOTTO PUGLIESE SPA (AQP) annunciava di recente di voler realizzare un impianto di cogenerazione a biogas da fanghi di depurazione presso il depuratore molese sulla via per Cozze.
Ciò determinava da più parti, pensando all’impianto di biogas ipotizzato a Scannacinque, un facile allarmismo.
La stessa opposizione consiliare, manifestando forte preoccupazione, rivolgeva al Sindaco, in sede di interrogazione, tre domande specifiche:
“A. Se l’Amministrazione sapeva dell’intenzione di AQP di realizzare tale impianto di cogenerazione;
- Se il Sindaco pensava di dare seguito alla delibera di Consiglio Comunale, con cui si esprimeva “contrarietà all’insediamento di simili impianti sul proprio territorio comunale, sia in riguardo all’ubicazione portata all’attenzione dello stesso Consiglio in Contrada Scannacinque che per eventuali proposte future e sia perché in contrasto con le caratteristiche di sviluppo futuro per il nostro territorio”;
- Se il Sindaco voleva avviare una serie di iniziative per informare i cittadini molesi sull’insediamento di tale impianto.”
Ma è davvero questo il problema? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Intanto, vogliamo rassicurare la cittadinanza che l’impianto annunciato da AQP presso l’attuale depuratore non ha niente a che vedere con l’impianto di biogas ipotizzato a Scannacinque ed associare le due tipologie di impianti crea solo confusione, sviando l’attenzione dai veri rischi a cui Mola va incontro.
Il processo anaerobico, cioè in assenza d’ossigeno, infatti, è già parte integrante della depurazione delle acque, attiva presso l’odierna struttura (la degradazione del substrato avviene attraverso la produzione di biogas, principalmente metano ed anidride carbonica, e la formazione di colonie batteriche di vario tipo). Nella situazione presente, il metano derivante dal processo anaerobico viene bruciato e le sue potenzialità energetiche irrimediabilmente perse. L’impianto di nuova realizzazione sfrutterà, invece, tale combustibile, garantendo così un risparmio annuo in termini di emissione di CO2 ed effettivamente, come affermato nel comunicato AQP, un passo decisivo verso l’autosufficienza energetica.
Quindi, nessuna nuova produzione di biogas ma riutilizzo del biogas prodotto a fini di risparmio energetico.
Ed allora, qualé il vero problema?
In realtà, altri e ben più validi sono i motivi di preoccupazione derivanti dall’annuncio di AQP. Vediamoli.
Implementare un impianto di cogenerazione a biogas da fanghi di depurazione, significa generare elevati investimenti iniziali (quali, a titolo di esempio, l’acquisto di attrezzature, la progettazione ingegneristica e di sistema specifici del sito di allocazione), esigenze di spazio aggiuntivo, adeguamento delle infrastrutture proprie dell’impianto ed a servizio di esso.
Questi ingenti investimenti sono totalmente in contrasto con il programmato spostamento del depuratore, atto di indirizzo espresso dal Consiglio Comunale molese sin dal lontano 2002, e riconfermato nel 2020.
Ora, va da sè che la realizzazione di questo impianto di cogenerazione a biogas diventa la pietra tombale per lo spostamento del depuratore per almeno il prossimo decennio, rendendo carta straccia la volontà del Consiglio di spostarlo dall’attuale sito, tanto più che, al momento, l’Amministrazione non ha neanche individuato dove andrebbe posizionato il nuovo depuratore.
Non solo, ma la realizzazione dell’impianto di cogenerazione a biogas rende altresì inattuale l’abbattimento della fascia di rispetto intorno al depuratore, fortemente voluta dalla Giunta Colonna durante la scorsa consigliatura che riduceva a 100 (da 150) metri la distanza minima dal depuratore per attività ludico-ricreative da svolgersi nell’adiacente tratto di costa; decisione, che, alla luce dei nuovi sviluppi, va quantomeno rivista, questo anche nell’interesse delle stesse attività che si andrebbero ad insediare, poichè a loro (oltre che a noi) conviene di certo lo spostamento del depuratore piuttosto che il suo potenziamento: chi vorrà infatti andare a passare del tempo in prossimità di un depuratore che continua ad aumentare le sue funzioni e dimensioni?
Pertanto, avendo a cuore il futuro di Mola, ma non potendo presentarla in Consiglio Comunale, ci permettiamo di rivolgere alla presente Amministrazione una pubblica interrogazione:
“1. AQP è informata della volontà del Consiglio Comunale di spostare l’attuale depuratore in altra ubicazione, come espresso dai reiterati atti di indirizzo approvati negli scorsi decenni?
- L’attuale Amministrazione ha ancora intenzione di spostare il depuratore in altra ubicazione? E se sì, entro quanto tempo e dove?
- Non si ritiene che sia opportuno inserire la realizzazione del nuovo depuratore nel Programma triennale delle Opere Pubbliche in modo da dare solidità a tale volontà politica?
In tal caso, ci sarebbero margini per rientrare nelle opere a completo finanziamento dell’AQP?
- Valuta questa Amministrazione ancora compatibile la riduzione dei limiti della fascia di rispetto dal depuratore in concomitanza con la realizzazione dell’impianto di cogenerazione?”.
Lasciamo, infine, alla buona volontà di qualche consigliere di minoranza (ma anche di maggioranza), di formalizzare queste domande in un’interrogazione consiliare.
La Cittadinanza intera non potrà che essere grata.
LABORATORIO DI CITTADINANZA ATTIVA
f.toBELLANTUONO Alessandro
DEL RE Michele
MALLIMA Luciano
MOLA Giambattista
PERILLO Francesco
RAGONE Girolamo
ROCA Donato
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