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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Mola: Il "Laboratorio di cittadinanza attiva” rivolge quesiti all'amministrazione per fare chiarezza circa l’impianto di Biogas annunciato dall’Acquedotto Pugliese.



Biogas si, no, forse, ma......
qualcuno ne ha parlato?


Una delle notizie che attraverso le varie piattaforme ha generato dibattiti e perplessità tra i cittadini di Mola di Bari è quella dell'impianto di Biogas che, secondo quanto diffuso dall'Acquedotto Pugliese dovrebbe interessare il territorio molese.

Ora, capisco che ovunque si parli di qualsiasi tipo di intervento simile che sia Mola, Palermo, Noci, Galles, ecc.....questo susciterà reazioni contrarie, ma molto spesso questo accade senza che si abbia una vera cognizione di causa di quello che accade o che potrebbe accadere sul proprio territorio.

Si può protestare in tanti modi, si può dare sfogo al proprio istinto o ricercare frasi ad effetto attingendo ai testi di Overflowing, Ottantottoprimi, Oscar Wilde, Mr. Facciolla, Morgan, ecc....
fino a scomodare Pasolini ed Oscar Wild, per essere, diciamo, meno naif.

Il problema in questa vicenda, però, è che non sappiamo di cosa stiamo parlando.
E non lo sappiamo per diversi motivi.

Intanto è bene sapere che l’impianto annunciato da AQP presso l’attuale depuratore non ha niente a che vedere con l’impianto di biogas ipotizzato a Scannacinque.

E' qualcosa di diverso e non ha un impatto ambientale negativo come quello sventato qualche tempo fa.
Le problematiche sarebbero altre e saranno affrontate nel comunicato più in basso.

Il vero problema, del fatto che si brancola nel buio è che la notizia è arrivata da fonti AQP mentre l'amministrazione Comunale di Mola di Bari non si è espressa a tal proposito e non ha informato i cittadini.

Proprio per questo, un gruppo di cittadini che agisce sotto il nome di  “Laboratorio di cittadinanza attiva” si è voluto esprimere su quello che ritiene il reale impatto che l’impianto di biogas annunciato dall’Acquedotto Pugliese, potrà avere sul territorio, ma soprattutto ha prodotto e diffuso un documento che chiama in ballo l’Amministrazione comunale, una vera e propria una pubblica interrogazione, con la speranza che qualcuno possa riformulare gli stessi quesiti a Sindaco e Giunta in uno dei prossimi consigli comunali:


Ecco quanto diffuso  dal “Laboratorio di cittadinanza attiva”:👇


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BIOGAS AQP: FACCIAMO CHIAREZZA!

L’ACQUEDOTTO PUGLIESE SPA (AQP) annunciava di recente di voler realizzare un impianto di cogenerazione a biogas da fanghi di depurazione presso il depuratore molese sulla via per Cozze.

Ciò determinava da più parti, pensando all’impianto di biogas ipotizzato a Scannacinque, un facile allarmismo.

La stessa opposizione consiliare, manifestando forte preoccupazione, rivolgeva al Sindaco, in sede di interrogazione, tre domande specifiche:

A. Se l’Amministrazione sapeva dell’intenzione di AQP di realizzare tale impianto di cogenerazione;

  1. Se il Sindaco pensava di dare seguito alla delibera di Consiglio Comunale, con cui si esprimeva “contrarietà all’insediamento di simili impianti sul proprio territorio comunale, sia in riguardo all’ubicazione portata all’attenzione dello stesso Consiglio in Contrada Scannacinque che per eventuali proposte future e sia perché in contrasto con le caratteristiche di sviluppo futuro per il nostro territorio”;
  2. Se il Sindaco voleva avviare una serie di iniziative per informare i cittadini molesi sull’insediamento di tale impianto.”

Ma è davvero questo il problema? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Intanto, vogliamo rassicurare la cittadinanza che l’impianto annunciato da AQP presso l’attuale depuratore non ha niente a che vedere con l’impianto di biogas ipotizzato a Scannacinque ed associare le due tipologie di impianti crea solo confusione, sviando  l’attenzione dai veri rischi a cui Mola va incontro.

Il processo anaerobico, cioè in assenza d’ossigeno, infatti, è già parte integrante della depurazione delle acque, attiva presso l’odierna struttura (la degradazione del substrato avviene attraverso la produzione di biogas, principalmente metano ed anidride carbonica, e la formazione di colonie batteriche di vario tipo). Nella situazione presente, il metano derivante dal processo anaerobico viene bruciato e le sue potenzialità energetiche irrimediabilmente perse. L’impianto di nuova realizzazione sfrutterà, invece, tale combustibile, garantendo così un risparmio annuo in termini di emissione di CO2 ed effettivamente, come affermato nel comunicato AQP, un passo decisivo verso l’autosufficienza energetica.

Quindi, nessuna nuova produzione di biogas ma riutilizzo del biogas prodotto a fini di risparmio energetico.

Ed allora, qualé il vero problema?

In realtà, altri e ben più validi sono i motivi di preoccupazione derivanti dall’annuncio di AQP. Vediamoli.

Implementare un impianto di cogenerazione a biogas da fanghi di depurazione, significa generare elevati investimenti iniziali (quali, a titolo di esempio, l’acquisto di attrezzature, la progettazione ingegneristica e di sistema specifici del sito di allocazione), esigenze di spazio aggiuntivo, adeguamento delle infrastrutture proprie dell’impianto ed a servizio di esso.

Questi ingenti investimenti sono totalmente in contrasto con il programmato spostamento del depuratore, atto di indirizzo espresso dal Consiglio Comunale molese sin dal lontano 2002, e riconfermato nel 2020.

Ora, va da sè che la realizzazione di questo impianto di cogenerazione a biogas diventa la pietra tombale per lo spostamento del depuratore per almeno il prossimo decennio, rendendo carta straccia la volontà del Consiglio di spostarlo dall’attuale sito, tanto più che, al momento, l’Amministrazione non ha neanche individuato dove andrebbe posizionato il nuovo depuratore.

Non solo, ma la realizzazione dell’impianto di cogenerazione a biogas rende altresì inattuale l’abbattimento della fascia di rispetto intorno al depuratore, fortemente voluta dalla Giunta Colonna durante la scorsa consigliatura che riduceva a 100 (da 150) metri la distanza minima dal depuratore per attività ludico-ricreative da svolgersi nell’adiacente tratto di costa; decisione, che, alla luce dei nuovi sviluppi, va quantomeno rivista, questo anche nell’interesse delle stesse attività che si andrebbero ad insediare, poichè a loro (oltre che a noi) conviene di certo lo spostamento del depuratore piuttosto che il suo potenziamento: chi vorrà infatti andare a passare del tempo in prossimità di un depuratore che continua ad aumentare le sue funzioni e dimensioni?

Pertanto, avendo a cuore il futuro di Mola, ma non potendo presentarla in Consiglio Comunale, ci permettiamo di rivolgere alla presente Amministrazione una pubblica interrogazione:

1. AQP è informata della volontà del Consiglio Comunale di spostare l’attuale depuratore in altra ubicazione, come espresso dai reiterati atti di indirizzo approvati negli scorsi decenni?

  1. L’attuale Amministrazione ha ancora intenzione di spostare il depuratore in altra ubicazione? E se sì, entro quanto tempo e dove?
  2. Non si ritiene che sia opportuno inserire la realizzazione del nuovo depuratore nel Programma triennale delle Opere Pubbliche in modo da dare solidità a tale volontà politica?

In tal caso, ci sarebbero margini per rientrare nelle opere a completo finanziamento dell’AQP?

  1. Valuta questa Amministrazione ancora compatibile la riduzione dei limiti della fascia di rispetto dal depuratore in concomitanza con la realizzazione dell’impianto di cogenerazione?”.

Lasciamo, infine, alla buona volontà di qualche consigliere di minoranza (ma anche di maggioranza), di formalizzare queste domande in un’interrogazione consiliare.

La Cittadinanza intera non potrà che essere grata.

LABORATORIO DI CITTADINANZA ATTIVA

f.to 
ALAGNA Mariano

BELLANTUONO Alessandro

DEL RE Michele

MALLIMA Luciano

MOLA Giambattista

PERILLO Francesco

RAGONE Girolamo

ROCA Donato


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