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Il DPCM di Natale



Il Decreto del 3 dicembre, annunciato dal premier Giuseppe Conte, prevede ancora restrizioni agli spostamenti, divieti ulteriori e raccomandazioni sui giorni delle feste


Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le misure contenute nel Dpcm in vigore dal 4 dicembre.

Smentendo chi urlava al "Liberi tutti" a Natale, dobbiamo registrare che, invece, prevede una serie di divieti, più la raccomandazione sul cenone e i festeggiamenti in casa:

"Il tutto necessario per evitare una risalita delle curve dei contagi da coronavirus Sars-CoV-2, dei malati di Covid, e dei decessi e dell’indice Rt, che oggi è tornato sotto quota 1, ed è a 0,91".

Sembra che si annunci un cambiamento, ma, se permettete, voglio citarmi:

 
Chiaramente i dubbi sono svaniti quando il premier ha cominciato ad elencare tutti i provvedimenti. 

Perchè se ci sarà, in tutto il territorio nazionale, un divieto di spostamento specifico per il periodo delle festività natalizie..
Se dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma e il 25 dicembre, il 26 dicembre e l’1 gennaio sarà vietato anche spostarsi dal proprio Comune, cosa cambia?
O meglio cosa cambia in maniera più soddisfacente?

Rimangono, ovviamente validi i motivi di salute, urgenza o «stato di necessità» (compresa l’assistenza a persone non autosufficienti), oltre alla possibilità di rientrare nel proprio domicilio o nella propria residenza, non nelle seconde case, però.

Quello che non permette a tutti di tifare Conte che se disputassimo una sorta di Nations League, anzi incita a frasi poetiche, ma in stile Bukowski è il fatto che è ancora presente il cosiddetto coprifuoco, parola e concetto odiosissimo e non so fino a che punto legale.

Dalle 22 alle 5, fino al 6 gennaio, il giorno di Capodanno sarà dalle 22 alle 7 dell’1 gennaio.

Il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso c'è sempre, come c'è sempre la possibilità per i sindaci di emettere ordinanze per chiudere strade e piazze per evitare gli affollamenti anche nel corso della giornata, oppure prevedere ingressi contingentati in quelle aree di città e paesi dove c’è il rischio che si verifichino assembramenti.

Il giorno di Natale, il 26 e il 31 dicembre i ristoranti saranno aperti per il pranzo. 
Il 31 dicembre gli alberghi rimangono aperti, ma non sarà possibile festeggiare con veglioni o cene, per evitare furbate i ristoranti all'interno di queste strutture chiuderanno alle 18 e poi sarà possibile solamente il servizio in camera. 
Nelle aree arancioni e rosse, bar e ristoranti restano aperti dalle 5 alle 22 solo per l’asporto.

E la cena o il pranzo di Natale o Capodanno?
Ovviamente non possono esserci obblighi, ma la forte raccomandazione è quella di non ricevere persone non conviventi durante le feste. 
«La cautela è essenziale per proteggere i nostri cari, in particolare i più anziani».

Dal 4 dicembre fino al 6 gennaio incluso, non si potrà andare a sciare; gli impianti dovrebbero aprire dopo il 7 Gennaio

I negozi potranno rimanere aperti fino alle 21 fino al 6 gennaio. 
Per evitare l’affollamento delle vie dello shopping governatori e sindaci potranno emanare ordinanze per chiudere strade e piazze, ma anche posizionare distanziatori nelle vie di maggior affluenza che consentano soltanto il passaggio di un numero limitato di persone.

Dal 10 dicembre, per chi torna da uno dei 27 Paesi della Ue, c’è l’obbligo, prima di partire per l’Italia, di fare il tampone e presentarlo all’arrivo: se è negativo, si può entrare senza dover fare la quarantena. Chi arriva da un paese extra-Schengen dovrà comunque fare la quarantena. 
Dal 21 dicembre e fino all’Epifania scatta una regola più rigida: tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena.

Sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio anche le crociere.

Dal 7 gennaio tutti gli studenti dovrebbero tornare a scuola; la didattica in presenza, infatti,  dovrà essere assicurata anche nelle scuole superiori per il 75 per cento degli studenti. 
In università, torneranno le lauree in presenza e potranno svolgersi in presenza gli esami, oltre alle lezioni solo per un ridotto numero di studenti.

Intanto con la firma anche del Presidente Mattarella il Decreto è già attivo e ci accompagnerà nel nuovo anno.



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