Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Le Colonnine "d'Ercole" di Loreto a Mola.


Si passa da chiedere il ripristino ad accusare l'amministrazione di sperperare denaro...
Qual è la verità... e soprattutto a chi serve?

Se le Colonne d’Ercole hanno rappresentato fino al Medioevo il limite ultimo e invalicabile della Terra conosciuta, a Mola di Bari, microcosmo nel macrocosmo abbiamo le nostre Colonnine che, a detta del Sindaco, Giuseppe Colonna indicano il nostro "affaccio sul mare".

"l'ombra dei rimpianti riflessa sul muro
cresceva nel buio in solitudine
"
(Mattia Calano - Offbraw)

Secondo il mito, Ercole pose le “Colonne” ai lati dello Stretto di Gibilterra, tra i promontori di Calpe (Spagna) e di Abila (Mauritania).
Alle mie latitudini le colonnine saranno ripristinate al posto di oscene transenne che per troppo tempo hanno fatto parte dell'arredo urbano.

In quanto a Medioevo, devo dire che in quello che qualcuno chiamava "paesello" non è che ce ne discostiamo ancora parecchio, però di tanto in tanto arriva qualche buona notizia, soprattutto per il piacere di vedere meno degrado e meno cose lasciate allo stato brado, come purtroppo spesso accade. 

Tanti concittadini, giustamente, chiedono da tempo, ormai da anni, il ripristino delle colonnine a Loreto e quando il Sindaco ha annunciato che il 2022 sarebbe stato l'anno dei lavori di messa in sicurezza e riqualificazione di uno dei punti più belli della nostra città, appunto il nostro "affaccio sul mare", si sarebbe aspettato piuttosto il canonico "Grazie Sindaco" che le polemiche.

Tarantolati come nella famosa notte di Melpignano, con velati riferimenti alla bianca Ostuni che in realtà nascondono accuse di ogni genere che di solito immaginiamo con accento napoletano, in questi giorni in tanti si sono sbizzarriti in varie ricostruzioni.

"l'itinerario è da inventare
Tracciamo le cartine di un'altra geografia
spostando le città.

(Nek)

Come l'attuale Pontefice ha preso il nome da San Francesco, così il Primo Cittadino di Mola di Bari intendeva prendere la genitorialità delle quasi omonime "Colonnine"....
Ora però, non aveva pensato che questo sbandierare una vittoria della sua amministrazione producesse il doversi imbattere nelle "Fatiche di Ercole" per schivare le accuse.

Ma cosa è accaduto?
Bèh... si parla di una determina n° 2289 Del 27/12/2021 - Registro di Settore n°. 181 del 27/12/2021, riportata anche nell'immagine che apre questo scritto che impegna una cifra che sembra esagerata, specialmente se non andiamo oltre a quello che fa pensare immediatamente la formula:
"Lavori di messa in sicurezza e riqualificazione delle colonnine e balaustre sulla via Loreto, affaccio sul mare."
che è stata recepita come un pò ....."naif"

100.000 euro o, comunque 70.000 + IVA, incentivi, spese tecniche, Cassa Previdenza, Contributo ANAC, ecc....

Il figlio della mortale Alcmena e di Zeus al quale per vendetta di Era, la moglie del capo di tutti gli Dei, il capo dell'Olimpo, il dio del cielo e del tuono, fu sconvolta la mente a tal punto che
divenuto preda di un furioso eccesso d’ira, uccise i suoi figli, dovette affrontare dodici durissime fatiche per l’espiazione di questo orrendo delitto.

Una delle dodici fatiche portò Ercole nell’isola di Erizia, estremo lembo occidentale della terra posta nell’Oceano che circonda il mondo.
Qui l’eroe avrebbe dovuto rubare degli splendidi buoi rossi.
I buoi appartenevano a Gerione, un mostruoso gigante che aveva tre teste e sei braccia.

A Mola Giuseppe Colonna si ritrova, invece, ad essere sul banco degli imputati con l'accusa di sottrarre una ingente quantità di denaro per rimettere in piedi due colonnine.
 
Per giungere nell'isola di Erizia, il semidio intraprese un lunghissimo viaggio attraverso la Tracia, l’Asia Minore, l’Egitto, fino alle coste occidentali dell’Africa e allo stretto di Gibilterra che separa i due continenti.
Qui, in memoria del suo passaggio, innalzò due colonne: l’una era posta sulla rocca di Gibilterra in Europa, l’altra in Africa.
Per questo motivo lo stretto venne chiamato “Colonne d’Ercole” e mantiene anche ai nostri giorni questo appellativo.

Per ritrovarsi invece nella condizione di accusato, il Sindaco molese ha dovuto compiere un viaggio di tre anni attraverso varie vicissitudini politiche e pandemiche e soprattutto contro personaggi che, a prescindere da tutto, parleranno sempre contro qualsiasi amministrazione e qualsiasi decisione, prima di trovarsi di fronte ad altri che, invece, potrebbero contestare le decisioni, con un minimo di onestà intellettuale.
Non dico che non ci sia nulla da contestare o che non ci possano essere punti di vista diversi.

Certo, non è che la mossa dell'Ente molese brilli per trasparenza e per dovizia di dettagli, ma cerchiamo di capire un pò a monte la questione.

Innanzitutto non si tratta di un "noi per loro"
Non è un piano Nasa
Ma non è come il liquore alle noci per uno che è allergico, cioè .... Nocivo.

Il progetto si basa su un importo lavori di 70.000€ e non prevede solo il rifacimento delle colonnine, ma anche un ripristino della zona che comprende i marciapiedi. 
L'intervento, tra le altre cose, dovrà passare al vaglio della Soprintendenza essendo quelle colonnine bene vincolato.
Solo in fase di aggiudicazione si conoscerà l'importo.
Quello reso pubblico comprende altre previsioni di spesa, tra le quali le voci che ho elencato in precedenza.
Sarebbe, quindi, opportuno, innanzitutto sapere o comunicare da parte dell'Ente cosa si intende per ripristino, quale sarà nello specifico la tipologia di lavoro e conoscere la dimensione dell'area interessata, giusto per fare in modo che anche il cittadino possa farsi un'idea più chiara.

Ovviamente questa mancanza di dettagli alimenta le polemiche e permette agli aizzatori di professione di spargere come sempre veleni....
Il politichese, del resto è sempre stato visto come se ci fosse una quarta dimensione nascosta....
Cosa ci sarà dietro?
Cosa ci sarà oltre a questa determina?
Oltre questa scelta? 

Cosa si immaginava ci fosse oltre le Colonne d’Ercole?
Platone vi collocò la mitica isola di Atlantide.
Per Dante invece, a cinque mesi di navigazione oltre le Colonne, si trovava il monte Purgatorio. 
Ulisse, questa volta non raccontato da Omero, riuscì a vederlo prima che lui e i suoi compagni venissero travolti da un turbine divino, come si narra nell'Inferno - Canto XXVI.

Cosa si immagina ci sia dietro le "Colonnine" di Loreto?
E boh...
Tante ne sono state dette e le cose non sono sempre bianche o nere o non sono divise perfettamente a metà.
Il Pianoforte standard, ad esempio, è composto da 52 tasti bianchi che indicano: la, si, do, re, mi, fa, sol, la, si, alle quali segue per altre 6 volte la scala maggiore, più il do finale.
E 36 tasti neri che sono alterazioni, cioè i bemolle o i diesis, e producono un suono più alto o più basso di mezzo tono rispetto ai tasti bianchi vicini.
Secondo voi è uno strumento che che fa gli interessi dei tasti bianchi a discapito di quelli neri o è "assemblato" per fare in modo che l'artista possa beneficiarne?

La verità non sempre è assoluta, ma ognuno, volendo, riesce sempre a farsene una sua.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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