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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Il Prof. Santamaria su Martucci


"Si tenessero fino al 2026 il resto dell'impianto complesso e poi, finalmente, si restituisse alle comunità locali contrada Martucci."



Condivido anche io su questo spazio, come ha fatto la Pagina Ufficiale Stop Martucci ed hanno fatto tantissime e persone che stanno a cuore la propria terra, una importante testimonianza del prof. Santamaria, da sempre impegnato nel combattere e denunciare le oscure vicende di contrada Martucci ed autore del libro "L'ultimo chiuda la discarica", un libro che ogni molese, che ama e vuole difendere il proprio territorio, dovrebbe leggere.

L'Occhio che vede attraverso il tempo non può essere indifferente a tutto ciò che sta accadendo.
A tutti piacerebbe vivere con lo smile di Harvey Ball stampato sul volto, ma evidentemente non può essere sempre così.

C'è chi non si documenta abbastanza....

"Vivi in un fiume di oscurità sotto la luce al neon"
(Glenn Frey)

..... ma l'invito è quello di prendere coscienza del problema anche attraverso i pensieri altrui.

Quello di Pietro Santamaria è il seguente:👇


Dico la mia sull'interminabile discarica Martucci.
La discarica che la Regione intende riaprire fa parte dell'impianto complesso (composto da centro per il materiale proveniente da raccolta differenziata, biostabilizzazione, produzione di CDR e discarica di servizio-soccorso) che Nichi Vendola (all'epoca Commissario delegato per l'emergenza in materia di rifiuti in Puglia) affidò alla Lombardi Ecologia e a COGEAM con il decreto n. 53 del 26 maggio 2011.
Quel provvedimento aggiudicava il servizio «in considerazione dell'emergenza rifiuti» per 15 anni.
Oggi l'emergenza rifiuti non c'è più (in Puglia arrivano anche rifiuti provenienti dal Lazio), la raccolta differenziata dei rifiuti è aumentata e se solo fosse fatta seriamente tante discariche non sarebbero indispensabili.
I 15 anni sono quasi passati. Perché allora riaprire una discarica che è nata su presupposti non corretti (abbiamo più volte dimostrato che per ottenere le autorizzazioni venivano esposte in modo parziale gli studi di impatto ambientale: ricordo qui sono una omissione: la contiguità della discarica che si vuole riaprire con il cosiddetto lotto 1, quello mai impermeabilizzato) e dopo che per 40 anni contrada Martucci ha ospitato rifiuti in discariche (tu chiamale, se vuoi, lotti...) non controllate o controllate male (per usare un eufemismo)?
La Regione afferma che il contratto va rispettato. Perché i gestori dell'impianto complesso lo hanno rispettato? Hanno rispettato l'ambiente? In passato sono stati seppelliti rifiuti all'esterno delle discariche, sempre lì, per poi coltivare sopra uva da tavola... Inoltre, hanno completato (o iniziato) le operazioni di gestione post chiusura delle prime due discariche (tu chiamale, se vuoi, lotto 1 e lotto 3).
Se ponessimo sui piatti di una bilancia da una parte la situazione ambientale e dall'altra il contratto, non credo che la bilancia penderebbe da quest'ultima parte. E in ogni caso, il contratto scade tra meno di cinque anni. Siete sicuri che il contratto non si possa rivedere (avreste dovuto contestarlo quando emersero le irregolarità del telo impermeabile e non solo...)? Lo avete mai contestato? Avete mai contestato la mancata attivazione del centro per il materiale proveniente da raccolta differenziata che era compreso nell'impianto complesso dato in affidamento? Cosa sarebbe maggiore, per i gestori, il costo di ripristino delle due vasche della discarica (forate in più parti e una mezza piena di rifiuti) o il ricavo, per pochi anni ancora, che trarrebbero dallo smaltimento dei rifiuti che residuano dalla selezione dell'indifferenziato? Davvero è così indispensabile questa discarica? O, piuttosto, si vuole sancire la discarica vita natural durante?
Si tenessero fino al 2026 il resto dell'impianto complesso e poi, finalmente, si restituisse alle comunità locali contrada Martucci.

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