Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

La Finanziaria del Governo Meloni. Via (quasi) il Reddito di Cittadinanza, ma non solo....

 

Una riforma coraggiosa? 
Dipende da cosa si intende con coraggio. 

Premesso che mi auguro sempre che le cose vadano meglio a prescindere da chi ci governa, è d'obbligo qualche appunto alla riforma varata dal nuovo governo. 

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni l'ha presentata come politica e coraggiosa, ma viene più di qualche dubbio analizzandola.

Intanto sembra la storia dell'elefante che ha partorito il topolino ed il sospetto che sia qualcosa di prettamente "clientelare" appare anche abbastanza giustificato. 

Se la premier la definisce politica neanche si sbaglia, ma vista da questa parte, non è un complimento, visto che appare da una parte senza una vera e propria chiara visione e dell'altra "spartitoria e lottizzatrice". 

Difficile riconoscere una qualche giustizia sociale, per esempio e la demogogia dietro la quale i governanti continuano a nascondersi per giustificarla non serve a governare, come, invece, purtroppo è utile per essere votati. 

Giorgia Meloni invece ha affermato che la sua finanziaria è trainata da due valori fondamentali: la crescita economica e la giustizia sociale. 

Sinceramente non è che si notino importanti interventi per aumentare la produttività del sistema economico italiano.  
Certo ci sono gli sconti energetici, ma ci mancherebbe altro in questo momento e dopo i vari proclami. 
Lo stop al superbonus fiscale che è servito alla ripresa economica in Italia, invece, lascia molte perplessità. 

Evidentemente non sono il solo a pensarla cosi visto che le previsioni danno una crescita dell’economia italiana per l’anno prossimo dello 0,3% contro più del 3% ricavato da Mario Draghi, ma si sa... L'ex premier era il "confetto ai porci" e rimarrà solo un ricordo. 

Anche il tema della giustizia sociale merita di essere approfondito anche perché vi è una direzione del Governo che può piacere o no, ma è, direi, logica visto che si è voluto votare a destra. 

Partiamo dicendo subito che il tanto sbandierato aumento delle pensioni minime a mille euro non c’è. 
Anzi è già stato preannunciato un taglio dell’adeguamento delle pensioni, quelle sopra i duemila euro lordi. 
Anche, quindi, l’adeguamento automatico delle pensioni va a farsi benedire. 

Oltre al danno, la beffa:
I tagli ai pensionati anziani andranno a finanziare quell'ingresso anticipato sbandierato da Salvini per quella quota di pensionandi anticipati ai quali il leader della Lega si riferisce. 
Probabilmente questi soggetti non ci saranno mai, ma sono serviti anche quelli per i voti. 
Quella nuova quota 103 che genera ulteriore caos nel sistema.
Non fosse anche solo per il fatto di mettere contro pensionati e pensionandi. 

Se già questo punto tutto è tranne che giustizia sociale, non ne parliamo poi quando si arriva a parlare di Reddito di cittadinanza e flat tax. 

Previsto ridimensionamento del primo e promessa di abolirlo l'anno prossimo. 

I soldi risparmiati  serviranno per finanziare tre flat tax. 

Non so se sia precisa la previsione di chi dice che la Flat tax estesa fino a 85mila euro per le partite Iva, farà in modo che un dipendente paghi fino a 10mila euro di tasse in più rispetto ad un autonomo, ma la direzione è quella. 

A beneficiarne saranno i professionisti benestanti con redditi elevati,  ma anche gli altri autonomi per via del reddito incrementale del triennio e i lavoratori dipendenti del privato con un alleggerimento fiscale del premio di produttività dato dalle aziende. 
Esclusi i dipendenti pubblici. 

Ora questo può anche non piacere, ma è solo il punto di vista di una classe politica che fa gli interessi della parte che storicamente tutela. 
Quando si sceglie per chi votare, si dovrebbe temere conto di questa realtà prima di tutto e non lamentarsi poi. 

Destra e sinistra che non esistono più è una fake news per far perdere la bussola. 
Le caratteristiche principali rimangono soprattutto a livello economico. 
La destra è una forza capitalista che tende a favorire le aziende e le partite Iva. 
Se sei un operaio di che ti lamenti se hai mandato quella forza al potere che non può neanche avere il torto di governare secondo la propria estrazione e le proprie caratteristiche peculiari? 
Sarà "terra terra", semplicistico, eccessivamente didascalico e sterile, ma il concetto è quello. 
Che si sia in Tunisia, Arabia, Senegal, Ecuador, ecc... 
che la destra difenda i più deboli appare una barzelletta di Renato Ciardo. 

Neanche a dirlo, infatti, mentre la finanziaria di Draghi aveva trovato un miliardo di euro per venire incontro alle nuove necessità del settore pubblico, in quella della Meloni non vi è traccia. 

Tra Covid, DAD e tutto quello che ne è derivato c’è la necessità di rendere più efficiente la pubblica amministrazione investendo nelle persone. 
Ci sono i contratti già in scadenza, ecc... 
Tutto ignorato. 

Ambiente? 
Il Governo ha spostato in là la tassa sulla plastica e si materializza ancora una volta la tregua fiscale rappresentata dal condono per gli evasori.
Insomma un film già visto, marchio di fabbrica del centro destra. 

Neanche la riduzione del Cuneo fiscale è da considerare nei provvedimenti che mirano all'equità fiscale. 
É in atto praticamente una specie di inganno per i lavoratori oppure un prelievo dai giovani. 
Come è possibile? 
Cerchiamo di spiegarlo. 
Tanto per cominciare è solo un provvedimento temporaneo e poi indovinate chi sarà a pagare quelli che saranno i pochi utili, ma che comunque diventeranno il reddito spendibile? 
Il lavoratore stesso se non saranno gli utili per maturare la pensione, oppure la collettività in caso contrario attraverso un nuovo debito dell’Inps. 

Insomma più ombre che luci, ammesso che queste ultime io le abbia viste o non le abbia volute prendere in esame. 


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