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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Nodo ferroviario a Sud di Bari, Sospeso il progetto dal TAR: "Comprende aree paesaggistiche vincolate"

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Dopo il ricorso dei comitati ambientalisti e dai cittadini proprietari dei terreni interessati.




Ci sono regole che dovrebbero funzionare alle nostre latitudini come a foggia, come in Marocco, Giappone, Costa Rica, Canada, Tunisia, Arabia, Senegal, Ecuador, Albania, Iran, Iraq, ecc....
però poi si suol dire che ai piani alti ognuno fa quel che cazzo gli pare. 

Poi ci laviamo la bocca di diritti e mettiamo sempre all'inizio del discorso la parola ambiente.
Risultando ridicoli come un pezzo di Renato Ciardo, solo quando accade qualcosa che fa spostare l'ago della bilancia, una volta tanto, dalla parte di chi protesta.

Qui non si parla di un concerto dei Simply Red o dei Toto o delle gesta del giovane Fagioli.
Qui sono in ballo delle questioni ambientali e i diritti di proprietari dei terreni.

Ma cosa è successo? 
Che questa volta a furia di insistere, si rischia veramente di avere ragione.

In pratica il Tar della Puglia ha sospeso l'autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud di Bari, che prevede il raddoppio dei binari per 10 chilometri e la successiva variante di un tratto della strada statale 16. 

L'opera che rientra nell'ambito dell'ampio progetto del Nodo ferroviario di Bari è stata sin da subito osteggiata da gran parte della popolazione, ma si è sempre cercato di andare oltre ad ogni forma di protesta e continuare nella realizzazione.

In verità il Tar Puglia lo scorso luglio aveva già sospeso, in via cautelare, l'autorizzazione paesaggistica. Purtroppo, però, l'ordinanza fu poi riformata a settembre dal Consiglio di Stato che annullò la sospensiva del Tribunale amministrativo.

In questi giorni un'altra puntata della questione:
Il Tribunale Amministrativo Regionale si è pronunciato sul ricorso proposto dai comitati ambientalisti e dai cittadini proprietari di terreni interessati dall'opera e questi ultimi hanno avuto ancora una volta ragione, almeno per il momento.

La sentenza, infatti, ha stabilito che, nell'autorizzazione data dalla Regione in deroga al Piano paesaggistico territoriale, non è stata evidenziata l'inesistenza di alternative localizzative.
In particolare il progetto prevede lo spostamento dei binari dalla linea del mare in un'area più interna, andando a toccare le lame che sono ritenute aree paesaggistiche vincolate.

Oltre al fatto specifico, questa può essere una buona notizia anche sul fronte della nuova Statale 16 che ha suscitato le stesse proteste.

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