Le feste in ospedale con l'Associazione Vivere a Colori.

Il sorriso che provoca il sorriso

Magari in periodi particolari alcune iniziative provocano un interesse maggiore. 

C'è quella voglia di considerarsi o voler essere considerati più buoni, quasi come fosse uno spot di autopromozione. 

Una specie di PSI post Craxi, senza rendersi conto che, probabilmente, si era meglio prima. 

Ma tanto poco importa in questa era che va fin troppo veloce per potersi permettere di focalizzare le situazioni. 

Oggi, però, voglio parlare di qualcosa di particolare che, anche se non trova sui media lo spazio che merita può essere considerato fondamentale, specialmente nella vita di alcune persone. 

Donare un sorriso può sembrare una cosa facile, dipende, però, dal contesto nel quale si opera. 

Fare il clown.... 

Quante volte si dice quasi in senso dispregiativo?

Eppure lo smile di Harvey Ball è un'icona, come la world smile foundation è una realtà. 

Non occorre simpatizzare con il diavolo, per citare i Rolling Stones, per sentirsi al di sopra delle parti. 

Io mi sono, forse, lavato solo la coscienza comprando le Uova dell'Ail?
Credo di no, ma a prescindere credo sia un bel gesto.

Del resto da qui a Riccione, da lì a Malta ed in qualsiasi altro posto, c'è sempre un po' di perplessità quando si vuol combattere il grigio con i colori. 

Qui parliamo di un'associazione che è vicina fisicamente alle persone che soffrono.

E non esiste riequilibrio finanziario, reddito di dignità, ecc... che tengano. 

Certo, non può esserci nessuna forma di razzismo per una tale pratica. 

Però dobbiamo sempre tener presente che, per esempio, il Rock targato italia e Robbie Williams, potrebbero essere visti non sullo stesso piano, ma fanno parte di una stessa materia. 

"Vivere a colori" vive tutto l'anno una serie incredibili di vicende ed invece di alzare bandiera bianca contro tutte quelle che possono sembrare avversità è sempre in prima linea. 

L'associazione ha preso in prestito una specie di slogan che parte da una canzone. 

La mente va qui, per forza, ad esplorare le tante possibilità per l'essere umano, senza scordarsi le proprie priorità. 

Quindi lo slogan diventa cantato, come per un segno in questo strano mondo nel quale vedere la sofferenza, specialmente dei bambini stride con l'idea che i media vogliono dare dell'esistenza. 

 "Siamo fuo.. ri dall tunn..ne..ne..nell...🎼🎶🎵"

Cantano idealmente i volontari. 

Questo tunnel ci teletrasporta nel reparto di malattie infettive del Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" di Bari.... 

E nonostante quello che si cerca di fare, l'anima di questi clown in realtà non è proprio in linea con il  "divertimento" che cita il brano di Caparezza citato. 

Ma la forza per allietare i bimbi ricoverati sicuramente fa la differenza e la missione è cercare di vivere loro favola una favola. 

Nell'altra parte della citta, altri dottor clown, rallegrano il reparto dell Ospedale San Paolo Pediatria .

È una missione che dura tutto l'anno, da tanti anni. 

Una serena Pasqua per chi è più sfortunato è il regalo più bello che si può fare anche alla propria anima. 

Tanti auguri a bimbi e clown.