Lettera aperta all’amata Mola da Pasquale (Pat) Capriati - Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo USA (Chicago): La Madonna un dono fatto con il cuore, trattato da alcuni con cattiveria ingiustificata.
Pasquale (Pat) Capriati (Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo) da Chicago affida una bella lettera dedicata ai Molesi che chiarisce alcuni aspetti e stati d'animo.
Ritengo sia molto interessante questa lettera, sia perché scritta con il cuore e sia perché puntualizza diverse cose che non voglio anticipare, ma che non erano chiare fino in fondo circa la dinamica della vicenda.
Spesso si parla a vanvera Senza essere totalmente a conoscenza di alcuni avvenimenti, credo sia necessario sapere tutto prima di farsi delle opinioni
Lettera aperta all’amata Mola
Carissimi concittadini vicini e lontani,
comincio questa lettera aperta rivolgendomi ai molesi residenti e alle comunità di Chicago e New York. La vicenda che vado a trattare ha tenuto banco durante tutto il mese di settembre da una parte all’altra dell’oceano, con strascichi anche sui social, e ci tengo a chiarire che per me ed i molesi d’America, la nostra unica intenzione era stata di volere attivamente contribuire, come richiestoci dal comitato organizzativo delle celebrazioni del 290mo anniversario della Madonna Addolorata, prendendoci carico/sponsorizzando un’iniziativa già programmata tra l’elenco delle varie attività e relative spese per la Festa Grande.
Mi sono occupato in prima persona, con grande amore ed entusiasmo nel raccogliere fondi per rendere memorabile il nostro usuale contributo dagli Stati Uniti a questa festa patronale dal numero importante. Il 290° anniversario dalla prima processione in onore di Maria SS Addolorata meritava un segno tangibile del nostro affetto verso la nostra città natale e la sua Patrona.
Con Emanuele Mangiolini, straordinario Presidente del Comitato Festa Grande, abbiamo vagliato diverse ipotesi da appoggiare, tutte ugualmente valide, per sostenere concretamente i volontari che hanno svolto un lavoro a dir poco encomiabile, che tutta la popolazione di Mola dovrebbe esserne grata e riconoscente. La nostra scelta è ricaduta sulla realizzazione di una scultura (e non una statua) raffigurante la nostra amata Patrona, segno inequivocabile del nostro amore verso la città ed i suoi abitanti, desiderosi che sarebbe rimasto a memoria imperitura dei nostri sentimenti.
Chi mi conosce sa che sia nel mio ruolo professionale (parte dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero - Ministero Affari Esteri, che nella mia vita personale e di associazionismo da Presidente della Federazione Puglia Chicago e del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo), anche se emigrato assieme alla mia famiglia negli USA dall’età di 13 anni, mi spendo da sempre per la conservazione, valorizzazione e la diffusione della nostra lingua e delle tradizioni italiane, con un occhio particolare alla mia Mola di Bari e alla mia regione d’origine. Infatti, ritornerò in Puglia la prossima settimana alla guida di una importante delegazione commerciale di buyer della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) statunitense per una serie di incontri b2b (business to business).
Uso ogni giorno un mezzo per catturare l’interesse delle nuove generazioni, che dell’Italia non hanno memorie di prima mano anche attraverso il mio programma settimanale in streaming di musica pop italiana “Domenica Insieme”, oppure gli articoli che scrivo per la rivista mensile italo-americana “Fra Noi”, la promozione del Made in Italy e mille altre attività. Cerco di tramandare ai posteri la nostra storia. Il più grande esodo della storia moderna è stato quello degli italiani: al primo posto l'Argentina con 15 milioni di persone, gli Stati Uniti con 12 milioni, il Brasile con 8 milioni, il Canada con 1 milione e l'Australia con 540.000 persone. Benché siano solo numeri approssimativi, si riesce benissimo ad immaginare quanta gente cerchi quotidianamente di mantenere un rapporto con il proprio paese d’origine. Un fil rouge che coinvolge anche i figli di noi Italiani che vivono per il Mondo, e che sognano di approfondire la loro conoscenza di usi e costumi con la terra che ha dato i natali a genitori o nonni. La Patria che i loro congiunti non hanno mai dimenticato, che vive nelle loro parole e nei loro ricordi.
Ritengo che il nostro passato sia la chiave del futuro, in quanto aiutano le nostre prossime generazioni all’estero a capire e divenire migliori cittadini del mondo. Ed era questo l’intento che ci ha portati a voler farmi carico di questa iniziativa e sponsorizzare la realizzazione di un’opera della nostra Patrona,
Per chi ha la fortuna di vivere Mola quotidianamente, forse sarà difficile comprendere i sentimenti di chi vive dall’altra parte del mondo, legato indissolubilmente da un invisibile filo rosso a questo paese che è scolpito indelebilmente nel nostro cuore.
Come spiegare il sussulto che si prova solo sentendo nominare l’amata terra natia, quando si incontra qualcuno che condivide le nostre stesse origini, le stesse tradizioni che ravvivano il legame con l’indimenticato paese natale.
Lasciare Mola alla ricerca della propria strada è una cosa che nessuno di noi (nel mio caso i miei genitori) ha fatto a cuor leggero, e i rimpianti viaggiano di pari passo alle soddisfazioni che la terra che ci ha accolti ci offre quotidianamente. È questo che ci ha spinti alla realizzazione del simulacro, la volontà di rinnovare quel fil rouge che ci unisce nel nome di Mola e di Maria Addolorata, noi certi che la nostra storia e i nostri sacrifici non venissero dimenticati, voi sicuri che anche dall’altra parte del mondo ogni molese avrà qualcuno su cui contare lontano da casa.
L’artista che ha realizzato l’opera, Deni Bianco, è uno dei più noti maestri cartapestai di Putignano in Italia (e vi prego di non volere diminuire/disprezzare il termine “cartapestaio”. Un artista che non ha bisogno di presentazioni, che ha un palmarès invidiabile, noto oltre i confini italiani. Le premesse per donare a Mola un cadeau indimenticabile c’erano tutte. Purtroppo, la realtà è andata diversamente dalle aspettative. E non nego il dispiacere suscitato in me nel leggere l’approccio alla vicenda di alcuni media locali, partiti “lancia in resta” contro quella che voleva essere un’espressione di fede e amore incondizionato verso la nostra città.
L’effige donata è stata definita da alcuni leoni da tastiera, brutta, inutile, ingombrante, senza scopo. Qualcuno ha addirittura scritto di rispedirla al mittente (quanta cattiveria). Altri hanno voluto consigliarci utilizzi più opportuni per i fondi amorevolmente da me raccolti. Io e quanti hanno partecipato a questo progetto ci siamo sentiti ingiustamente umiliati, quasi senza diritto di replica.
Concludo questa mia lettera aperta ringraziandovi per l’attenzione prestatami. Ringrazio di vero cuore tutti coloro che hanno saputo apprezzare il nostro gesto, che ripeto è stato fatto con il cuore in mano, augurando a Mola e a voi un futuro migliore.
Evviva La Madonna Addolorata, evviva Mola di Bari.
Pasquale (Pat) Capriati
Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo
USA (Chicago)
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