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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Giangrazio Di Rutigliano insiste: Non c'è Condivisione a Mola circa il DPP fondamentale per la redazione del Piano Urbanistico Generale.



L' Intervento dell'ex Sindaco durante la seduta del Consiglio comunale del 14 febbraio scorso dedicato all'aggiornamento DPP del 2009 e adeguamento PRG al PPTR.


Periodo di Carnevale, ma non è che in politica possa valere il concetto che "ogni scherzo vale", specialmente se abbiamo a che fare con qualcosa che deve delineare, per certi versi il futuro di una comunità.

Spesso ci troviamo in situazioni che vengono descritte come paradossali, come se, per esempio ad Alberobello non ci fossero i trulli o in Mali si vivesse nell'oro.
Ma è proprio così?
Certo a sentire le diverse fazioni ascoltiamo versioni diversissime tra loro, come se si parlasse di due città diverse, allora l'unica soluzione è argomentare e spiegare i motivi di alcune scelte e di alcune dichiarazioni.

Se nell'immaginario collettivo parlare di consiglio comunale equivale ad una rappresentazione più di Checco Zalone che di Zucchero, Mahmood, Blanco, Achille Lauro, ecc... 
Un motivo  ci sarà ma, a prescinder da tutto ci vorrebbe da una parte una specie di Vlahovic per scardinare le difese avversarie che vanno dall'indifferenza all'ostruzionismo e poi, in secondo luogo quella tanto dichiarata condivisione che non sempre si verifica.

Nel suo intervento, durante l'ultimo Consiglio comunale che, guarda caso, combaciava con la giornata di San valentino, lunedì 14 febbraio nel quale è indicativo il controsenso della disaffezione nei confronti della politica, Giangrazio Di Rutigliano ha preso la parola per sottolineare alcuni concetti che, a suo parere, non vanno bene nel modo attuale di condurre le cose a Mola di Bari.

L’argomento di maggiore attualità è l' approvazione dell’aggiornamento del Documento Preliminare di Programmazione (DPP), fondamentale per la redazione del Piano Urbanistico Generale e l'ex Sindaco si è rivolto all'Amministrazione in questi termini:👇


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Con molta sofferenza intervengo questa sera in questo consiglio comunale poiché avevo sperato in ben altro epilogo ed ogni sforzo ho fatto, supportato dalle forze politiche che rappresento “Progetto Mola” e “lista civica Giangrazio Di Rutigliano”, per giungere ad una condivisione di questo provvedimento.

Non mi sono sottratto alla partecipazione dei lavori in commissione, benché non ne fossi componente, a cui ho fatto pervenire proposte e suggerimenti.
Spesso si sente parlare di richieste strumentali, ma ritengo non ci sia alcuna strumentalizzazione nel chiedere un tempo più lungo per una maggiore partecipazione e condivisione, soprattutto da parte della cittadinanza, per un provvedimento di notevole importanza che impegnerà per scelte da farsi nel futuro e che andranno oltre questa amministrazione.

Si sarebbe potuto parlare di strumentalizzazione se avessimo chiesto più tempo per la condivisione di questo documento, facendo una richiesta di 6 mesi o forse anche 3 mesi, ma non pretendevamo questo.
Altra delusione è legata all’impegno assunto dall’assessore Berlen, quindi dall’intera amministrazione, per la realizzazione di due incontri pubblici da tenersi nell’arco di 15 giorni, ma non si è visto nulla. Certo non possiamo definire partecipazione e condivisione quella proiezione fatta sul social in modo unidirezionale qualche giorno fa. Troppo spesso si fa riferimento nei discorsi politici all’importanza della partecipazione pubblica, ma quando se ne presenta l’occasione, come in questo caso, viene palesemente evitata.
Caratteristica del Documento Programmatico Preliminare (DPP), così come previsto dalla Legge regionale 20/01 e dal Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG), è proprio la consultazione pubblica che fa del DPP un documento innovativo tanto che è esplicitamente richiamato nella legge regionale: “per dare concretezza a tale innovazione, la consultazione pubblica non si può fondare su una analisi di larga massima della situazione locale né mirare alla condivisione di obiettivi tanto generali da risultare generici. 
È necessario invece che il DPP rappresenti un documento di prima definizione degli obiettivi progettuali del PUG (Piano Urbanistico Generale) che, per quanto preliminare, deve essere basato su un sistema di conoscenze e su quadri interpretativi non sommari, costruiti in modo condiviso”.
Tutto questo perché lo stesso DPP “conterrà l’indicazione di ciò che dovrà essere eventualmente approfondito ai fini del perseguimento degli obiettivi delineati, con l’esplicitazione dei criteri sulla base dei quali elaborare il PUG in forma compiuta”. 
Più chiara di così la Legge regionale non poteva essere! 
Quindi la nostra non è una richiesta pretestuosa ma un’adesione a quanto prescritto dalla norma regionale.

Inoltre, questo aggiornamento del DPP va colto come una opportunità poiché dopo 12 anni (tanto è il tempo trascorso dall’adozione del DPP del 2009) molto è cambiato e soprattutto sono cambiate le sensibilità verso determinati temi, e come esempio porto alcuni riferimenti raccolti durante i due incontri pubblici organizzati dalle mie forze politiche:

1) il decremento demografico di questi ultimi anni non era previsto in tale misura: invitiamo a considerare l’analisi della problematica e conseguenti linee di indirizzo quali elementi che andrebbero inseriti già nel DPP;
2) le zone F del PRG (Piano regolatore Generale) erose dalla realizzazione del PRU e dal PIRP: proponiamo un’analisi degli effetti per capire quale situazione ha prodotto. Anche questi sono elementi che andrebbero inseriti già nel DPP;
3) riteniamo opportuno discutere delle previsioni del PRG non ancora realizzate: come transitano nel PUG? Anche questi sono elementi che andrebbero inseriti già nel DPP;
4) variante della SS16: Indicare che preferiamo la soluzione che prevede il minor consumo di suolo è un altro elemento che già può essere inserito nel DPP;
5) come affrontare la questione parcheggi, grande criticità di Mola, accentuata dopo la realizzazione del Fronte Mare e Piazza XX Settembre? Elementi che dovrebbero essere inseriti già nel DPP;
6) le zone artigianali che vanno dal depuratore a via Caracappa che fine fanno nel passaggio dal PRG al PUG? Altri elementi che potrebbero essere inseriti già nel DPP;
7) la questione viaria prevista nel PRG e non ancora completata, come si contempla nel PUG? Sono elementi che bisognerebbe inserire già nel DPP;
8) i singoli piani influenzano il PUG, ma quale è il limite fisiologico e quando diventa patologico? Sono elementi che dovrebbero trovare indirizzo già nel DPP.

E poi c’è la questione ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).
Si possono esprimere posizioni differenti su quello che è il parere formulato da ANAC, ma nello stesso parere c’è un passaggio che non lascia adito ad alcun dubbio sul fatto che l’amministrazione comunale AVREBBE DOVUTO adottare i provvedimenti necessari per raddrizzare la rotta, ovvero il Consiglio comunale avrebbe dovuto riunirsi e revocare la convenzione con il politecnico, e quindi indire una gara pubblica per il conferimento dell’incarico che veda partecipare i soggetti titolati a farlo. 

Gli ultimi 3 righi scritti nel parere ANAC sanciscono che: “alla luce di quanto sopra, si rimette a codesta amministrazione ogni valutazione in ordine agli atti e ai provvedimenti da adottare nella fattispecie oggetto della richiesta di parere, sulla base dell’indirizzo generale sopra illustrato”.
Pertanto la questione ANAC non può essere licenziata con il breve passaggio nella bozza di delibera dove si legge un “RILEVATO che con nota PEC del 2 aprile 2021 il Segretario generale per conto dell’amministrazione comunale e su mandato del consiglio comunale giusta D.C.C. n. 37 del 28.12.2018 ha inoltrato all’ ANAC specifico quesito inerente il suddetto rapporto di collaborazione”; e un “ACQUISITA agli atti la nota PEC del 15/06/2021 con la quale l’ANAC ha riscontrato la suddetta richiesta”.

Alla luce di quanto scritto da ANAC la domanda che pongo è “codesta amministrazione quale valutazione ha fatto in ordine agli atti e ai provvedimenti da adottare sulla base dell’indirizzo generale illustrato da ANAC?”
Una valutazione che andava inserita nella bozza di delibera da approvare questa sera in questo Consiglio comunale. 
Una richiesta che avevo già avanzato nei lavori di commissione ma che vedo disattesa.

Questa sera dai banchi della maggioranza si è parlato della partecipazione degli organi professionali (ingegneri, architetti e geometri) al dibattito, ma voglio ricordare, per amor di verità, che quando l’unica volta che i rappresentati degli organi professionali hanno partecipato hanno detto chiaramente di non potersi esprimere per mancanza della documentazione.
Ed inoltre la partecipazione non si può limitare alla sola presenza degli ordini professionali ma andavano eventualmente invitati altri soggetti con rilevanza socio-economica di Mola.

In definitiva, continuiamo a ritenere, a nome mio e delle forze politiche che rappresento, il PUG una priorità strategica e indifferibile per il nostro paese ed è per questo che continuiamo ad essere sorpresi e fortemente preoccupati per l’iter che l’assessore Berlen e l’amministrazione Colonna hanno inteso percorrere per la redazione del Piano Urbanistico Generale e non siamo affatto entusiasti di quanto sta accadendo sia in consiglio comunale che nel paese e siamo ancor più preoccupati per il parere dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) con il quale a nostro avviso viene bocciato il percorso intrapreso per la redazione del PUG.

Questa accelerazione nell’approvazione del DPP non ha senso in assenza di indirizzi per i punti elencati in precedenza e tanti altri se ne possono aggiungere.
L’obiettivo principale che abbiamo auspicato sino all’ultimo momento, e che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto fortemente perseguire, era di riuscire ad approvare un DPP con larga condivisione dell’assemblea consiliare.

Un documento così importante se approvato a colpi di maggioranza non è certo un buon percorso. 
Una responsabilità che ricade tutta sulla maggioranza. 
Avere un buon DPP non è spreco di tempo ma garantisce continuità nelle proposte anche nel passaggio da una amministrazione all’altra, al cambiare dei sindaci e assessori che nel tempo si susseguiranno.
Un DPP con precise linee di indirizzo è necessario per trovare l’accordo con la comunità, invece vi approverete un DPP con una fase ricognitiva che è carente della partecipazione e condivisione delle forze politiche e sociali, e il risultato non potrà che essere un documento importante ma con una elaborazione lacunosa.
Abbiamo fatto ogni sforzo per aggiustare la rotta a questo provvedimento, ma altrettanto l’amministrazione si è impegnata per non ricercare la condivisione e una più larga maggioranza che andasse oltre il voto degli 8 consiglieri più il sindaco.

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