Il Generale "Scomodo": Rimosso per aver Difeso l'Umanità in Divisa.
Un caso che scuote l'Arma dei Carabinieri: le parole del Generale Oresta sulla salute mentale e il valore della persona costano caro.
Un vero e proprio "mondo al contrario" quello che emerge dalla recente vicenda che ha coinvolto il Generale dei Carabinieri Pietro Oresta.
Comandante della prestigiosa Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri di Firenze, Oresta è stato improvvisamente rimosso dal suo incarico, una decisione che sta sollevando un'ondata di indignazione e solidarietà in tutto il Paese.
La sua "colpa"? Un discorso, definito da molti "meraviglioso e commovente", rivolto ai giovani allievi, nel quale ha osato mettere al centro la salute mentale, la cura di sé e il rispetto per la persona, valori che, a suo dire, dovrebbero prevalere su ogni missione o procedura.
Le parole del Generale Oresta, lontane anni luce dalla retorica militarista, hanno toccato temi di capitale importanza.
"Sappiate", ha detto ai suoi allievi, "che è impossibile che vi venga chiesto qualcosa che non si possa fare e ricordatevi che il vostro benessere, e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura."
Un messaggio potente e profondamente umano, che ribalta la narrativa tradizionale della divisa e del servizio come unica ragione di vita.
Oresta ha proseguito con un esempio emblematico, sottolineando come "aiutare un anziano ad attraversare la strada ha più impatto di trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone. Batman, Robin, Rambo, non ce ne frega niente…."
Queste affermazioni, all'apparenza semplici ma rivoluzionarie nel contesto militare, arrivano in un momento storico in cui problematiche come il burnout, i suicidi e il disagio psicologico tra le forze dell'ordine sono un allarme sociale, come denunciato da sindacati come Unarma.
Le parole di Oresta sembravano voler creare un ambiente più sano e supportivo per i futuri servitori dello Stato, incoraggiandoli a non sacrificare il proprio benessere in nome di un concetto distorto di "eroismo".
Eppure, in quello che viene percepito come un "Paese al contrario", queste parole non sono state accolte come un esempio virtuoso da premiare, ma piuttosto come uno scandalo da punire con l'allontanamento.
La rimozione del Generale Oresta, avvenuta senza chiare spiegazioni ufficiali, solleva interrogativi inquietanti sullo stato di salute delle istituzioni e sulla loro capacità di accogliere un dibattito aperto e necessario su temi così delicati.
Molti, sui social e non solo, stanno esprimendo la più sincera e totale stima e solidarietà al Generale Oresta, riconoscendo il coraggio di aver espresso verità scomode ma fondamentali.
La sua vicenda, purtroppo, sembra confermare un modello in cui il pensiero critico e l'umanità vengono spesso sacrificati sull'altare di una rigidità gerarchica che sembra temere il cambiamento.
Resta da vedere se questo episodio genererà una riflessione interna all'Arma o se, come in altri casi, verrà rapidamente messo a tacere.
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