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Giustizia Dopo 45 Anni: Ergastolo Definitivo per Bellini, Confermata la Matrice Fascista della Strage di Bologna.



Una sentenza storica della Cassazione pone fine a decenni di attesa, chiedendo ora una chiara presa di posizione politica.


Dopo 45 anni di dolore, attesa e incessante ricerca della verità, la giustizia ha finalmente pronunciato una parola definitiva sulla Strage di Bologna. 

La sesta sezione della Cassazione ha condannato all'ergastolo in via definitiva Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, per il suo ruolo nella terribile esplosione che il 2 agosto 1980 causò 85 morti e oltre 200 feriti alla stazione di Bologna.

Questa sentenza non è solo un verdetto; è un punto fermo nella storia giudiziaria italiana, che chiude un capitolo cruciale di uno degli eventi più traumatici del dopoguerra. 

Con la condanna di Bellini, viene ribadito in modo incontrovertibile ciò che molti hanno sempre sostenuto e che le sentenze precedenti avevano già delineato: la chiara e inequivocabile matrice fascista della strage.

Il percorso giudiziario che ha portato a questa condanna è stato lungo e tortuoso, caratterizzato da depistaggi, silenzi e tentativi di ostacolare la verità. 

Paolo Bellini era stato inizialmente assolto in primo grado nel 1991 e poi condannato all'ergastolo in appello nel 2022. 
La sua posizione era stata riesaminata a seguito di nuove prove emerse, in particolare la sua identificazione come l'uomo ripreso dalle telecamere di sicurezza il giorno della strage, oltre a testimonianze e riscontri che lo collegavano agli ambienti dell'eversione neofascista. 

Questa condanna definitiva si aggiunge a quelle già inflitte a Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro come esecutori materiali e a Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi per depistaggio, a dimostrazione di una rete complessa di responsabilità.

Oggi, il pensiero va innanzitutto ai familiari delle vittime e ai cittadini bolognesi, che non hanno mai smesso di lottare per ottenere giustizia, trasformando il loro dolore in una forza motrice per la ricerca della verità. 
La loro tenacia è stata fondamentale per arrivare a questo storico traguardo.

La sentenza, seppur non in grado di sanare una ferita umana profonda e insanabile, ricompone almeno a livello giuridico una delle pagine più buie del nostro Paese. 

Tuttavia, emerge forte l'appello affinché questa verità giudiziaria venga pienamente riconosciuta anche a livello politico. 

È ora che le istituzioni e, in particolare, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prendano atto senza riserve di quanto stabilito dai tribunali, affermando chiaramente la matrice fascista della strage di Bologna, come richiesto anche dalle associazioni dei familiari delle vittime. 

Un riconoscimento che, seppur tardivo, rappresenterebbe un atto di dignità e di piena adesione ai valori democratici e costituzionali.


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