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Comunicato di "E' Ora a Sinistra" sul No al disegno di legge sull'Autonomia differenziata e su quanto accaduto in Consiglio Comunale a Mola.



Il disegno di legge sull'autonomia differenziata provvede alla definizione dei “principi generali per l'attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” e delle “relative modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione”


Come i cittadini molesi sapranno uno dei punti all'Ordine del giorno dello scorso Consiglio comunale riguardava il Disegno di legge "Calderoli". 

Il Ddl sull’autonomia differenziata, fortemente voluto dalla Lega ha suscitato diverse polemiche ed anche a Mola queste non sono mancate. 

il testo è venuto fuori dall’intesa, raggiunta a dicembre, tra il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e la Conferenza delle Regioni, ma, si sa, non tutte le regioni la pensano alla stessa maniera, per non parlare delle realtà ancora più locali, tipo i Comuni. 

Ed infatti il 13 Novembre 2023 il Consiglio molese ha approvato una delibera contro questo già famigerato Ddl. 

"Ora! A sinistra", fervente sostenitrice della delibera ha voluto, attraverso un comunicato, fare il punto di quanto successo nella assemblea Municipale. 

Con tale documento ha voluto sottolineare sia il disegno di legge che il comportamento della Minoranza molese durante le operazioni di voto. 
Nonostante le vibrazioni fossero buone, l'opposizione ha proposto variazioni all'ultimo momento e poi ha abbandonato l'aula non partecipando alle operazioni di voto. 

Un comportamento definito strumentale, eccezione fatta per il comportamento di Giangrazio Di Rutigliano che invece ha votato la delibera.

Ecco il Cominicato:👇🏻 

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Il Consiglio Comunale del 13 novembre 2023 ha approvato una delibera contro il Disegno di Legge “Calderoli” sull’autonomia differenziata; iniziativa fortemente voluta, condivisa e sostenuta da Ora! A sinistra.

La proposta deliberante, sottoscritta dal Sindaco e da tutta la maggioranza, era stata presentata in Consiglio lo scorso 27 ottobre. Tuttavia, in riposta all’invito della minoranza, per un “maggior approfondimento e condivisione”, è stato chiesto al Presidente Tanzi di posticipare l’ordine del giorno al successivo consiglio deliberante. 
Abbiamo accolto questa istanza, con un atto di responsabilità e estrema correttezza, con l’obiettivo di raggiungere l’unanimità su un provvedimento di grande importanza definito dalla minoranza stessa come “fondamentale”.

Purtroppo la minoranza ha presentato proposte di modifica solo sabato mattina - due giorni prima dal Consiglio - stravolgevano l’impianto, gli obiettivi, il contesto stesso della delibera. 
Questo è stato un comportamento politicamente scorretto, come evidenziato in aula dal consigliere Sportelli, che aveva previsto l’epilogo: infatti la minoranza, nonostante avesse definito “fondamentale” la proposta deliberante, si è sottratta al voto uscendo dall’aula in modo strumentale.

Apprezziamo invece l’intervento e il voto favorevole del consigliere Di Rutigliano che, in rappresentanza dei suoi gruppi politici, ha espresso sostegno e condivisione sui contenuti di una deliberazione che esprime tutta la preoccupazione del nostro e di tanti comuni, e in modo particolare del sud, di fronte alle gravi conseguenze che il Disegno di Legge potrebbe comportare se attuato.

Il consigliere Pietro Sportelli ha ribadito durante la discussione in Consiglio, quanto il Disegno di Legge sia lontano dai principi del titolo V della Costituzione che pone al centro il principio della perequazione con l’art.119. Infatti si sottolinea che nessuna autonomia, seppur prevista dall’art. 116 comma 3 della Costituzione, può prescindere da una giusta distribuzione della ricchezza tra le regioni italiane.

L’art. 3 della Costituzione, volutamente inserito come premessa della Delibera, ci ricorda ogni giorno che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.

Il disegno di legge Calderoli è oggetto delle nostre critiche in quanto dimentica i principi fondamentali della nostra Repubblica, come la sovranità del popolo, la centralità del parlamento, così come le necessità delle Regioni in difficoltà, soprattutto nei settori riguardanti la scuola, l’ambiente, i trasporti, e la sanità. 
Il disegno di legge Calderoli è difatti un potenziale “ostacolo di ordine economico e sociale” per il nostro Paese è accentua il divario tra le regioni italiani del nord e del sud.

Riteniamo invece che sia necessario garantire concretamente l'accesso ai servizi fondamentali in condizioni di parità per tutti i cittadini, indipendentemente dal territorio di residenza, come è previsto dalla Costituzione Italiana e dal principio di uguaglianza, che richiede di sostenere con risorse aggiuntive le comunità e i territori in difficoltà, proprio per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale.

Sosteniamo e continueremo a sostenere convintamente che in materia di autonomia delle Regioni ci si debba sempre muovere in osservanza dei principi fondamentali della Repubblica di solidarietà (art.2 Cost.), eguaglianza (art.3 Cost.), unità e indivisibilità (art.5 Cost.).

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In buona sostanza non siamo alla Bit a promuovere i propri prodotti, ma in un organo istituzionale che deve difendere l'onorabilità delle persone che rappresenta. 
Queste devono poter gridare 
"I'm free" come il protagonista Tommy degli Who e per fare in modo che questo possa accadere bisogna badare alla sostanza e non mettere paletti. 

L’ultima volta non arriva mai, in questo presente che capire non sai
(CCCP)

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