Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

So I Wanna Think - Il primo lavoro House di Giuseppe Aversa e Gianvy Liotine - acquistabile in tutti gli store digitali.

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La novità che parte da lontano e che ha due versioni, una con dedica particolare.

Una bella chiacchierata, qualche mattina fa.
L'estate che continua a picchiare attraverso i raggi solari e la ricerca di un posto all'ombra.
Ok trovato, pronti.

Due amici, Giuseppe Aversa, già direttore artistico di Radio Mola International e Gianvy Liotine, bravissimo tastierista con esperienze nell'ambito musicale in tutti i generi che molti ricorderanno anche pianista degli Ottantottiprimi.

Di cosa si parla?
Di una nuova produzione musicale quella che parte da lontano e che da alla luce un brano "So I Wanna Think" composto ed eseguito da Giuseppe e Gianvy.

Ovviamente non parliamo di brani alla Bruce Spirngsteen, Bon Jovy, Blackinsane, Blur e quant'altro.
Si parla di musica house....
Deep House, per essere precisi.

Confido di essere rimasto sorpreso, quando ho saputo dell'uscita del disco, sia per il duo che per il genere e loro iniziano a spiegare tutto il percorso che ha portato a questa realizzazione.
"Quindi voglio pensare".... 
traducendo , così anche il titolo del brano

Effettivamente è difficile immaginare questa coppia che sforna un pezzo house.
Giuseppe Aversa è noto ai più come direttore artistico della RMI, ma soprattutto come deejay "old school, come si autodefinisce, quella, cioè, dei vinili.... anche se poi chiaramente ha abbracciato la musica e la conduzione a tutto tondo.
Gianvy Liotine, nonostante le sue note qualità e passioni musicali riguardanti il mondo della tastiera a 360°, ultimamente ha lavorato molto nell'ambito della musica cantautorale, soprattutto sotto la formula degli Ottantottoprimi, vincitori, tra le altre cose dell'RMI in Festival.

Però qui una mia autocitazione ci sta tutta: "Le cose non sono mai quello che sembrano".

E' stato il festival il punto di contatto tra i due?
Assolutamente no.
Infatti non parliamo di una rimpatriata alla ... "Buena Vista social Club".... e non solo perchè non siamo a Cuba, anche se la temperatura potrebbe far pensare al contrario.

Accade che Gianvy, da sempre appassionato di esplorazioni musicali riguardante il mondo delle tastiere, pubblica un suo album solista intitolato Cosmic 11.
Giuseppe Aversa viene in possesso del disco e pensando si tratti di una produzione vicina al cantautorato, non lo ascolta subito.

Dopo qualche tempo, decide di vedere di cosa si tratta.
E' quella la vera scintilla, perchè si ritrova tra le mani di un lavoro totalmente elettronico, lounge, chill house, un disco misto che spazia tutti i generi e che trasmette all'ascoltatore tutto quello che si può fare con la musica elettronica.
Materiale che si discosta in maniera nettissima  passato discografico di Liotine e che è molto vicino ai gusti ed al genere preferito.

Una delle cose che i due hanno in comune è anche la passione per i software ed i programmi musicali, alcuni li hanno tutti e due.

Giuseppe Aversa, allora comincia a galoppare, prima con la fantasia e poi comincia a divertirsi, scegliendo un brano ed aumentandone la velocità, facendo diverse prove, modificandolo, ecc...
Contatta Gianvy Liotine e lo mette al corrente dei suoi "esperimenti" chiedendo consigli e cercando di suggerirne dei suoi.
Prendere una base, arricchirla, c'è da divertirsi, insomma....

La risposta del tastierista non si lascia attendere:
"Possiamo farlo insieme"

Un caffè, una chiacchierata e nasce il desiderio di produrre qualcosa insieme e di parlare la stessa lingua. 

E' qui che parte questo nuovo viaggio che può sembrare una passeggiata ai non addetti ai lavori, ma che ha avuto una lunga gestazione, anche per via dei vari impegni personali che i due avevano da rispettare.

Alla fine sono passati 6 mesi!
E finalmente il 20 Agosto è uscito "So I Wanna Think" che è presente, ovunque, su tutti gli store digitali.

E qui la nostra chiacchierata vede aggiungere al caffè preso, anche il cornetto che non è, però, il motivo del proseguimento di una piacevole conversazione che rischia anche di divagare, in alcuni momenti, ma che viene riportata sui binari, anche per poter fornire maggiori informazioni possibili.

Chiacchierando si scopre un pò il punto di vista dei due.
Si parte dal presupposto che attualmente i dischi house sono tutti uguali.
I brani hanno i loro settori, partono in una certa maniera, poi c'è l'esplosione del testo ed infine la chiusura.

Con la nuove tecnologie, chiunque riesce a fare musica, soprattutto se segue un determinato clichè.
Cosa c'è di diverso in questo caso?
La voglia di creare qualcosa che si discosti e che soprattutto, grazie alla presenza di chi suona veramente è ovvio che creare la melodia, svilupparla ed armonizzarla come si deve avere qualcosa in più.

L'idea non è stata quella di produrre una Hit commerciale
Nella definizione house esistono anche diversi sottogeneri:
 c'è l'house commerciale, l'hit da cantare, quella da ballare.
Qui parliamo di un pezzo che non è quello che permette al dj o chi per lui, di fare la "seratona".

La voglia era quella di produrre, infatti, qualcosa di elegante, in netto contrasto con le banalità commerciali in giro oggigiorno.
Doveva essere soprattutto "Ascoltabile" ed infatti è una deep house molto elegante e di molto gusto.
La definizione è "A Stare"!
"To Stay" .... anzi "To Stay House! Esiste veramente... l'ho inventato io...." ride di gusto Giuseppe Aversa quando riferisce della definizione.

Il brano l'ho ascoltato e devo dire che è molto raffinato ed è facilmente acquistabile, ormai, attraverso i già citati store digitali.

Quello che bisogna assolutamente aggiungere è il fatto che esistono due versioni.

L'Original Mix e la Mysterious Good Times Mix.
La seconda è dedicata al compianto caro amico Enrico MysteriousName Colella ed infatti prende il nome anche dal titolo del programma radiofonico che quest'ultimo conduceva.

In programma c'è anche il desiderio di stampare un'edizione limitata di 20 copie "fisiche" da poter regalare agli amici.

Poi quello che dovrà succedere, succederà... ed allora ci si accorderà sul da farsi.

E' stato, dunque un lavoro che ha visto qualche difficoltà di realizzazione, ma che, una volta vista la luce, sta ricevendo tantissime critiche positive.

iM Electronica è l'etichetta che ha supportato il progetto e che ha distribuito il pezzo.
Ora non resta che acquistarlo, con l'augurio che sia il primo di tanti fortunatissimi progetti.

Ad un certo punto, per forza di cose, la chiacchierata è terminata, io l'ho rivissuta scrivendola e spero sia lo stesso per i due artisti.

Il brano l'ho riascoltato anche alla luce di tutti i retroscena, le dinamiche, le motivazioni, le interpretazioni, ecc.... che mi sono state raccontate.
Era bello anche prima, ma adesso ne so sicuramente di più. 









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