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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

100 anni fa nasceva il Partito Comunista in Italia.


Trascorsa anche questa ricorrenza. 
In altri tempi sarebbe stata una gran festa. 


21 Gennaio 2021, una data importante soprattutto per i nostalgici, si dirà, ma non dovrebbe essere così visto che a prescindere dall'appartenenza alle varie ideologie, parliamo di qualcosa che è la nostra stessa storia. 

Il 21 gennaio 1921: 100 anni fa, in un vecchio teatro di Livorno, nasceva il Partito Comunista d'Italia, poi divenuto Partito Comunista Italiano. 
Cento anni di una storia importante, gloriosa, fondamentale per la nostra società, ma anche ricca di errori e sbagli, come in tutti i campi della vita in realtà. 

Si dice che con la caduta del Muro e la fine del blocco sovietico, un partito come quello non aveva più senso, ma credo che le cose non stiano esattamente così, visti i valori che rimangono universali.

Diciamo che nel DNA dei partiti di sinistra c'è sempre stata la scissione e questo ha comportato la frammentazione odierna, ma è pur vero che è stato così dalla nascita, avvenuta di fatto quando a Livorno un drappello di scissionisti del Partito Socialista Italiano di Filippo Turati decise di abbandonare il Teatro Goldoni e fondare un nuovo partito in un altro teatro, il San Marco. 

Si tratta della frattura della sinistra italiana che in un certo senso è stata decisiva, per tutto quello che ne è seguito. 

La storia, però, dobbiamo prenderla da qualche anno prima, tornare nel 1917, quando mentre in Russia c'era stata la rivoluzione, l' Italia era scossa da diverse tensioni sociali e soprattutto dalla crisi venutasi a creare dopo la Prima guerra mondiale.
Il crescente consenso verso Mussolini ed i fascisti, viene da una parte sottovalutato, all'inizio e successivamente viene interpretato male, fino ad esserne irrimediabilmente coinvolti. 

Gli scioperi nelle fabbriche e lotte nelle campagne dividono una Nazione che, probabilmente non è stata mai veramente unita. 

Povertà e disoccupazione, unita ad un'influenza spagnola, una pandemia influenzale mortale, che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo, lasciarono la popolazione sul lastrico. 

È curioso rendersi conto come tutto quello che stiamo raccontando di ieri, somigli incredibilmente a quello che, per certi versi accade oggi, non c'erano sigle come l'Airc e la sanità e la medicina non erano superspecializzate come oggi, ma la sostanza non cambia di molto.

Il ceto industriale e agrario dell'allora nostra Patria poco alla volta si schierò dalla parte del crescente movimento fascista, nulla a che fare con l'odierno populismo, primo tra tutti quello leghista, ma è interessante ripercorrere le dinamiche dei tempi che furono. 

Quasi a sembrare fuori dal mondo, sicuramente avversi al contesto che si andava delineando, si consumava la citata frattura della sinistra italiana che vedeva netta la contrapposizione tra il riformismo socialista che intendeva allontanarsi dalla visione leninista ed il punto di vista del Partito Comunista d'Italia, divenuto nel giugno 1943 Partito Comunista Italiano (PCI) e riconosciuto come il più grande partito comunista d'occidente.

Chiaramente ci fu da aspettare per avere questo risultato, con un ventennio infame ed un'altra guerra di mezzo, ma se oggi godiamo di diritti e siamo una nazione democratica lo dobbiamo anche a coloro che incarnarono gli ideali vicini al popolo ed ai lavoratori. 

Un'accusa ricorrente alla politica in genere ed alla sinistra in particolare è sempre stata quella di essere, come abbiamo già detto, fuori dal mondo e non fa eccezione l'anno della fondazione. 
Infatti eravamo poco prima della Marcia su Roma con cui Benito Mussolini divenne presidente del Consiglio italiano. 
È vero, due anni prima, nel 1919, aveva raccolto pochi voti, ma nel '21 lo squadrismo stava diventando sempre più attivo e pericoloso. 
Al Congresso di fondazione del PCI, invece, si discuteva di rivoluzione, di lotta all’imperialismo e internazionalismo, argomenti validi e di ampio respiro, per carità, che davano una dimensione universale ed internazionale della società, 
ma guardare appena fuori dalla finestra, no? 
Nessuno si rese conto, fino in fondo, che in Italia la situazione sta precipitando.

Più o meno quello che accade oggi, per certi versi, senza far per forza riferimento in maniera specifica alla crisi di Governo avviata da Renzi, ma con l'aggravante che corsi e ricorsi storici, ammesso che esistano veramente non solo non ci hanno insegnato nulla, ma ci dimostrano che la società attuale è quella di 100 anni fa, annovera, purtroppo, gli stessi difetti. 

All'epoca, però un forte Partito Comunista con legami anche internazionali, nel bene e nel male, fu una grossissima risorsa o un grossissimo nemico da battere, dipende dai punti di vista, ma sicuramente un punto fermo e presente al 100% in tutte le dinamiche di trasformazione ed evoluzione della società.

Oggi gli eredi di quel partito chi sarebbero?
Il Pd? Mmmmmah! Con tutta la buona volontà ... sono abbastanza distanti anche perchè hanno imparato a trasformarsi per ricoprire le cariche amministrative, come se fosse una vergogna essere comunisti.

Rifondazione, certo ... ma i numeri dove sono?

Il problema è che a voler pure capovolgere la fine della storia, rispetto a 100 anni fa, cosa troviamo dall'altra parte?

Voi chiamatela pure nostalgia, ma l'ovvio individualismo della politica, vista l'omologazione di tutti gli schieramenti e la mancata contrapposizione tra ideali diversi è proprio il motivo del perchè la politica italiana sia allo sfascio e con essa la nazione.
Ma spero, per il futuro, che questa sia solo una melodrammatica visione eccessivamente pessimistica.

La serie di iniziative e commemorazioni di questo centenario si sono svolte principalmente a Livorno, sede della nascita, il Comune ha organizzato iniziative che si sono tenute dal mattino tra il teatro Goldoni, allora sede del XVII Congresso Socialista e il teatro San Marco, dove un secolo fa arrivò cantando l'Internazionale la componente comunista capeggiata da Bordiga, Gramsci e Terracini che fondò il Pcd'I.

Oggi è un nuovo giorno...
con la crisi odierna, la pandemia di questi anni e le problematiche di sempre.

E con nemmeno un Compagno da poter abbracciare.

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