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PRC Mola e "Potere al Popolo": Che la Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre non sia "L'inganno della Memoria"

"L’antifascismo o è pane quotidiano oppure non è".


Come già raccontato in un precedente articolo, in molti sono felici del fatto che Mola voglia concedere la cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre.

L'ideale prosecuzione del "Giorno della Memoria" e la memoria stessa per tutti noi, visto che parliamo di una delle ultime persone ancora in vita che possono testimoniare, ancora oggi, cosa fossero i campi di sterminio nazisti.

Non si pretende che tutti debbano esporre una specie di smile di Harvay Ball, anche perchè le motivazioni di questa scelta sono molto lontane dalla giornata del sorriso, anzi...

C'è un argomento che, però, non tutti hanno potuto tacere, ossia la compatibilità tra questa sacrosanta scelta e la stessa onorificenza che continua ad essere mantenuta per Benito Mussolini.

Sarebbe come fare una trasfusione con un sangue che non ha lo stesso gruppo sanguigno di colui che la deve ricevere.

E' vero risale al regime fascista, ma è vergognoso che nessuno si sia preso la briga di cancellare quest'onta che grava sulla cittadina.
Mi direte, ok.... fa comunque parte della storia....
e potrei anche, questa volta, non replicare per non fare inutili polemiche da tifoserie, ammesso che possa esistere una tifoseria fascista.

"Cae la nieve" reinterpretato del grupo Compay Segundo sarebbe perfetta come colonna sonora per spiegare il velo pietoso che vorrei stendere sull'incresciosa situazione, ma bisognerebbe, a mio parere, affrontarla.

Attraverso un comunicato stampa, anche a nome di “Potere al popolo”, la sede molese di Rifondazione Comunista sostiene, ovviamente, la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, ma mette in evidenza la particolarità della vicenda, proprio per quanto riguarda la cittadinanza di Mussolini.

Credo che l'Amministrazione debba prendere atto di questo controsenso e debba porre rimedio.

Ecco il testo del Comunicato:

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L’inganno della Memoria

La memoria ha un inganno. L’inganno è quello di spostare indietro nel tempo tutto quello che accade ogni giorno, nelle nostre Città o dietro l’angolo dei confini nazionali.

La memoria ha un inganno. L’inganno è quello di cristallizzare nel passato le sofferenze, incasellandole in un meccanismo di cancellazione e ricordo che ne svilisce il senso di liberazione.

La damnatio memoriae, ossia la cancellazione dei nomi e delle persone dalla Storia, è un inganno che fa il gioco dei fascisti, dei razzisti e degli antisemiti. Perchè negando la loro esistenza li togliamo dal presente e dal pericolo che si possano ripresentare nel futuro. Ripuliamo una storia e le sue organizzazioni politiche che in questo paese hanno radici nella violenza e nell’oppressione.

Accogliamo con favore, partecipazione e appoggiamo con forza la richiesta di cittadinanza onoraria fatta da questa Amministrazione a Liliana Segre (anche su input dell’associazione politico-culturale Futura nel novembre 2019). Sopravvissuta ai campi di sterminio nazi-fascisti. Sopravvissuta all’Olocausto. Testimone della Shoah italiana. Esperta di storia d’Europa e studi umanistici transculturali.

A questa proposta è seguito un dibattito sulla cittadinanza onoraria che il nostro paese ha concesso nel 1924 a Benito Mussolini. La domanda verte sulla revoca di questa onorificenza perchè ritenuta in contraddizione a quella da proporre a Liliana Segre.

Quello che ci chiediamo è se abbia davvero senso lanciarsi in questo circolo vizioso di sole assegnazioni e revoche che non fa altro che ridurre a “tifo” Storie che sono ancora vive.

Come è accaduto per la revoca della cittadinanza onoraria concessa per motivi umanitari a Silvia Baraldini (su proposta di Rifondazione Comunista), attivista italiana che dagli anni sessanta agli anni ottanta ha fatto parte del movimento Black Panther Party che combatteva per i diritti civili degli afroamericani.

E per quell’attivismo è stata condannata al carcere quasi a vita, per reati che non includevano fatti di sangue e per i quali avrebbe dovuto scontare 43 anni in isolamento (nonostante la diagnosi di tumore). Eppure quei temi per cui Silvia Baraldini si era schierata sono ancora oggi reali, concreti. Il movimento Black Live Matters ne è la prova.

Non limitandosi alla sola discussione sterile sulla opportuna revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, l’Amministrazione comunale, quando il blocco dei viaggi a causa di questa pandemia sarà finalmente passato, si faccia promotrice di viaggi e gite scolastiche a Srebrenica, in Bosnia, dove nel 1995 si è compiuto un genocidio dei bosgnacchi (i bosniaci musulmani).

Oppure accompagni i giovani molesi nel campo profughi di Bihać, sempre in Bosnia, dove migliaia e migliaia di Esseri umani provano il “game” per raggiungere l’Europa. Spesso perdendo la vita, anche in questi minuti.

Solo in questo modo, con l’esercizio della memoria viva e non della sua dannazione, potremo rispondere anche all’aumento dei cittadini secondo i quali lo sterminio nazi-fascista degli ebrei non è mai avvenuto: dal 2,7% al 15,6% (dal 2004 al 2020) secondo dati Eurispes.

La cittadinanza onoraria a Liliana Segre, inoltre, non sia solo un riconoscimento simbolico ed individuale ma sia concesso in riconoscimento e testimonianza di tutte le vittime del nazi-fascismo e degli stermini (non solo ebrei ma anche antifascisti, comunisti, Rom, Omosessuali, Testimoni di Geova e tanti altri).

L’antifascismo o è pane quotidiano oppure non è.

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