Presentazione progetto "Giocando a far musica con la didattica reticolare"
L’ipotesi di progetto parte dall’idea di sperimentare la didattica reticolare applicata alla musica corale e orchestrale in orario curriculare come mezzo di educazione alla musica, alla cittadinanza attiva, di inclusione, prevenzione e riscatto sociale e personale.
Questo evento online visibile sia su Facebook che fuori vede in primo piano, lo zampino di Andrea Gargiulo noto anche molto alle mie latitudini.
Come fosse un divino cammino dantesco, questa volta non mettiamo in rilievo rappresentazioni teatrali alla Diaghilev, ma ci concentriamo sull'essenza dei partecipanti; non dico, come se si trattasse di un comitato di quartiere o di qualcosa che ha a che fare con un aspetto clownesco, ma qualcosa che può sembrare un gioco e che proprio per questo avvicinerà tutti al magico mondo delle note.
Spesso si dice che per migliorare ci sia bisogno di una qualche calamità o che le azioni meritevoli sono solo quelle in stile Caritas, come se non possano essere le canzonette di Ciccio Riccio o un gesto sportivo di Marchisio, per esempio.
Città nostra dovrebbe essere tutto quello che è approccio e sperimentazione e successivi sviluppi che si tramutano in crescita.
In questo caso, la sperimentazione vedrà coinvolti tutti gli alunni di alcune classi della primaria, dove c’è la presenza di bambini con diversa abilità e/o fragilità sociali e/o BES, con un modello organizzativo incentrato sulla musica pratica e l'utilizzo della didattica reticolare, sperimentata dal 2010, con ottimi risultati, nelle scuole pugliesi da MusicaInGioco, individuata nell'ambito del progetto europeo Urbact, unica in Italia, come buona pratica musicale per il sociale (http://urbact.eu/music-n-play) e riferimento didattico del progetto "armonie per la salute a scuola", incluso nel piano strategico regionale per la salute a scuola della regione Puglia.
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