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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Cittadinanza alla Senatrice Segre, Figuraccia per Mola.



Le forze politiche che sostengono Giangrazio Di Rutigliano in Consiglio comunale, chiedono di rimediare. 

Scende in pista anche il Consigliere comunale ed ex sindaco sulla questione, seguendo, in ordine cronologico,  tutti coloro che si erano espressi in precedenza. 

La vicenda è ormai nota a tutti, a livello locale, ma, probabilmente non ci si rende conto della figuraccia, non solo nei confronti di una donna che ha visto già tanta violenza nella vita da potersene anche fregare della vicenda. 

Ad ogni modo, la vicenda non rende onore al nostro paese e Giangrazio Di Rutigliano con la sua lista e Progetto Mola hanno diffuso la seguente nota:👇🏻 

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UNA DELLE PEGGIORI FIGURACCE!

C’era una volta, nel nostro bel Comune, la voglia di conferire alla Senatrice Liliana Segre, la cittadinanza onoraria….

Sembra l’introduzione di una storia a lieto fine, di quelle dove si narrano le vicende di eroi che, dopo mille peripezie, giungono all’ambito traguardo, e tutto si conclude con il classico …e vissero tutti felici e contenti.

Ed invece no, non c’è un lieto fine a questa storia. Anzi, si tratta di una delle peggiori figuracce raccattate dai nostri Amministratori, risoltasi ad oggi, con una enorme, pilatesca e generale lavata di mani.

Certo qualcuno dirà, che abbiamo cose più importanti a cui pensare, o magari che ci sono altre priorità. Forse! Francamente noi non la pensiamo diversamente!

Ci sono alcuni fatti, alcune circostanze, che possono sembrare ai più, poca cosa, ma che invece raccontano molto sulle qualità dei protagonisti di quelle vicende.

Ma torniamo alla nostra storia con una piccola premessa:

Non è stata la Senatrice Segre a chiedere di avere la cittadinanza onoraria del nostro Comune e non è neanche un obbligo di legge farlo. Decine e decine di Comuni italiani, si sono attivati in tal senso, con diverse iniziative a riconoscimento del ruolo che la Senatrice ha svolto, e svolge, contro il nazifascismo e ogni forma di oppressione della libertà. Un gesto significativo per evitare che l’esperienza vissuta possa essere inghiottita nel mare nero dell’indifferenza.

È naturale pensare che gli Amministratori di questi Comuni, prima di imbarcarsi in questa avventura, si siano preoccupati di verificare l’esistenza delle pre condizioni minime, non solo regolamentari, per portare a termine la nobile iniziativa. Purtroppo, da noi, nell’evo dell’amministrazione dei migliori, nessuna opportuna verifica in tal senso è stata fatta.

Si è partiti alla rinfusa, con un numero imbarazzante di commissioni consiliari che non sono servite a nulla, se non a cristallizzare posizioni contrapposte, alcune delle quali francamente bizzarre e prive di buon senso. Ma questo ormai non ci sorprende neanche più. Siamo ormai abituati a Consigli comunali dove se ne vedono di tutti i colori.

Tutto questo avrebbe dovuto suggerire all’Amministrazione, di evitare lo scontro in Consiglio, e cercare un’altra via condivisa per risolvere il problema, con la dignità e l’onore che la questione merita. Ma nulla! Anche nella gestione di questa delicata questione, il buon senso è stato sonoramente battuto dal pressappochismo amministrativo. Si è arrivati finanche a contattare direttamente la Senatrice Segre per farle assumere la responsabilità di una volontà che invece attiene solo e soltanto al (nostro) Consiglio comunale.

Non c’è veramente limite al peggio! Per alcuni, ad esempio, si poteva concedere la cittadinanza onoraria, senza revocare quella data, illo tempore, a Benito Mussolini, sostenendo che non si può modificare la storia.

Vorrei sommessamente fare presente, ai sostenitori di questa tesi, che in questo caso, la storia non c’entra proprio nulla! La storia, in quanto tale, pur volendolo, non la si può cambiare, mentre i comportamenti squadristici che caratterizzano quelle ideologie, come dimostrano ampiamente i fatti accaduti recentemente a Roma con il vile attacco alla sede della CGIL, possono riproporsi in tutta la loro violenza, vanno condannati senza se e senza ma. Bene si farebbe a non sottovalutare questi segnali!

Oggi, se ce ne fosse bisogno, la cronaca ci dà un ulteriore motivo per riprendere l’iter per riconoscere un’onorificenza importante alla Senatrice Segre.

Si tratta di avere la volontà di revocare un atto amministrativo, che certamente ha avuto il suo peso allora, ma che diventa assolutamente propedeutico e necessario fare oggi, se veramente si vuol dare senso e peso a quello che si sta facendo. Altra cosa è se invece, lo si è rincorso solo per mero opportunismo politico.

Non ci vuol molto a comprendere che le due cose insieme costituiscono un vero e proprio ossimoro. Anche il principio aristotelico di non contraddizione sembra impotente dinanzi alle migliori menti!

Se fossimo alla Warner Bros potremmo dire That’s all folks!

Intanto nelle scorse settimane, la Senatrice Segre ha compiuto 91 anni e a Lei, come cittadini di questo paese, vanno i nostri migliori auguri di buon compleanno e le nostre più sentite scuse.

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