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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

E' morto Frank Williams. Il weekend senza formula 1 si tinge di nero

 © Copyright ANSA/AFP


Frank Williams, fondatore del famoso team di Formula 1 che porta il suo nome, è morto all'età di 79 anni, ha annunciato su Twitter il team.


Lo storico fondatore ed ex capo della scuderia di F1 aveva 79 anni. Ricoverato in ospedale venerdì scorso, è deceduto questa mattina, domenica 28 novembre 2021.

Doveva essere un weekend senza formula uno, senza Ferrari, senza i protagonisti del mondiale che si spronano a vicenda e che, purtroppo, non comprendono i piloti delle rosse.
La comunicazione doveva rimanere in disparte come il Gobbo di Notre Dame o nelle buste di una ideale giornata della posta.

Non avremmo parlato oggi di gare, punti, delle ultime apparizioni di Kimi Raikkonen ed invece siamo qui, non a parlare di sport, ma della dipartita di un icona di tutto il movimento.

Nel marzo del 1986, a causa di un incidente automobilistico in Francia, Williams subì la rottura della spina dorsale, che da allora gli paralizza le gambe, costringendolo su una sedia a rotelle, questo, però, non ha mai influito sulla sua forza di volontà, la vita odorava comunque di fiordaliso e lui ha sempre messo avanti a tutto la voglia di primeggiare con la sua scuderia.

La squadra creata da Frank Williams negli anni '70 ha vinto 16 titoli mondiali tra il 1980 e il 1997, nove per i costruttori e sette per i piloti.

Portarono al titolo la monoposto Williams piloti del calibro di Nelson Piquet, Alain Prost, Nigel Mansell, Jacques Villneuve.

Guidava una Williams il mitico Ayrton Senna quando morì a Imola: era stato il grande colpo per la stagione 1994.
Una giornata triste alla quale, purtroppo, fui anche presente, avendo raggiunto il circuito da Arezzo, città nella quale svolgevo il servizio di leva.
Giorni prima avevo il dubbio, probabilmente avrei fatto un salto a San benedetto del Tronto, poi optai per la gara.
Certo, questo notizie sono brutte a prescindere dal posto in cui ti trovi: Bisceglie, Riccione, Ravenna, Russia.....

Il palmarès della Williams in Formula 1 è notevole:
Sette titoli piloti e nove affermazioni nel campionato costruttori. 
Una storia che inizia nel 1977 quella della scuderia di Sir Frank Williams: prima l'ex pilota aveva già fondato una team, chiamato Frank Williams Racing Cars, che però corse in Formula 2 e in Formula 3 e venne acquistato dalla Walter Wolf Racing nel 1976. 

Tanti i successi ottenuti con diversi piloti che fecero le fortune del marchio fino a farlo diventare, alla fine degli anni '90, uno dei principali team nel motorsport. 
Merito delle vetture messe in pista da Sir Frank, ma anche di piloti capaci di conquistare titoli e vittorie, storie d'altri tempi, si potrebbe dire, vista la distanza odierne tra i top team e le altre monoposto, ma comunque storie realmente accadute.
Simboli, leggende, ma ad ogni modo realtà assoluta, vissuta, scritta.
 
Ad ottenere il maggior numero di vittorie in Formula 1 con la scuderia inglese fu Nigel Mansell, capace di cogliere 28 successi sui 95 Gran Premi corsi, 28 pole position e un titolo mondiale. 
La sua esperienza con la Williams iniziò nel 1985 quando dalla Lotus si trasferì a Grove: 
quattro stagioni e due secondi posti il suo score. 
Migliore il ritorno al team inglese, dopo una piccola parentesi.
Il 1992 fu una stagione magica il pilota britannico sbaragliò la concorrenza mettendo a segno 8 vittorie e tre secondi posti che gli valsero l'iride davanti al compagno di squadra Riccardo Patrese.

Il connazionale Damon Hill. Figlio d'arte – il padre Graham vinse il titolo nel 1962 e nel 1968 - nelle quattro stagioni in cui corse per la scuderia di Sir Frank conquistò 21 vittorie in 65 Gran Premi e un titolo mondiale nel 1996. 
Il debutto in Formula 1 arrivò solo nel 1992, a trentuno anni, ma questo non gli impedì di riuscire a coronare il proprio sogno di diventare campione del mondo. Fu proprio quella la sua migliore stagione in carriera tanto che, dopo l'abbandono al team inglese, non riuscì più a lottare per le posizioni di testa.

Oggi si perde un simbolo di un mondo che forse non c'è più.
I familiari, però, perdono, l'uomo, il parente, l'amico....
E' ancora peggio.
Noi da questa parte del monitor, possiamo solo ricordarlo per le sue vittorie.

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