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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Covid19: Dal 30 Ottobre Emiliano chiude le scuole in Puglia.



Il governatore lo annuncia durante un collegamento su Sky. Escluse, comunque, dal provvedimento le scuole per l'infanzia. 


La notizia era nell'aria anche perchè nei giorni scorsi diversi pediatri avevano fatto questa richiesta per "resettare la curva dei contagi.
Si parlava di un paio di settimane.

La prerogativa delle Istituzioni è stata sempre quella di considerare questa ipotesi come estrema.
Ci si era barricati come si fa in una fortezza, tipo il nostro Castello Angioino, quasi senza voler sentire ragioni ed invece è arrivata la decisione.

Ormai i protagonisti dei nostri giorni non sono più attori e presentatori, ma Premier, Governatori e Sindaci.
Così gli incubi, visto anche il periodo di Halloween, non hanno solo la faccia di Giuseppe Conte, ma anche quella degli amministratori locali.

Purtroppo si continuerà ad essere ancora monotematici anche sul fronte dell'informazione, anche se piacerebbe di più parlare di Oasis, Nek, Offbraw, Nada, ecc....
ma anche di una mostra, di un musical, di un museo o di un'impresa della Nasa.
Certo, si può fare, ma le news più rilevanti riguardano sempre il Coronavirus e tutto ciò che questo comporta.

Chiudono, quindi, tutte le scuole di ogni ordine e grado in Puglia
La decisione è stata annunciata dal presidente della Regione, Michele Emiliano, il diretta tv su Sky.
La decisione è stata comunicata al Ministro della salute, al Ministero dell’Istruzione - Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al Presidente dell’ANCI e al Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale.


Ospite della trasmissione "I numeri della pandemia" su Sky Tg24, il Governatore ha dichiarato:
"Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria.
Abbiamo verificato che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole".
Le attività in presenza saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli  alunni con bisogni educativi speciali. 
La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. L’impegno encomiabile dei bambini, degli studenti e di tutto il personale scolastico non è stato un argine sufficiente a tenere il virus fuori dalle nostre scuole. 
Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid. 
Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre regioni. 
I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico. 
Questa decisione tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi. 
Ci auguriamo che i dati epidemiologici consentano al più presto il ritorno alla didattica in presenza”.

Entra nel merito il professor Pier Luigi Lopalco, Responsabile coordinamento emergenze epidemiologiche della Regione Puglia:
Dai dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Ciascun evento di positività attiva una ingente carico di lavoro sul servizio sanitario. 
Essendo i soggetti inseriti in una classe. 
Uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti più quelli familiari. 
Se ad essere positivo è un docente che ha in carico più classi, questo numero si moltiplica ulteriormente. 
Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i più piccoli a essere messi in quarantena. Ma significa anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di prevenzione, perché devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l’enorme carico di lavoro dei laboratori per l’analisi dei tamponi. 
Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d’assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola”.

Certo, il problema trasporti è sempre quello più evidente, ma sulla questione si continua sempre a glissare mentre su altri fronti si prendono decisioni, spesso discutibili. 

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