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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Il Divieto in Piazza a Mola? Pseudo interpretazioni e la magia di un "Super Santos"



Su queste piazzette ci siamo passati tutti da piccoli, ci continueremo a passare e verranno altri dopo di noi, a guardie e ladri si è sempre giocato con i vigili; fondamentalmente non c'è nessuna novità


Fa discutere un cartello piantato nelle già brutte, scarse, rotte "mattonelle" (perchè se quelle sono lastre di pietra di Trani io sono David Gilmour e non so nemmeno suonare la chitarra) della piazza che ho ribattezzato, facendo il verso al Fantozzi di Villaggio, Piazza Corazzata Potëmkin.

C'è un divieto... e questo già lancia zizzania in questo paese nel quale ci dovrebbero essere Daspo, droni che sorvegliano, come se fosse il Bronx e tanto altro.
Siccome da piccoli giocavamo a guardie e ladri sulla piazzetta e lo sport maggiormente praticato non era tanto il calcio, quanto il non lasciarsi fregare il pallone dai vigili .... e quindi si effettuavano fughe rocambolesche, resta difficile da comprendere il significato di quel divieto.

Cosa significherà mai?
Ah... ecco ... significherà che non si può giocare con il raffigurato "Super Tele".
Certo; giusto.. troppo leggero ed incontrollabile, poi andiamo verso l'inverno ed il vento potrebbe definitivamente mettere fine ad ogni tipo di strategia calcistica improvvisata dai ragazzini.
I bambini ci giocano, anche qualche grandicello, del resto, si sa, lo sport all'aria aperta è sempre una gran cosa. 
poi, non è che a Mola ci siano tanti spazi per giocare, vabbè .... se volete neanche il verde... ou ... ma non vi accontentate mai?

Quindi, visto che non è che si può andare in piazza a giocare con il pallone di cuoio, troppo pesante, potrebbe causare danni a persone e cose, l'ideale è sempre il vecchio caro "Super Santos".

Bisogna dire che la direzione voluta con il cartello è subito stata seguita.
Che non si dica che i molesi sono sempre i soliti caproni che se ne infischiano delle regole.
Questa volta abbiamo le prove, basti vedere su uno dei balconi del Palazzo Roberti, dove giace il glorioso pallone arancione, probabilmente perso da chi non è stato particolarmente bravo ad inquadrare la porta.

E' la poesia di un Super Santos che è anche racchiusa in un brano di Tony Tammaro che possiamo rivivere...  
Cliccando 👉🏻 Qui
(purtroppo non ho trovato un video tratto dal live a Mola di qualche anno fa)

Qualcuno dice che non è questo il senso di quello che si voleva far recepire....
Non so; io penso che qui a Mola è come se fossimo dello stesso gruppo sanguigno, parliamo tanto di Gal, per esempio, in senso teorico, ma ci perdiamo nelle sciocchezze di casa nostra, parliamo di veicolare le notizie, ma l'informazione cartacea viaggia solo su fax.

C'è chi vorrebbe possedere una Lamborghini, chi pensa di essere l'Istat e chi non aspetta la notte di Halloween per blaterare frasi da paura. 
Non c'è bisogno nemmeno dell'immigrazione ce li abbiamo in casa e già bastano ed avanzano. 

Ipotizziamo che abbiamo sbagliato l'interpretazione.
Ho capito! Per far vedere che ci distinguiamo dalla massa, dimostriamo che non siamo tutti "Fissati del calcio", vogliamo sembrare un paese un pò Naif? 
Bene lo sport ufficiale deve diventare il basket, quindi quello è un tabellone e siamo ancora in attesa che ci montino il canestro, così ci si sposta dall'altra parte e non si utilizza il portone del Palazzo Roberti come una porta da calcio.... 

Un momento....
Non è che si vuole impedire proprio questo?
Vuoi vedere che un palazzo storico del 1700 al quale è stata data una sostanziale "Incalcinata" dopo tanti anni non deve essere preso a pallonate?

Eh si, mi sa che sarà proprio questo il senso...
quindi ci daremo al basket veramente?

Non so, ad ogni modo a pallacanestro si può giocare anche con il Super Santos, anche il colore va bene, ricorda del resto il pallone da basket.
Dobbiamo solamente recuperarlo.

Ci starebbe, ora mettersi sotto al balcone e gridare il più classico dei: Signoraaaa!
Ma non c'è nessuno, o almeno non si ode risposta.

Ma scusate, il Palazzo Roberti non è casa degli Scacciapiccioni?
Che fine hanno fatto, si saranno estinti? (non i piccioni, ovviamente)
Scacciapiccioniiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Vabbè saranno dietro la porta.... 
La fecero chiudere.... 
(e qui qualcuno, nel casso stesse leggendo, starà impazzendo, magari ricordando anche di aver pagato inutilmente 100 euro per un caffè indigesto, difficile da digerire... Come la sensazione che aveva Lino Banfi nel film L'allenatore nel pallone, visto che simo in tema)

La verità è che in questo paese le commedie di Eduardo de Filippo ed Eduardo Scarpetta, trovano riscontro con la realtà; è tutto un Edishowbar, ma poco male, basta un pallone su un balcone e ci si può tranquillamente sguazzare.

Poi chi se la prende...
.... è uno scacciapiccioni.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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