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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

F1: Non c'è il GP? Allora parliamo dell'uomo dei record: Chi è Kimi Raikkonen?

 


A lui i numeri non interessano, ma che numeri....


Se qualcuno non glielo avesse ricordato, non ci avrebbe neanche fatto caso. 
a domanda specifica la risposta già la sai: 
"È solo un numero, per me non significa poi granché”.

Questa settimana non ci sono gran premi e, per il tifoso Ferrari, tutto sommato è anche meglio così.
Però, sarà per nostalgia, sarà perchè personalmente ho sempre ammirato "Iceman", qualche parola sul mondo della formula uno, questo week end era obbligatoria, anche perchè non avevo, in precedenti scritti, celebrato degnamente uno dei miei piloti preferiti.

Kimi Raikkonen è un personaggio particolare, ma amatissimo dagli appassionati della Formula 1 che colgono in lui la simpatia, anche quella non espressa, almeno secondo i canoni più classici, la schiettezza e, soprattutto, il fatto che a 41 anni riesce ancora ad esprimersi su altissimi livelli.

Lo avevamo lasciato qualche gara fa mentre compiva, praticamente due volte il giro del mondo (altro che l'ombelico cantato da Jovanotti) in termini di km su una vettura di formula 1 ed ora lo ritroviamo festeggiare ancora.

In Russia ha appena disputato il suo 322esimo Gran Premio nel Mondiale F1 raggiungendo il recordman di questa speciale classifica, Rubens Barrichello., a proposito di ex Ferraristi.

 L'11 ottobre, disputando il GP di Germania, il finlandese diverrà il pilota che nella storia della F1 ha disputato il maggior numero di gare in assoluto.

Fernando Alonso che ha partecipato a 311 Gran Premi, tornerà in F1 con la Renault il prossimo anno per corrervi anche nel 2022, è l'unico che potrebbe insidiare Kimi, ma se come sembra "Iceman" dovesse guidare anche l'anno prossimo la sua Alfa Romeo, allontanando le voci di ritiro, il record potrebbe non essere messo in discussione.
Gli altri piloti sono tutti lontani da questi numeri, sia per una questione di età 
e sia perchè non sempre si riesce ad avere un posto su un auto di formula 1.
Tra i piloti in attività  Lewis Hamilton con 259 gare e Sebastian Vettel con 249 sono coloro che hanno i numeri più grandi ad inseguire.

Per i milioni di fans del finlandese sarà comunque un traguardo da festeggiare, anche perché, ironia della sorte,  Raikkonen quando debuttò nel 2001, apparve quasi come un ragazzo arrivato per caso, visto che è stato sempre immune al lato che possiamo definire "glamour" della Formula 1.

Si dirà... è finlandese, mica di Cellamare, per esempio, ma non è che Leonardo da Vinci fosse genio perchè proveniva dalla Toscana....  o non è che le "Notti della contea" ci sono solo a Conversano.

Raikkonen si fece notare immediatamente per la velocità in pista e per un’attitudine unica nelle interviste, cioè  le sue risposte, praticamente in monosillabi e le frasi spiazzanti pronunciate ad un tono di voce basso.
I media sono entrati in crisi, così come le squadre, perchè senza sbraitare e con poche parole "Iceman" ha sempre dato pane al pane e vino al vino. 
Nel paddock nessuno è più autentico di Raikkonen, semplicemente lui  è Kimi..... basta ed avanza.

C'è gente che starebbe ore a parlare ed a pontificare e poi non riconoscerebbe la differenza tra Laura Pausini e Laura Dimitri, ci sono personaggi che invece dimostrano le cose con i numeri, senza neanche evidenziarli più di tanto (o per niente nel caso specifico)

A capire subito che non fosse proprio un ragazzino come gli altri sono stati i genitori.
Era il 1981 quando i signori Raikkonen portarono il loro bambino che si apprestava a compiere tre anni senza aver spiccicato mai una parola, ad uno specialista.
Dopo una visita approfondita, quest'ultimo spiegò la sua diagnosi a mamma Paula: 
"non c’è niente che non va, anzi, i suoi test intellettuali sono più alti della media, semplicemente… non ha voglia di parlare".

E questi oggi pretendono pure le interviste... illusi....

Raikkonen è sempre stato introverso e la passione per la velocità è diventato il suo biglietto per aprirsi al mondo, iniziando un viaggio che lo porterà subito lontano dalla sua Finlandia senza conoscere una sola parola di inglese.

In 20 anni Kimi ha disputato oltre trecento Gran Premi, vivendo probabilmente una vita che non era nemmeno propriamente nelle sue corde visto il temperamento.

Oggi è anche cambiato in qualche atteggiamento, anche perchè qualche follia la si ricorda....
non è che sia mai stato un bacchettone casa e chiesa come si potrebbe immaginare.

Nel 2000 era impegnato nella sua prima stagione completa in monoposto, ma anche nel servizio di leva. Fu un anno record, e tra i primati ci fu anche quello del maggior numero di giorni di punizione rimediati in caserma (oltre venti).

Gli impegni sportivi, comunque, gli permettevano licenze premio per i weekend di gara, ma dopo una vittoria a Donington (in Formula Renault 2.0) Kimi ed un suo commilitone che lo aveva seguito in trasferta ritardarono il rientro in caserma con un tasso alcoolico un po' alto.

I due provarono a scavalcare il muro di cinta, ma nonostante l’oscurità furono avvistati dalla polizia militare. 
L'amico fu beccato subito, Raikkonen, invece, riuscì a scavalcare il muro, a superare un fosso, ad eludere i cani della sicurezza e a raggiungere la sua unità, buttandosi in branda coperto d’erba. Ovviamente fu beccato e interrogato, e lui rispose candidamente: 
Se ci pensate bene quello che ho sono riuscito a fare è esattamente ciò che ci insegnare qui… ho fatto il soldato”.

Mi ricordo una notizia che destò molto scalpore ed ilarità:
una decina d'anni dopo all' aeroporto di Singapore si sdraiò sul nastro trasportatore per i controlli dei bagagli a mano e gettò nel panico gli addetti alla sicurezza che videro uno scheletro passare sui monitor.

Pensare oggi a Kimi come brillante testimonial negli spot televisivi dell’Alfa Romeo, in abito scuro e con la moglie Minttu è quasi da non credere, ma in fondo tutti sanno che è sempre lo stesso ragazzo, solo con qualche anno in più.

E' ancora oggi l'ultimo "Campione del Mondo su Ferrari" e questo nessuno deve dimenticarlo mai.
Prima di salutare definitivamente la Scuderia di Maranello per passare all'Alfa Romeo si è tolto la soddisfazione di tornare alla vittoria nel 2018 e quando gli fu chiesto com’era ritrovare il gusto dello champagne rispose lapidario: 
“...è lo stesso champagne che stappano anche il secondo o terzo classificato, quindi ha lo stesso sapore”.

Kimi possiede qualcosa che va oltre e che un pubblico molto vasto ha colto in modo netto: il carattere. Mark Arnall, suo storico fisioterapista, da anni sostiene che non c’è modo di convincere Iceman a fare qualcosa che non voglia. Ed è sempre stato così, con pochissimi compromessi.

Insomma Kimi Raikkonen non è solo un grandissimo campione, ma un ragazzo particolare che è diverso da tutti gli altri; proprio per questo a qualcuno potrà dare anche fastidio....
ma a lui non gliene'è mai fregato niente ... ed io rido ... quando lo guardo ... perchè quell'espressione è la stessa che rimproverano a me.

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