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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

UkraineRussiaWar: Notizie, proclami, azioni e sciacalli in una giornata "quasi tranquilla"

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La Guerra non si ferma.

Vladimir Putin ha grandi problemi con opinione pubblica e stampa (quella libera) e non riesce a diffondere le "sue" notizia piene di fake news e propagandiste, questo diventa un'ulteriore restrizione che Nato, Onu, Eu ed USA stanno mettendo in atto.

Nonostante la Russia abbia adottato una legge che, tra le altre cose, prevede fino a 15 anni di carcere per chi diffonde notizie sgradite al Cremlino definite 'false' a prescindere, dobbiamo dire che grazie alle moderne tecnologie ed a quella che definiamo "era della comunicazione", siamo abbastanza aggiornati su quello che accade durante questa guerra.

Criminalizzare la copertura giornalistica è un classico per ogni dittatura, lo abbiamo sempre letto, appreso, se non vissuto ed ovviamente Putin non fa differenza. 

Quasi impossibilitati a lavorare, i giornalisti ce la stanno mettendo tutta, ma dopo la Bbc, questa notte anche i giornalisti di Bloomberg, dell'emittente canadese Cbc e la Cnn hanno temporaneamente sospeso il proprio lavoro in Russia e sembra che oggi si possano accodare altre testate europee.

Di ben altro approccio Volodymyr Zelensky che si è rivolto direttamente alla folla che lo seguiva sui maxischermi, tramite la piattaforma Zoom. "Non state in silenzio, sostenete l'Ucraina. Perché se l'Ucraina non sopravvive, l'intera Europa non sopravviverà (...) Se cade l'Ucraina, cadrà tutta l'Europa".

In tempi normali alle nostre latitudini, amplificata dalle commedie di Eduardo de Filippo ed Eduardo Scarpetta, qualche anno fa, la formula "a da passà a nuttat" ha fatto proseliti specialmente nella gente che da importanza ai "detti popolari".

Capita quindi che, in un periodo come questo anche se la guerra non si sia fermata, si tenda a sottolineare come quella tra il 4 ed il 5 Marzo sia stata una notte più tranquilla del solito in Ucraina.

Certo, la città portuale di Mariupol è stata  circondata dai russi, si teme per il fatto che le forze russe si stanno dirigendo verso un'altra centrale nucleare e soprattutto è più facile per noi parlarne standocene comodamente seduti nelle nostra abitazioni alternando sottofondi musicali che vanno da La rappresentante di lista a Depeche Mode e John Lennon, pigiando qualche tasto sulla tastiera, ma diciamo che è così.

Del resto l'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya il giorno precedente ha talmente fatto spaventare Europa, Nato e mondo intero che il resto sembra di minore entità

Abbiamo, quindi vissuto, nella giornata del 4 Marzo, una giornata abbastanza statica ed una notte abbastanza tranquilla, se possiamo dire così e, nonostante l'ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield abbbia detto che le forze russe sono ora a poco più di 30 km dal secondo più grande impianto nucleare ucraino, la centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk nel sud dell'Ucraina, ci accontentiamo del fatto che, almeno per ora, ora non siano partite le bombe. 

Diciamo che ci concentriamo soprattutto sulla strategicità dell'occupazione di Mariupol che permetterebbe ai russi di collegare la Crimea con il Donbass escludendo, così, l'Ucraina dallo sbocco sul Mare di Azov. 

Il sindaco, Vadim Boichenko esalta la resistenza dei suoi cittadini: la resistenza è agguerrita: "Mariupol è difesa da unità dell'esercito ucraino, della Guardia Nazionale, e poi dal reggimento ultra-nazionalista e neo-fascista Azov, dalle guardie di frontiera e dalla fanteria marina" ed anche se quel fascismo, comunque mi irriti particolarmente, diciamo che facciamo finta di non aver sentito per intero la frase.

Ad ogni modo, nonostante le battaglie sul campo, durante le quali gli invasi devono far fronte ad avversari che sono più forti, potenti ed organizzati, gli ucraini si difendono bene ed allargano il fronte del sostegno internazionale.

Sono state organizzate, infatti, diverse manifestazioni a sostegno dell'Ucraina nell'Europa dell'Est, in particolare in Repubblica Ceca e Georgia che, ovviamente sanno anche cosa possa essere  un'invasione russa. 

Queste si vanno ad aggiungere a quelle che ogni giorno si svolgono in diverse parti del globo terrestre.

Importante sottolineare come cominci a serpeggiare un certo malcontento evidente anche dall'interno della nazione guidata da Putin.
Secondo il sito Artnet i dirigenti di importanti istituzioni culturali in Russia si sono dimessi.
Si parla in particolar modo del vicedirettore del Pushkin Vladimir Opredelenov e del direttore artistico della Fondazione Vac a Mosca, Francesco Manacorda.

Se la cultura spinge in una direzione in tutto il mondo, bisogna dire che finanza ed economia, in alcuni casi si stanno comportando in maniera opposta.
La senatrice democratica americana Elizabeth Warren ha attaccato, infatti, Wall Street e le sue banche colpevoli di "compromettere" le sanzioni alla Russia acquistando i bond delle aziende legate a Mosca. Dato che il loro valore è ora crollato, le banche realizzeranno lauti guadagni quando un domani le relazioni si dovessero ristabilirsi.

Insomma gli sciacalli ci sono ovunque in ogni dove ed in ogni settore.
E' la guerra globale, anche in una giornata relativamente calma.

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