UkraineRussiaWar: Si combatte - Solo su corridoi umanitari si riesce a trattare, ma non a mantenere. NATO e UE discutono sulle sanzioni alla Russia

Il 3° Incontro diplomatico non ha sortito effetti significativi.

Le forti esplosioni udite la scorsa serata nella città portuale di Odessa riferite dalla Bbc:

 "Abbiamo appena sentito tre o quattro forti esplosioni provenire da ovest. Ci è stato detto che era il sistema di difesa ucraino che abbatteva i missili russi in arrivo lanciati da una delle numerose navi da guerra situate al largo della costa qui" 

Hanno rappresentano l'inizio di un'altra notte buia nella deprecabile situazione tra Russia ed Ucraina.

Possiamo, al momento considerare quattro i fronti principali sul quali si sta giocando la partita bellica, quella fine del mondo cantata dalla rappresentante di lista, contrapposta ad una motivazione bislacca che proviene da Mosca.

L'avanzata della Russia dalla Bielorussia verso Kiev è partita dal nord del Paese ed è proceduto in senso antiorario.
Non dobbiamo dimenticare le due grandi città a Est di Sumy e Kharkiv che ancora stanno resistendo nonostante i massicci bombardamenti ed a Sud del Donbass, l'ormai accerchiata Mariupol e dove da giorni cominciano a scarseggiare cibo e acqua e mancano luce e riscaldamento 

La battaglia nel Mar Nero occidentale è quella che vede i russi prendere terreno, dopo Kherson la novità è l’assalto a Mykolaiv e Odessa.

La Nato cerca di trovare soluzioni al conflitto, qualcosa che vada oltre alle proteste ed ai versi di Lennon, ma è difficile mettere tutti d'accordo.

Ci sono disaccordi, infatti, tra Usa ed Europa con i primi che vorrebbero essere molto più incisivi e risolutivi.
L'intenzione è quella di inasprire molto di più le sanzioni.
Per portarsi avanti con il lavoro Joe Biden ha dichiarato che sarà imminente lo stop americano all’importazione di gas e petrolio russo e la compagnia britannica Shell potrebbe fare lo stesso. 

Sul fronte bellico, invece, sta lavorando per convincere Polonia e Romania a dare agli ucraini i loro aerei caccia Mig-29, gli unici modelli che i piloti dello Stato sotto attacco sono in grado di utilizzare.

Purtroppo non si può trattare questa specie di Corazzata Potëmkin, alla maniera di Paolo Villaggio, specialmente in un momento che i giorni sono più veloci di Kimi Raikkonen e si lasciano dietro tante vittime.

Dal Cremlino fanno sapere che in caso di blocco Nato, risponderanno con un embargo nelle forniture di gas all’Europa.

Su queste basi anche l'ovvio genera difficoltà per la strategia per mettere alle strette Vladimir Putin, alle nostre latitudini siamo abituati a litigare anche per il Dup, figuriamoci di fronte ad un conflitto bellico che potrebbe arrivare a proporzioni astronomiche.

E i trattati di pace? 

Dopo il terzo incontro diplomatico tra le delegazioni di Russia ed Ucraina, l’unico risultato è stato che oggi martedì 8 marzo si è tentato di nuovo di fare dei corridoi umanitari.

Almeno quello, qualcuno potrebbe dire....
Peccato che le autorità ucraine hanno denunciato diverse violazioni della tregua da parte dei russi.

C'è da dire che le cose che sono state dette non differiscono molto da quanto discusso in precedenza.

La Russia ha posto quattro condizioni per fermare immediatamente la guerra: 

neutralità dell’Ucraina, riconoscimento della Crimea come russa, riconoscimento delle Repubbliche indipendentiste del Donbass e cessione a Mosca della città di Kharkiv.

C'è da dire anche che, visti i continui bombardamenti Volodymyr Zelensky nelle scorse ore si è detto pronto a trattare su alcuni di questi punti.

Anche la Santa sede sta cercando di parlare con le due nazioni, rappresentanti di Papa Francesco hanno contattato politici dei Paesi interessati per cercare di far desistere dal conflitto, ma vista la guerra imperante, gli interventi non hanno sortito gli effetti sperati.