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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Incontro in Regione Puglia tra il "Coordinamento Intercomunale e Regionale delle associazioni e dei comitati territoriali" Giangrazio Di Rutigliano e il prof. Bepi Ruggiero per il Comitato molese evidenziano le criticità della variante SS 16

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Regione Puglia. Da sinistra: Giangrazio Di Rutigliano, avv Ascanio Amenduni e prof. Bepi Ruggiero



"Se le grandi opere servono a migliorare servizi e condizioni per la comunità, allora resta ancora da capire quale beneficio comporterà per Mola la realizzazione della nuova Strada Statale 16 visto che tutto ciò significa condannare Mola ad essere periferia della Città Metropolitana"
(Giangrazio Di Rutigliano)

Spesso in questioni che risultano lunghe, ripetitive, stucchevoli e che risultano quasi inutili da affrontare ci si può trovare nella condizione mentale di pensare:

"Non c'è più bisogno di discutere, | ho dato tutto quello che potevo"
(The Cranberries)

ma poi ti chiedi se tutto questo sia giusto, sia per te che per le persone che pensi stiano subendo un torto, o semplicemente non ti trovi d'accordo con una decisione che può cambiare le sorti dell'esistenza di una persona o di una comunità.

Certo, ognuno può avere le proprie opinioni e nessuno può dire in anticipo se siano al 100% giuste o sbagliate, ma è ovvio che si tenda a fare in modo che la soluzione soddisfi più persone possibili.

"Ok proviamo, ma usciamone indenni. Che se t’illumini, il resto lo spegni".
(Willie Peyote)


 
Si è svolto nel pomeriggio di giovedì scorso un incontro in Regione Puglia con il "Coordinamento Intercomunale e Regionale delle associazioni e dei comitati territoriali" del quale fa parte il Comitato Molese per la Difesa del Territorio che da tempo si sta occupando di evidenziare le criticità che comporteranno la realizzazione della variante alla Strada Statale 16. 


Intervento del prof. Bepi Ruggiero


Per il comitato molese hanno partecipato Giangrazio Di Rutigliano e il prof. Bepi Ruggiero che alla presenza dei rappresentanti regionali, l'arch. Vincenzo Lasorella dirigente Settore Ambiente, l'ing Ditria dirigente Settore Trasporti e l'assessora Anita Maurodinoia,delega ai trasporti, ha evidenziato che:

 "L’impatto di un’opera infrastrutturale non può essere valutato in maniera unilaterale da parte delle istituzioni amministrative interessate (regione, comuni, ecc.) e dagli enti esecutori (ad esempio ANAS, Ferrovie, ecc.) senza un basilare confronto con gli interessi territoriali. 
Un primo principio al quale la macchina politica amministrativa deve ispirarsi è quello della compartecipazione delle comunità interessate (portatori d’interesse del territorio) alla formulazione del progetto definitivo attraverso incontri e confronti con gli enti ed istituzioni territoriali direttamente coinvolti.
Sempre al fine di ricercare la modulazione ottimale dell’intervento infrastrutturale è essenziale rispettare un secondo principio essenziale della pianificazione territoriale: la copianificazione che consente di modellare l’opera attraverso un confronto tecnico tra le diverse istituzioni ed enti direttamente ed indirettamente interessati.
In mancanza di questi due riferimenti metodologici nessun intervento infrastrutturale potrà essere progettato in maniera ottimale nel rispetto delle varie dimensioni territoriale (economia, ambiente, paesaggio, ecc).
Solo una lettura integrata della complessità territoriale può assegnare una natura strategica veritiera dell’opera pubblica basata su un bilancio positivo tra i benefici attesi e i costi diretti ed indiretti connessi alla realizzazione dell’opera stessa
".

Questa versione più di una volta è stata rigettata dall'Amministrazione Comunale molese che invece ritiene di aver scelto per il meglio e non per la paventata sudditanza nei confronti del capoluogo.
Inoltre sono stati previsti ed effettuati incontri in tal senso, solo che l'opposizione li ha sempre bollati come "dovuti" e "di facciata".

Certo, 

"Con le luci spente è meno pericoloso"
(Nirvana)

Ma la questione è in stallo perchè il tutto rimbalza da una parte all'altra e la situazione è simile a quella del cane che si morde la coda.


Per Giangrazio Di Rutigliano:

 "Se le grandi opere servono a migliorare servizi e condizioni per la comunità, allora resta ancora da capire quale beneficio comporterà per Mola la realizzazione della nuova Strada Statale 16 visto che tutto ciò significa condannare Mola ad essere periferia della Città Metropolitana poiché vedrà trasferire su Mola l’ingorgo che in alcuni momenti dell’anno si verifica all’altezza di Torre a Mare. 
Un triste destino, quello di periferia, già avviato quando per raggiungere Bari con la linea ferroviaria è diventato necessario fare scalo con cambio alla stazione di Torre a Mare ed anche in quell'occasione l’amministrazione Colonna non ha fatto nulla per scongiurare questa scelta, penalizzando così i nostri concittadini studenti e lavoratori pendolari. 
Inoltre è ben chiaro che la realizzazione del nuovo tracciato comporterà un aumento del traffico in ingresso a Mola dallo svincolo su via Rutigliano poiché, per chi proviene da Bari, sarà il primo accesso utile essendo tagliati fuori dal nuovo tracciato gli ingressi “Mola nord” e della “zona industriale. L'ingresso per Mola dallo svincolo per Rutigliano (via don Russolillo) vedrà aumentare notevolmente l'incidenza del traffico su un tracciato e viabilità non adeguata alle nuove esigenze".

Insomma dagli interventi il concetto è sempre lo stesso.

In questi casi molto spesso di dice:
Ai posteri l'ardua sentenza.....
io direi: Invece di lavarci le mani come Ponzio Pilato, perchè invece non interveniamo subito e cerchiamo veramente una soluzione condivisa?

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